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Italicum, Alfano: meglio premio coalizione, ma Ncd non ricatta

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la direzione del partito

Italicum, Alfano: meglio premio coalizione, ma Ncd non ricatta

«Noi non rinneghiamo il voto sull’Italicum. Secondo noi funzionerebbe meglio con il premio alla coalizione, ma non abbiamo fatto e non faremo mai ricatti perché siamo assolutamente convinti che il governo in questo momento ha ottenuto i risultati per i quali lo abbiamo sostenuto lealmente». Lo ha detto il ministro dell'interno e leader di Ap, Angelino Alfano, annunciando che con la Direzione nazionale che si è svolta in serata «comincia un giro di incontri e consultazioni in Ncd». Domani è in agenda un incontro con il gruppo al Senato mentre nei prossimi giorni il leader di Ap incontrerà il gruppo alla Camera.

Alfano: siamo nel posto giusto
Alfano nel suo intervento in direzione ha rivendicato il peso del suo partito nell’azione di governo. «Noi, in questi due anni e otto mesi, abbiamo fatto tante cose - ha rivendicato - abbiamo cambiato le regole del mercato lavoro, sostenuto le famiglie, fatto investimenti in sicurezza, riformato la scuola, ottenuto mezzo milione di posti di lavoro in più con zero tasse per nuove assunzioni e ancora, ogni giorno, bonifichiamo il terreno per quanto riguarda la sicurezza nazionale. La stabilità in Italia, quindi, ha avuto un nome, il nostro nome, Nuovo centrodestra». Poi ha aggiunto: «Noi, quindi, siamo nel posto giusto».

Acque agitate in casa Ncd
In casa Ncd le acque sono parecchio agitate. Il risultato deludente del Pd alle amministrative ha fatto riprendere fiato a quanti da tempo mugugnano sulla permanenza al governo e vorrebbero rientrare nei ranghi del centrodestra. Nel mirino ovviamente c'è Angelino Alfano, accusato apertamente di essere troppo appiattito sul premier. E se Giuseppe Esposito, senatore vicinissimo al capogruppo al Senat0 Renato Schifani, è arrivato addirittura a chiederne le dimissioni da segretario, un altro big come Maurizio Sacconi ha sostenuto apertamente che «o Renzi modifica le riforme (a partire dall'Italicum, ndr) oppure Ncd deve lasciare il Governo».

Sacconi critica Renzi e apre a Berlusconi
Sacconi in una lettera scritta al leader Ncd, Angelino Alfano, non ha lesinato oggi critiche a Renzi («Sono convinto che mai come in questo momento le
autentiche leadership debbano essere inclusive e capaci di ricomporre continuamente le società nel momento i cui sono forti le spinte alla loro disintegrazione») e ha sollecitato a riaprire il dialogo con Silvio Berlusconi che «potrebbe essere capace di scelte generose facendo prevalere `cuore e pancia´ rispetto al piccolo calcolo della immediata opportunità politica». Schifani continua a spingere per un'uscita dal governo, da sostituire con un appoggio esterno, già prima del referendum.

Meno intransigente il suo omologo alla Camera Lupi che ha detto chiaro e tondo che l'esperienza di governo si concluderà appena svolta la consultazione sulla riforma costituzionale. Su un punto i due capigruppo concordano: si torna nel centrodestra prendendo come riferimento il «modello Milano». Un modello rilanciato anche da Sacconi.

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