Il governo potrebbe varare la manovra la prossima settimana, come anticipato da Matteo Renzi, presumibilmente venerdì 14 o al massimo, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, sabato 15 ottobre. Si tratterebbe di qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza del 20, data entro cui il testo della legge di bilancio -in base alla nuova riforma - dovrà essere inviato, nel suo articolato completo, al Parlamento. L’anticipo sarà necessario anche per mettere a punto le linee guida della legge, accompagnate dal quadro macroeconomico, che dovranno essere inviate in Europa nel Documento programmatico di bilancio (Draft budgetary plan) lunedì 17 ottobre. È sul DPB che l’Unione europea esprimerà il suo parere.
Def, verso rinvio voto Aula Camera al 12 ottobre
La Commissione Bilancio della Camera ha chiesto intanto lo slittamento dell’approdo in Aula della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, con il nuovo quadro programmatico dei conti che non ha ottenuto il via libera dell’Ufficio parlamentare di bilancio, l’organo indipendente costituito nel 2014 con il compito di condurre analisi e verifiche delle previsioni macroeconomiche. Il provvedimento era atteso nell’Aula della Camera e del Senato l’11 ottobre, ma la Commissione di Montecitorio ha chiesto di rinviare di un giorno l’esame. Il documento dunque dovrebbe approdare in Aula mercoledì della prossima settimana.
Nuova audizione Padoan, richiesto rinvio voto Aula
Sono attese per domani in commissione Bilancio della Camera le integrazioni di via XX settembre sulla nota di aggiornamento al Def (che dovrebbero permettere di far capire meglio grazie a quali misure l’esecutivo ritiene di poter portare la crescita del Pil del 2017 all’1%). Dopo quella di martedì 4 ottobre, una nuova audizione del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sulla Nota di aggiornamento al Def, è stata programmata nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato per martedì 11 ottobre. La nuova audizione del ministro dell’Economia è conseguenza della richiesta avanzata dalle opposizioni, in base all'articolo 18 della legge 243 del 2012, dopo le differenti valutazioni sulla Nota di aggiornamento al Def da parte di governo e Ufficio parlamentare del Bilancio. Nella giornata di ieri infatti 17 componenti della commissione Bilancio della Camera hanno chiesto che l’esame della Nota non sia concluso, in commissione, fino a quando il governo non abbia rese note le misure dettagliate che saranno previste nel ddl bilancio e l'impatto di queste misure sul tasso di crescita. Inoltre, è stata avanzata la richiesta che una volta comunicate le misure, queste siano valutate dall'ufficio parlamentare del bilancio.
Speranza: sì a Def non in discussione, ma chiarezza
L’allerta dell'Ufficio parlamentare del bilancio, però, agita il Parlamento, e non solo dalle parti dell'opposizione che chiede di «riscrivere la nota di aggiornamento con numeri credibili» (così il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta). «Il voto sul Def non è in discussione ma la posizione dell’Upb rende indispensabile un momento di chiarimento da parte del governo». Così Roberto Speranza, uno dei leader della minoranza Pd, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se la sinistra dem si metterà di traverso nel caso in cui il governo non modifichi le cifre del Def.
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