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Pil, Padoan: previsioni saranno riviste al ribasso

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verso la legge di bilancio

Pil, Padoan: previsioni saranno riviste al ribasso

«L’economia italiana sta crescendo non così velocemente come vorremmo. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il Governo rilascerà ad ottobre» in occasione dell’aggiornamento al Def e in vista della discussione parlamentare sulla Legge di Stabilità. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo a Milano alla Euromoney Italy Conference.

Dopo la crescita zero registrata dall’Istat nel secondo trimestre 2016 e le previsioni di un Pil ancora debole nei prossimi mesi, si va insomma verso lo 0,9% quest’anno e 1,1-1,2% nel 2017, ma è sempre più concreta la possibilità (alla luce degli ultimi dati Istat) che a fine anno il Pil non superi quota 0,8%, lo stesso livello del 2015.

«Comunque l’economia sta crescendo dopo tre anni di prolungata recessione e perdita di pil e capacità produttiva e sta generando posti di lavoro - ha precisato il ministro - se c'è una creazione di posti di lavoro più che proporzionale rispetto alla crescita economia e l'economia diventa a maggiore intensità di lavoro forse è perché c'è stato un benvenuto cambiamento di struttura». Nel Def presentato ad aprile è indicata una crascita dell’1,2% per quest'anno e dell’1,4% per il prossimo. Nelle slide presentate a fine agosto per i 30 mesi del Governo Renzi, tuttavia, lo stesso esecutivo si ferma all’1% per il il 2016, un dato più in linea con quello dei previsori internazinali. Il Fondo monetario internazionale, per esempio, nell’aggiornamento delle stime condotte a luglio, prevede che la crescita dell'economia italiana si attesterà allo 0,9% quest’anno e all’1% il prossimo. E anche la Banca d’Italia, nel suo ultimo Bollettino economico, lamenta un rallentamento della crescita, con un incremento del Pil stimato poco al di sotto dell’1% nel 2016 e attorno all’1% nel 2017.

Renzi: Pil più basso, è vero si può fare di più
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato che i dati di stima del Pil sono inferiori al previsto. «È la verità - ha detto a Milano in un incontro
alla Siemens - noi diciamo la verità e dunque dico che siamo ancora inferiori a quello che ci aspettavamo. Per questo dico che possiamo fare di più». Ma ha poi aggiunto con una nota di ottimismo: «Siamo un Paese che ha messo la marcia su innovazione, banda larga e ricerca. E ricordo solo che i dati erano negativi fino a qualche anno fa: -2,3% nel 2012, -1,9% nel 2013. Ora sono tornati positivi». Parlando al Comune di Milano, poi il premier ha ribadito: «Anche se questo segno + è ancora timido rispetto a quello che vogliamo, oggi l’Italia vede tutti i segnali utili a fare il grande salto».

Boccia (Confindustria): taglio stime non è novità
«Non è una novità per noi, è in linea con quanto aveva anticipato il nostro Centro studi, è una ragione in più per reagire come Paese rimettendo la questione industriale al centro ripartendo dalla competitività delle imprese». Così il presidente di Confindustria , Vincenzo Boccia, ha commentato le parole del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ha annunciato da parte del governo una revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2016. «È evidente - ha aggiunto Boccia a margine dell'assemblea degli industriali di Asti - che alcuni tipi di rallentamento dal punto di vista internazionale incidano anche sul Paese. E una ragione in più - ha ribadito - per reagire comePaese».

Padoan: tasse giù con tagli a spesa
Confermando quanto detto ieri a Battipaglia dal premier, il ministro Padoan ha ribadito oggi che, malgrado il rinvio del taglio Irpef, « le tasse continueranno a essere abbassate». E ha spiegato: «Stiamo guardando ad altre voci di spesa su cui intervenire». Poi ha ricordato: «Abbiamo abbassato le tasse sia per le famiglie in termini di reddito disponibile sia per le imprese fin dall'inizio e continueremo a farlo - ha rivendicato - Certo dobbiamo farlo in modo credibile».

“L’economia italiana sta crescendo non così velocemente come vorremmo. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso”

Pier Carlo Cadoan, ministro dell’Economia 

«Previsioni su Npl esagerate»
Il ministro ha parlato anche di banche nel suo intervento. Lo ha fatto sostenendo che il settore «si sta muovendo nella giusta direzione» e aggiungendo che «i numeri sugli Npl (Non performing loans - crediti deteriorati) in Italia sono esagerati». Il ministro dell'Economia ha sottolineato infatti come gli Npl siano «concentrati in un certo numero di banche». E ha rilevato che le riforme messe in campo dal governo come quella delle Popolari, delle Bcc e delle fondazioni «stanno iniziando a dare frutti nella direzione di una nuova configurazione che porterà a banche più forti anche con operazioni di M&A che in parte stiamo già vedendo».

«Votare sì semplifica macchina pubblica»
Padoan ha dedicato un passaggio del suo discorso al referendum costituzionale previsto tra fine novembre e inizio dicembre. Lo ha fatto invitando a considerare anche l’impatto economico del referendum in termini di semplificazione della macchina legislativa. «La riforma del Senato - ha detto - renderà più celere e efficace il processo legislativo oltre a ridurre i costi della politica. Votare sì, non solo riduce i costi ma semplifica la macchina pubblica».

«Irpef non ora, da voluntary-bis quasi 4 miliardi»
Ieri il ministro dell'Economia ha spiegato nel corso della trasmissione “Porta a Porta” che il governo potrebbe trovare nuove risorse in vista della manovra 2017 dalla nuova operazione di rientro dei capitali dall’estero, la cosiddetta voluntary disclosure 2. La prima edizione ha fruttato alle casse dello Stato 4 miliardi di euro.

La riedizione non raggiungerà con ogni probabilità gli stessi incassi, nettamente superiori alle aspettative iniziali, ma Padoan ha dichiarato di sperare comunque di potersi avvicinare il più possibile a quel traguardo. Confermata la riduzione dell'imposta societaria (Ires), come già previsto dalla stabilità dello scorso anno. Il taglio dell’Irpef non sarà invece anticipato già all'anno prossimo, come ventilato da più parti nei mesi scorsi, ma il governo rispetterà il cronoprogramma previsto, puntando alla riduzione della tassa sulle persone fisiche nel 2018.

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