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Brexit, Salvini: Italia controlli confini e moneta

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il «cantiere» a parma

Brexit, Salvini: Italia controlli confini e moneta

«A me piacerebbe che l'Italia tornasse a controllare i suoi confini, la sua moneta, le sue banche, la sua agricoltura, il suo commercio, la sua pesca, perché essere diretti da altri, da tre massoni, burocrati e finanzieri non ci ha portato a nulla di buono». Lo ha detto Matteo Salvini all'apertura della kermesse organizzata dalla Lega oggi a Parma per la costruzione del «Cantiere» del centrodestra. «Oggi - ha
detto il leader della Lega Nord - proporremo agli italiani cosa fare, come farlo, come superare la legge Fornero, come ridurre le tasse, come limitare l'immigrazione».

Salvini: riproporremo libertà scelta per italiani
Salvini ha ricordato che in Italia un referendum come quello sulla Brexit «non si può fare perché la Costituzione lo impedisce e Renzi continua a sostenere che gli italiani sono ignoranti, sono bestie, sono analfabeti e non devono occuparsi di cose europee». Ma, ha aggiunto: «Io credo, invece, che gli italiani abbiano testa per decidere e per scegliere e, quindi, riproporremo in Parlamento per l'ennesima volta la libertà di scelta per i cittadini italiani», ribadendo le sue posizioni sul tema dell'uscita della Gran Bretagna dall'Europa. Ieri Salvini aveva infatti annunciato che la Lega Nord inizierà la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che permetta agli italiani di esprimersi sui trattati europei sul modello del referendum inglese sulla Brexit.

Oggi ha ripetuto: «Stiamo lavorando da anni perché l'Europa cambi, chiedendo di rivedere i trattati. Ci ignorano, i trattati non li rivedono, quelli sull'immigrazione, sulla moneta, sulle tasse. Non stanno rivedendo nulla. I popoli europei scappano, ovviamente e giustamente. Ci piacerebbe che gli italiani potessero scegliere, potessero dire la loro una volta ogni tanto sull'Europa».

“Stiamo lavorando da anni perché l'Europa cambi, chiedendo di rivedere i trattati”

Matteo Salvini, ledaer Lega Nord 

«Questa Unione Europea è Unione Sovietica»
Il laeder della Lega non ha risparmiato attacchi a questa Unione europea definita «la negazione dell'Europa, un'Unione sovietica». E ha attaccato: «Il destino di 500 milioni di persone è in mano a cinque massoni, banchieri, finanzieri, che se ne fregano del lavoro e dell'occupazione». Di qui l’ultimatum: «O l'Unione si sveglia adesso oppure, come sono usciti gli inglesi, potranno uscire tanti altri».

Centrodestra, da Salvini appello a guardare avanti
L'appello rivolto da Salvini al centrodestra «è a guardare avanti e non a guardare indietro». «Mi rifiuto - ha spiegato - di offrire gli italiani il dibattito stucchevole sulle primarie, sulla leadership, su Mastella, su Fini, su Casini. Guardiamo avanti». E ha aggiunto: «Oggi cercheremo di spiegare come si riformano le pensioni, come si riducono le tasse, come si difende l'ambiente, come si limita l'immigrazione, come si ricostruisce l'Europa. Chi ci sta è benvenuto. Chi guarda al passato auguri, ma non fa parte della squadra». Berlusconi tiene bloccato il campo del centrodestra? «Io parlo ai milioni di italiani che stanno a casa - ha chiosato il leader del Carroccio -. Non parlo alle vecchie sigle ma ai milioni di italiani che non sono renziani, che non hanno capito niente dei 5 Stelle e che hanno bisogno di un'alternativa concreta, reale e pragmatica, al di là dei partiti».

Al via lavori cantiere «il Paese che vogliamo»
Il “Cantiere del centrodestra”, dal titolo «Il Paese che vogliamo», ha preso il via a ora di pranzo all'Auditorium Paganini di Parma. Salvini, tra i primi ad arrivare, ha salutato e stretto mani sedendosi poi in platea. Non sono previsti interventi di politici. Tra gli ospiti “politici” presenti, in rappresentanza di varie anime di Forza Italia e del centrodestra, Brunetta, Fitto, Rotondi, Santanché, Quagliariello. Atteso l'arrivo di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Una giornata di ascolto per la politica, ha anticipato Salvini. Sul palco imprenditori, economisti, professori universitari.

Brunetta: confronto è fondamentale
Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta il «centrodestra unito vince» e incontri come quello di oggi a Parma, organizzato dalla Lega, sono «momenti fondamentali per la costruzione del centrodestra unito». «Ben volentieri abbiamo aderito a questo primo incontro promosso dagli amici della Lega - ha detto Brunetta - presto ce ne saranno altri promossi da altri gruppi parlamentari del centrodestra, per costruire programmi, idee, proposte, valori, regole del centrodestra unito.

Toti: rinnovare ma radici nel passato
«Bisogna costruire un centrodestra che da qui al referendum di ottobre possa dare una ricetta chiara di alternativa di governo agli elettori. La strada possono essere le primarie, ma me quello che interessa è avere delle regole che ove nascano delle controversie non portino allo spappolamento della coalizione. Bisogna rinnovarsi, ma le fondamenta sono il passato» ha chiosato invece Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Berlusconi.

Meloni: Berlusconi? Nessuno è indispensabile, ora rinsavisca
Anche se non era in agenda, il tema della successione a Berlusconi (ancora convalescente al San Raffaele dopo l'operazione a cuore aperto) non poteva non aleggiare nel corso dei lavori della kermesse. Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d'Italia, dopo la rottura con Forza Italia alle amministrative a Roma, a margine dei lavori del Cantiere, si è augurata «un'unità del centrodestra più ampia possibile, partendo dai contenuti». E ha aggiunto, con riferimento indiretto a Berlusconi: «Nessuno è indispensabile, l'unica cosa indispensabile è il consenso e il popolo. Ovviamente quello che è accaduto nelle elezioni amministrative non è secondario, hanno rappresentato una brutta battuta d'arresto. Ma quando si decide di rinsavire e tornare a fare le politiche alternative a Renzi si può tornare a parlare». Secondo Meloni, le elezioni di Roma, insegnano che «alla gente piace una proposta chiara che sia moderata nei comportamenti, ma radicale nei contenuti».


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