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Dossier | N. 118 articoliReferendum costituzionale

Referendum, Renzi: dopo vittoria sì chiederò riforme strutturali Ue

«La riforma costituzionale non è il nostro traguardo, il nostro obiettivo, ma il punto di partenza per dire in Europa e nel mondo che l’Italia è più semplice. Mi servirà a dire che in Europa servono le riforme strutturali». Così il premier Matteo Renzi al cinema Ariston di Trapani per la manifestazione “Basta un sì”.
Un imponente servizio d’ordine ha comunque tenuto a bada un centinaio di manifestanti. Renzi è entrato da una porta secondaria in un’area transennata e interdetta al pubblico.

Renzi: quelli di prima rivogliono governo
Nel mirino del presidente del Consiglio il multiforme arcipelago del No. «L’obiettivo della variegata alleanza di quelli che dicono no come D'Alema, Berlusconi, Monti, Dini, Fini, Cirino Pomicino, che hanno repentinamente cambiato idea, non è quello di non cambiare la Costituzione - ha attaccato il presidente del Consiglio - ma di mettere in discussione il governo e di riprendersi quel ruolo che abbiamo tolto loro perché non sono stati in grado di cambiare le cose. Hanno fatto inciuci e commissioni e tutto è rimasto uguale. Ma noi vogliamo il futuro non il passato. La riforma non è un traguardo, è il punto di partenza per un nuovo Paese. Vogliamo che si rimetta in gioco, in moto e non che continui con le stesse facce degli ultimi 30 anni. Vogliamo fare andare veloce questo Paese superando i suoi blocchi».

Berlusconi: Renzi punta su paura in Ue e su mercati
Dal fronte opposto, si è fatto sentire il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che in un videomessaggio a un incontro per il“No” al referendum costituzionale organizzata dalla coordinatrice per la Lombardia di Fi, Mariastella Gelmini, al Teatro Nuovo di Milano. Lo fatto attaccando il premier: «Renzi ha trasformato il referendum perché è la sua ultima occasione di rilancio - ha detto il Cavaliere - spera di avere quella legittimazione popolare che non ha mai avuto». Anche per questo «il governo sta cercando di suscitare paura negli italiani, nelle cancellerie europee e sui mercati» ha detto Berlusconi, per il quale, al contrario, la stabilità ci sarà «se vince il No: si andrà verso nuove elezioni con una nuova legge elettorale che porterà una maggioranza stabile».

Il Cavaliere ha rimarcato la necessità di votare “no” al referendum perché la riforma costituzionale toglierà libertà agli elettori, non renderà più efficiente il Paese e non ridarà slancio all'economia. Non solo. Una vittoria del “sì” legittimerebbe il governo Renzi «aprendo la strada a una pericolosa deriva autoritaria, una vera e propria dittatura della sinistra».

Renzi: su 10 mld Patto Sicilia attenzione legalità
Nel suo intervento a Trapani, Renzi ha anche annunciato la firma del patto per la regione Sicilia. «Ci sono 10 miliardi da investire, da spendere nei prossimi anni. E vanno spesi bene, con la massima attenzione alla legalità: non è pensabile - ha detto il premier - che di fronte ai soldi pubblici c'è qualcuno che fa il furbo. Con determinazione pazzesca diciamo che il primo che prendiamo a rubare i soldi di tutti e prendersi gioco di noi, va condannato in tempi certi, perché la credibilità di Paese si misura sulla lotta senza quartiere alla corruzione»

«Cambiare regole su migranti in Europa, nessuna mediazione»
Il premier ha sottolineato il bisogno di cambiare le regole in Europa. «La discussione che partirà nel 2017 sul bilancio 2020-2026 vedrà l’Italia essere molto chiara su un punto: o ci sono uguali doveri per tutti o non si pensi di arrivare allo stesso meccanismo economico che abbiamo avuto questi anni - ha detto Renzi - L'Italia non accetterà una ripartizione dei fondi europei come quella che e' stata accettata dai governi precedenti che ha visto finanziare quei Paesi che poi hanno chiuso le porte e alzato i muri». E ha avvertito: «Non siamo assolutamente disponibili a nessuna mediazione che non parta dal riconoscimento dei diritti».

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