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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

La gioia di Rachele Bruni. Ora chi la ferma più la maratoneta dell'oceano?

Rachele Bruni (LaPresse)
Rachele Bruni (LaPresse)

RIO DE JANEIRO - Finalmente ce l'ha fatta Rachele. La Bruni, toscana, 25 anni, tanti quarti posti a livello internazionale e molta rabbia, ha vinto una medaglia importante. E' arrivata seconda nella 10 chilometri di fondo, con un tempo di 1h56:49.5, dietro a Sharon van Rouwendaal, l'olandese volante di 22 anni che ha conquistato l'oro in 1h56:32.1, e davanti alla brasiliana Poliana Okimoto (1h56:51.4).

I palazzi di Copacabana abbracciano il mare e una giornata di sole splendido, Bruni si tuffa nell'oceano con un'altra ventina di atlete. Qualche onda, temperatura ottimale. Gara combattuta con una volata per le medaglie avvolta da un piccolo mistero. Prima l'olandese, alle sue spalle arrivano Rachele Bruni e la francese Aurelie Muller in un testa a testa micidiale. La francese batte per seconda e l'azzurra per terza, ma i giudici decidono di squalificare la transalpina per scorrettezze. Così Rachele si veste di argento e di gioia.

«Finalmente, dopo tanto aver cercato questa medaglia, è arrivata: sono felicissima. Aurelie mi ha affiancato e nel finale mi ha proprio buttato sotto per cui ho toccato dopo di lei: la decisione della squalifica è giusta, mi spiace solo per Aurelie ma la mia gioia è immensa. Sono stata premiata dall'esperienza internazionale accumulata in questi ultimi quattro anni e ringrazio tutti, soprattutto il mio allenatore Fabrizio Antonelli per la pazienza che ha nel sopportarmi».

C'è da capire la sua felicità, saltella, parla con tutti: ai Mondiali di Shanghai 2011 e a quelli di Kazan 2015, Rachele aveva preso ben quattro cucchiai di legno. Una iattura, esorcizzata nelle acque dell'oceano. E' partita con una condotta di gara guardinga: settima ai 5 km, e completa la sua rimonta passando per seconda ai 7,48 km, dando del filo da torcere anche all'olandese che poi vince l'oro.

«Lavorare, allenarsi bene dà frutti: l'oro era il mio obiettivo ma questa medaglia va benissimo anche perché oggi ho nuotato divertendomi e godendomi la gara».

L'argento di Rio è da collezione, insieme con un 2016 che l'ha vista protagonista fin da inizio anno e culminato con la vittoria (è stata la prima italiana), ex aequo proprio con la francese Muller, dell'Europeo di Hoorn, in Olanda.

«Ho voglia di festeggiare e di vacanza – dice con un sospiro come fosse una liberazione – ma mica tanti giorni posso stare senza allenarmi: ad ottobre sono in programma due gare di coppa del mondo in Cina». E ora, chi la ferma più ora la maratoneta dell'oceano?

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