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Inter-Juventus 2-1: la tattica di De Boer batte…

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Inter-Juventus 2-1: la tattica di De Boer batte l’integralismo di Allegri

Nel calcio occorrre tempo, e di solito (come in natura) non ci sono salti nell’evoluzione. Per questo motivo Frank De Boer non poteva essere diventato un incapace, solo perché aveva indossato la casacca nerazzurra: la sua natura di tattico puro, di paziente costruttore del gioco di squadra, chiedeva (e chiederà ancora per qualche settimana o forse mese) il tempo necessario per mettere a punto i meccanismi. Per lo stesso motivo Massimiliano Allegri non poteva rinnegare il proprio integralismo, che lo ha sempre portato a preparare con molta attenzione le partite, ma a decidere i moduli a tavolino senza avere la flessibilità per adattarsi alle condizioni della gara.

Inter-Juventus, derby d’Italia vinto con merito per 2-1 dai nerazzurri, alla fine è tutto qui. Uomini giusti al posto giusto da una parte, quella nerazzurra, e uomini sbagliati al posto sbagliato dall’altra, quella bianconera. Così la corazzata inaffondabile (che a mio avviso resta la favorita numero uno, con largo margine, per il prossimo scudetto) viene clamorosamente affondata in rimonta dopo essere andata in vantaggio a 25 minuti dal termine con Liechsteiner. Una sentenza, con la Juve degli ultimi anni. E invece, dopo soli due minuti, è arrivato il pareggio di Icardi seguito a stretto giro di posta, dieci minuti più tardi, dal gol partita di Perisic.

Al di là della sequenza dei gol, che spesso condizionano l’analisi delle gare, la Vecchia Signora aveva proposto un atteggiamento tattico perlomeno criticabile fin dal calcio di inizio. Inutile dire: «se fosse entrato il colpo di testa di Kedira racconteremmo cose diverse». Il bello (e il difficile) delle analisi tecniche è che, come diceva il maestro Sacchi, devono prescindere dal risultato. E quindi, prescindendo dal risultato, non si può tacere il fatto che la difesa a tre, totem di Allegri, fosse inadeguata contro una squadra con una sola punta di ruolo (Icardi). Il modulo obbligava i bianconeri a giocare in difesa tre contro uno, senza poter liberare in avanti nessun difensore, in particolare Bonucci, a sostegno del centrocampo. Proprio in questa zona del campo l’Inter, in costante superiorità numerica, era quindi libera di impostare quasi indisturbata.

Per di più l’arrivo di Joao Mario (attenzione a questo ragazzo, diventerà un campione) ha dato l’equilibrio che De Boer cercava e non poteva trovare in attesa del portoghese. Banega è tornato a fare il Banega, ovvero il miglior giocatore delle finali di Europa League vinte dal Siviglia, e Medel ha potuto tornare a fare il Medel: niente fantasia e costruzione di gioco, ma tanta quantità e aggressione costante alle gambe avversarie.

“Che la granitica difesa Juventus sia in affanno lo ha detto Buffon subito dopo la gara, ricordando che anche nella vittoriosa partita contro il Sassuolo erano emerse difficoltà”

 

Immagino che molti tifosi bianconeri criticheranno Allegri per aver escluso Higuain, ma il nodo della questione non è l’attaccante argentino. Vero che segna molto più di Mandzukic, ma in questo momento non è al massimo della forma e in ogni caso (come abbiamo scritto in tempi non sospetti) con la partenza di Pogba il Pipita non garantisce una copertura ideale in fase difensiva. Del resto che la granitica difesa Juventus sia in affanno lo ha detto Buffon subito dopo la gara, ricordando che anche nella vittoriosa partita contro il Sassuolo erano emerse difficoltà di questo tipo. Il precario stato di forma di Chiellini, da questo punto di vista, non aiuta di certo. E forse anche in questo caso Allegri dovrebbe essere meno integralista e destinarlo a un periodo di riflessione a bordo campo. Gli scricchiolii di cui parla Buffon, Sassuolo a parte, erano risultati ancor più evidenti nella prima partita di Champions, torneo dove il tecnico bianconero dovrà correre ai ripari per evitare problemi inutili in un girone facilissimo.

L’Inter è di colpo diventata perfetta? Assolutamente no. I laterali difensivi (D’Ambrosio e Santon) non sono al momento allo stesso livello dei compagni e devono dimostrare di poter fare il salto di qualità. Inoltre la squadra deve riuscire a dare continuità al proprio rendimento: battere la Juventus è importantissimo, ma per arrivare nelle parti alte della classifica occorre vincere anche con le cosiddette “piccole”. Già mercoledì a Empoli i nerazzurri saranno chiamati a una conferma. Possibile che l’Inter sia la squadra vista ieri sera, ma anche quella disarmante vista in Europa League? In questa fase della stagione si, anche perché il meccanismo di De Boer (non ancora rodato) al momento non è in grado di reggere il turnover e funziona solo quando in campo ci sono gli interpreti ideali.

Nel frattempo il Napoli si è portato in vetta alla classifica (solitario a 10 punti), mentre la Fiorentina ha fermato (1-0) la corsa della Roma nonostante l’ingresso di Totti quando la gara era bloccata sullo zero a zero. Per il vertice del nostro Campionato, così a naso, tutto dovrebbe essere in mano alle squadre appena citate: la Juventus come detto resta la favorita numero uno per lo scudetto, e solo un lungo percorso in Champions potrebbe distrarre i bianconeri quel tanto che basta per dare fiato ai concorrenti. L’Inter, che con gli ultimi innesti (a proposito, ieri sera c’era in tribuna anche Gabigol, che presto si sposterà sul campo...) ha la miglior rosa a disposizione dopo quella della Juventus, se la dovrebbe giocare con Napoli e Roma per il secondo o terzo posto. Ma al momento è quella meno favorita per questo obiettivo, visto che giallorossi e partenopei stanno lavorando da anni per sfidare i campioni d’Italia mentre l’Inter deve imparare (di nuovo) a farlo. Poi, visto che ogni tanto anche il Leicester vince la Premier...

In ogni caso, bella lezione dal derby d’Italia di ieri sera: le partite non si vincono con i moduli, ma si leggono. Chi è capace di farlo, come De Boer, di solito parte con un piccolo vantaggio. Ma al fischio d’inizio, come sempre, in campo ci vanno i giocatori. E a San Siro quelli giusti, a sorpresa e contro ogni pronostico, ieri indossavano la maglia nerazzurra.

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