«Olimpiadi a Roma no grazie». Voci, prima, anticipazioni in ordine sparso. E poi è Beppe Grillo a mettere la parola fine sulla candidatura ai Giochi di Roma nel 2024. Dal blog. La risoluzione del leader piomba via twitter, con il rilancio del post di apertura della sua pagina firmato dal presidente Abusdef Elio Lannutti. Una presa di posizione che non lascia spazio a dubbi. «Le Olimpiadi o i Mondiali - si legge nel post - possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori, i Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e Tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici».
Grillo: «Non siamo perfetti ma non ci arrendiamo»
Oggi un accenno di autocritica contiene in sé la risposta a buona parte delle critiche piovute sul Movimento. «Non siamo perfetti ma non ci arrendiamo». Grillo, fondatore e garante, in una lettera al Corriere della sera torna sulla situazione di Roma e parla all'interno del Movimento. «Molta gente vuole la perfezione. In Italia, in Europa, nel mondo vogliono la » e io «temo la perfezione. Perché temo la perfezione? Semplice: è una proprietà che può essere soltanto inventata o sognata. La perfezione capita per alcuni istanti, non di più, se la chiedi significa che vuoi la dittatura. Se potessi farei io un referendum: volete una dittatura? Sì o No. E se la volete chi volete a comandare? Perché non la Merkel o direttamente la Lagarde? In questo caso mi dispiace tanto, ma il Movimento avrebbe solo ritardato l'arrivo di nazisti, fascisti e leghisti. Ma ritardare una involuzione senza cambiare nulla nel frattempo non serve». Quanto a Roma, Grillo rileva che «se non siamo neppure capaci di affrontare insieme uno scrollare fra i tanti che i peggiori romani stanno rivolgendo alla Raggi allora mi scuso, e se fosse possibile vi restituirei i voti. Ma non si può: le cose devono fare il loro corso e noi non ci arrendiamo». E allora «anche imperfetti siamo forti della nostra umanità, della nostra determinazione e non regaleremo ai pavidi, agli ignavi, un uomo forte acchiappato di sponda proprio attraverso di noi».
Raggi dà forfait all’incontro Cei in Vaticano
Intanto la sindaca di Roma Virginia Raggi diserta l'appuntamento in Vaticano per partecipare come previsto al Festival di Azione Cattolica «A noi la parola». Lavoro da casa ai diversi dossier aperti, come quello sul nome del futuro assessore al Bilancio e quello del capo di gabinetto, oltre che alle diverse emergenze della città. A quanto si apprende da fonti del Campidoglio, la sindaca aveva avvertito già ieri l'Azione Cattolica giovani che non avrebbe partecipato
all'incontro odierno in Vaticano per impegni personali.
«Sarei deluso se non venissero i ragazzi»: così ha risposto ai cronisti monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, riferendosi all’assenza della Raggi all’evento in Vaticano. Quanto al caso Roma, Galantino si è detto «preoccupato come qualsiasi cittadino che vuole vedere la città governata».
L’Osservatore Romano, Capitale in stato di abbandono
«A Roma è bastato un breve temporale di fine estate per allagare e paralizzare molti quartieri», scrive l'Osservatore Romano. «Nella capitale, a riprova dello
stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini - rileva il giornale
vaticano -. Molte strade, soprattutto nei quartieri meridionali, sono state letteralmente allagate a causa della mancata pulizia, ormai cronica, delle caditoie».
La ripresa del filo dell’iniziativa in Campidoglio
La sindaca avrebbe dovuto partecipare martedì all’audizione in Commissione Cultura e sport del Senato, appuntamento poi cancellato dalla segreteria. Per la decisione vera e propria il termine iniziale era fissato alla conclusione delle Paralimpiadi prevista per la fine della settimana prossima. Ma la chiusura delle trattative sulla candidatura a ospitare i Giochi è diventata parte della linea di rilancio condivisa da Beppe Grillo con gli esponenti di punta del M5S, dopo la bufera sul Campidoglio, i cui altri due pilastri sono la cancellazione del mini direttorio romano e l’altolà a Raffaele de Dominicis, finito nel mirino di una componente consistente del Movimento.
Stirpe (Unindustria): Raggi non dica no a 5 miliardi di investimenti
Giovedì due lettere - una firmata da 68 azzurri, l’altra personale del tre volte campione olimpico Niccolò Campriani - avevano provato a fare breccia nel muro di contrarietà maggioritario tra i pentastellati. Ieri anche il presidente di Unindustria, Maurizio Stirpe, ha scritto alla sindaca perché non abbandoni il progetto. «È certamente una responsabilità dire sì alla candidatura. Ma è altrettanto una responsabilità dire no. Dire no a 5,5 miliardi di euro di investimenti che ne produrrebbero 7 di ricavi». Stirpe nelle vesti di «uomo di sport, come imprenditore, ma soprattutto come presidente della più grande associazione di imprese di Roma e del Lazio» dice di aver sempre creduto nel progetto di Roma 2024». E indica le Olimpiadi come una «grande opportunità di sviluppo per la città e per la Regione», puntualizzando: «Non ne abbiamo mai fatto una questione politica, perché noi tifiamo da sempre per il bene della città».
Sindaco al lavoro sui dossier urgenti
Prima casella da riempire l’indicazione dell'assessore al Bilancio, lasciata vuota ancor prima della presa di incarico da parte dell'ex giudice della Corte dei conti. Anche per rispondere anche alle polemiche dell'opposizione, la parola d'ordine è far avanzare l'amministrazione ordinaria della città e ieri pomeriggio la giunta si è riunita per discutere le pendenze più significative, a partire dai nuovi incarichi e da alcune delibere.
Quattordici i profili i per il Bilancio
«Ci sono 14 candidati, oggi ne abbiamo parlato e presto avrete notizie» ha dichiarato l’assessore capitolino al Commercio Adriano Meloni lasciando il Campidoglio al termine della giunta di venerdì, a chi chiedeva se si fosse parlato delle nomine attese per completare la squadra Raggi. Alla seduta erano assenti l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini e il vicesindaco e Assessore allo Sport Daniele Frongia. Dal canto suo l'opposizione capitolina continua ad attaccare la sindaca per la decisione di confermare l'assessore all'Ambiente Paola Muraro. La commissione capitolina Trasparenza, su richiesta di Fabrizio Ghera di Fdi-An, è stata convocata per analizzare il curriculum dell'assessore Muraro, le possibili incompatibilità e le responsabilità del Campidoglio a riguardo. Con due post di ieri sera sui social sia l'assessore ai Trasporti Linda Meleo sia la stessa sindaca hanno voluto dimostrare di essere al lavoro sui nodi cruciali: la prima sulla manutenzione e rimessa in circolo dei bus necessari a una viabilità ordinaria in città, la seconda sul ripristino della quota variabile del salario dei dipendenti comunali.
Di Maio: usata Roma come manganello contro M5s
Luigi Di Maio, candidato premier in pectore del M5s, finito nella bufera per la mail ricevuta e tenuta per sé sulle indagini a carico dell’assessore Muraro, ha contrattaccato. «È stata usata Roma come un manganello, si è usata la questione della mail per affossare me e il Movimento 5 Stelle: ma non ci riusciranno». Con la postilla: «Io spero di portare questo Movimento, insieme a tutti gli altri, al governo dell’Italia».
I passi della maxi-inchiesta sui rifiuti
Prosegue nel frattempo la maxi inchiesta della Procura di Roma sul business legato allo smaltimento dei rifiuti che in uno dei suoi filoni vede indagata Muraro. Ieri un nuovo impulso alle indagini è venuto con l'acquisizione di documenti da parte dei carabinieri. Il reparto del Nucleo operativo ecologico (Noe), a cui i pm di piazzale Clodio hanno affidato ampia delega di indagine, si sono recati nella sede di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, per prelevare una serie di atti che finiranno presto all'attenzione del pm Alberto Galanti, titolare del fascicolo.
I militari hanno portato via in particolare materiale riguardante l'impianto per il trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti di Rocca Cencia, una frazione di Roma acquisendo alcune relazioni tecniche sul funzionamento dell'impianto di proprietà della municipalizzata. L'assessore Muraro, accusata di violazione di norme sull' ambiente, è stata per 12 anni consulente di Ama e negli ultimi ha avuto proprio responsabilità di controllo sui rifiuti in entrata e uscita degli impianti per il Tmb, tra cui quello di Rocca Cencia. Per Ama, dal 2012, Muraro era referente Ippc, un protocollo internazionale sulla qualità dei rifiuti. Aveva in
sostanza il compito di controllare sul tipo di qualità del rifiuto, che fosse conforme all'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale).
L'indagine sembra quindi focalizzarsi sui rapporti che l'assessore ha avuto con Manlio Cerroni, il dominus dello smaltimento dei rifiuti a Roma per decenni, patron della ex megadiscarisca di Malagrotta e proprietario del tritovagliatore sempre a Rocca Cencia. L'impianto che Muraro voleva riattivare. A giorni verrà resa disponibile la trascrizione dell'audizione del 5 settembre scorso di Muraro in Commissione parlamentare Ecomafie, durante la quale è emersa la tempistica della sua iscrizione nel registro degli indagati. All'attenzione del pubblico ministero anche le centinaia di documenti, tra report, mail e grafici, che l'assessore ha depositato a Palazzo San Macuto al termine delle cinque ore di confronto con i parlamentari.
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