Lifestyle

Due semifinali senza storia, non un grande spettacolo per la Duchessa di…

  • Abbonati
  • Accedi
TACCUINO DA WIMBLEDON

Due semifinali senza storia, non un grande spettacolo per la Duchessa di Cambridge

La duchessa di Cambridge Kate Middleton (al centro, foto Lapresse)
La duchessa di Cambridge Kate Middleton (al centro, foto Lapresse)

WIMBLEDON – Più che un torneo di tennis sembrava una gara di velocità. In 48 minuti, Serena Williams si è sbarazzata (6-2, 6-0) dell'incolpevole russa Elena Vesnina; in un'ora e 12 minuti la tedesca Angelique Kerber ha battuto con un doppio 6-4 Venus Williams, mettendo fine ai timori di una finale fra le due sorelle americane. Sarebbe stata la quinta volta che disputavano il titolo a Wimbledon e i precedenti sono stati tutti deludenti per il pubblico, se non per il loro papà Richard, che si dice ne predeterminasse il risultato. Nei tornei dello Slam Venus e Serena hanno giocato una contro l'altra 27 volte in tutto e nessuna è stata un'occasione memorabile.

Insomma, in due ore in tutto di gioco sul Centre Court si sono esaurite le due semifinali del singolare femminile. Non un grande spettacolo per Kate Middleton, la duchessa di Cambridge e moglie del secondo erede al trono, principe William, che in abito giallo aveva preso il posto che le compete nella prima fila del Royal Box insieme a una dama di compagnia. Può darsi che, alla fine della giornata, il momento più divertente per la duchessa sia stato ancor prima delle partite, quando le hanno presentato una fila di tennisti di media fama che le risultavano del tutto sconosciuti, e con i quali ha abbozzato un sorriso splendente, ma di circostanza. Finalmente ha individuato un volto noto. «Lo so chi è lei, è l'allenatore di Andy Murray», ha detto, provocando la prima risata degli ultimi trent'anni sul volto abitualmente cupo di Ivan Lendl, il quale le ha cortesemente ricordato che lui a Wimbledon ci ha pure giocato un paio di finali (e non ha aggiunto, per rispetto di Sua Altezza, che le due sconfitte non le ha ancora digerite).

In campo, l'incontro fra Serena e la Vesnina è stato più che altro un allenamento senza neppure sudare troppo per la numero uno del mondo. L'altra semifinale ha avuto un andamento strano: nel primo set è bastato alla Kerber tenere il servizio una volta per aggiudicarselo, nel secondo le è stato sufficiente strappare la battuta all'avversaria una sola volta. La verità è che Venus ha avuto un eccellente Wimbledon e resta una bella atleta, ma ha 36 anni e un fisico minato da 5 anni dalla sindrome di Sjogren, che colpisce il sistema immunitario e l'affatica più del dovuto. Quando le gambe e le braccia si sono appesantite, scambiarsi botte con un'avversaria di otto anni più giovane non è più stato possibile.

“La finale maschile dei sogni per il pubblico del Centre Court è Federer-Murray, ma non è detto che si avveri, in questo torneo delle sorprese”

 

La Kerber, numero 4 del ranking mondiale, rappresenta una sfida interessante per Serena nella finale di sabato. Ha sconfitto l'americana nel loro ultimo confronto, significativamente la finale dell'Australian Open di quest'anno. C'è la speranza insomma che non si tratti di un'altra partita a senso unico.
Ben altre aspettative degli aficionados per le due semifinali maschili di domani, quando Roger Federer redivivo affronterà il bombardiere canadese Milos Raonic, unico sopravvissuto di una nouvelle vague che manca di convinzione e forse di talento, e Andy Murray se la vedrà con il ceco Tomas Berdych, perenne comprimario. La finale dei sogni per il pubblico del Centre Court è Federer-Murray, ma non è detto che si avveri, in questo torneo delle sorprese. Allora bisognerà dividersi, fra il cuore e la bandiera.

© Riproduzione riservata