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vertice a palazzo chigi

Nizza, Renzi incontra i capigruppo. Alfano: verifiche in Puglia su contatti attentatore

Il Governo ha chiesto «coesione nazionale» di fronte alla rinnovata minaccia del terrorismo internazionale dopo l’attentato di Nizza. Incontrando a palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza e opposizione (assenti polemicamente quelli della Lega), Matteo Renzi ha cercato di sottrarre alla polemica politica i temi dell'estremismo islamico e della sicurezza. E ha fatto il punto con le forze parlamentari sulla situazione internazionale, chiedendo «prudenza ed equilibrio», e rassicura sul fatto che il Governo italiano non è a conoscenza di nessuna «minaccia diretta» del terrorismo islamista contro l'Italia, anche se ovviamente non si può parlare di «rischio zero».

Renzi, affiancato dai ministri dell'Interno, Angelino Alfano e della Difesa, Roberta Pinotti, e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega sui servizi di sicurezza, Marco Minniti, secondo quanto riferito da alcuni dei presenti avrebbe chiesto di mantenere e comunicare agli italiani di fronte alla minaccia un atteggiamento di grande attenzione ma anche di equilibrio, senza cioè allarmismi.

Sì a una Commissione indipendente
Tra le varie azioni è stata comunicata l’intenzione dell’esecutivo di istituire una Commissione indipendente, formata cioè da esperti e tecnici, per studiare la «radicalizzazione» del credo nell’ambito delle comunità islamiche. Dal canto suo il Movimento 5 Stelle ha tenuto ferma la richiesta di un dibattito parlamentare sul punto. Un’opportunità su cui, come spiega la capogruppo alla Camera Castelli al termine della riunione, tutti si sono mostrati «d’accordo». Per il governo, oltre a Renzi, erano presenti i ministri di Interno e Difesa più il sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi di sicurezza.

Alfano: verifiche su sospetto residente in Puglia
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha ricordato ai capigruppo durante il vertice che sono stati 100, dall'inizio dell'anno, gli espulsi dall'Italia e, fra questi, una decina di imam. Il titolare del Viminale ha anche annunciato che, dopo il massacro di Nizza, su richiesta delle autorità francesi, si è svolto un controllo in Puglia, perché uno dei fermati dai francesi avrebbe detto loro di aver vissuto lì. Pur essendo l’Italia un Paese senza rischi specifici resta alta l'attenzione, avrebbe ancora sottolineato Alfano.

“Di fronte alla minaccia terroristica serve un atteggiamento di grande attenzione ma anche di equilibrio, senza cioè allarmismi”

Matteo Renzi, presidente del Consiglio 

Roberti: verifiche in Puglia dopo Nizza? Non risulta
«Io non so cosa ha detto il ministro Alfano, da quello che mi è stato riferito il dato riportato dal ministro a noi non risulta» ha affermato però il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, a margine di un convegno sul terrorismo al Csm, rispondendo sulle verifiche che sarebbero state compiute in Puglia dopo la strage di Nizza.

Verifiche su uno dei 7 fermati in Francia
In effetti, però, è uno dei sette fermati ieri a Nizza
la persona su cui le autorità italiane stanno effettuando verifiche, dopo aver ricevuto una segnalazione dalla Francia. Si tratta di un tunisino che, secondo quanto si apprende, avrebbe lavorato anni fa in Puglia. L’uomo faceva parte della rete di contatti di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l’attentatore autore strage sulla Promenade des Anglais. Le prime verifiche avrebbero però consentito di escludere sia che l’uomo fosse stato in contatto con
l’attentatore di Nizza nel periodo trascorso nel nostro paese, sia che abbia avuto contatti con ambienti del radicalismo islamico. È probabile dunque che Buuhlel e il tunisino si siano conosciuti all’arrivo di quest’ultimo in Francia. In ogni caso gli accertamenti sono ancora in corso. In particolare, a coordinare queste verifiche è il neo nominato procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, il quale negli ultimi mesi ha aperto diversi fascicoli d'inchiesta proprio sui passaggi sospetti dal porto di Bari e sul ruolo del capoluogo pugliese come base logistica per supporto a foreign fighters.

Pd: impegno Governo-Camere su sicurezza
«È stata una riunione molto importante e dal chiaro valore politico che ha avuto come oggetto l'impegno del governo e del Parlamento sulla grande questione della sicurezza nazionale». Così i capigruppo dem al Senato e alla Camera Luigi Zanda ed Ettore Rosato. «Davanti al terrorismo internazionale e fondamentalista servono la massima unità del Paese e la massima coesione delle forze politiche democratiche. Maggioranza e opposizione possono discutere e dividersi su tutto. Ma di fronte alla minaccia terroristica e alla violenza degli estremismi non si possono abbandonare a strumentalizzazioni e polemiche che finirebbero per indebolire la posizione dell'Italia e minare ogni strategia di difesa dei cittadini e di lotta al terrorismo».

Brunetta (Fi): sì a coesione ma sia reciproca
Al Pd ha risposto Forza Italia, con Renato Brunetta che ha chiesto «reciprocità» nell'appello al dialogo e alla coesione nazionale, anche su temi come economia, banche, immigrazione. Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, ha detto di aver partecipato «con grande senso di responsabilità» alla riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione convocata a Palazzo Chigi. E ha spiegato: «La coesione chiesta dal premier sia reciproca, il positivo sentimento di collaborazione sia anche e soprattutto da parte del governo nei confronti delle opposizioni e del Parlamento. Servono dialogo e coesione».

«Ad Ankara è stato golpe vero»
Tra i temi toccati nel corso del vertice a palazzo Chigi, anche la Turchia. A giudizio del governo italiano il tentativo andato in scena venerdì sera è stato «un vero colpo di Stato». Stando all’informativa fatta non avrebbero dunque dubbi il responsabile del Viminale Alfano e il sottosegretario Minniti. Ma ora «se la Turchia va avanti con il progetto di reintrodurre la pena di morte nel Paese dopo il tentato golpe di due giorni fa, ha chiuso con l’Unione europea».

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