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Manovra, Renzi: lettere Ue sono fisiologiche, Italia più forte…

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IN ARRIVO la missiva da bruxelles

Manovra, Renzi: lettere Ue sono fisiologiche, Italia più forte con riforme

«La lettera dalla commissione europea? Quante ne ha mandate l’Europa in questi anni? Almeno a quattro-cinque paesi. Praticamente sempre, è dialogo fisiologico». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a “In Mezzora” a proposito dell'imminente arrivo di una lettera da parte della Commissione Ue sulla Legge di Bilancio. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio aveva anticipato che la «sostanza delle misure della legge di bilancio non cambierà». Mentre oggi su Repubblica il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha usato toni duri con la Ue. «L'Europa deve scegliere da che parte stare - ha detto Padoan - Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all'emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l’inizio della fine».

Manovra, attesa lettera richiamo Ue. Renzi: e' fisiologico

Domani lettera a Italia e altri paesi
Dopo la presentazione a metà ottobre dei bilanci programmatici per il 2017, dalla Commissione Ue dovrebbero partire domani le lettere con le richieste di chiarimento sulle bozzi di bilancio per l’Italia ed altri cinque o sei paesi, tra cui Belgio, Spagna, Portogallo, Estonia e forse Francia e Olanda. Lo si apprende da fonti della Commissione. Per l’Italia i dubbi sul fronte delle entrate sono per le troppe una-tantum, su quello delle uscite per il piano nazionale di salvaguardia antisismica, considerato strutturale e non emergenziale. Ok invece alle spese di ricostruzione locale e quelle per i migranti.

Renzi: non è importante 0,1% ma bilancio futuro Ue
Nel documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato dal governo a Bruxelles nei giorni scorsi, i nemeri del deficit nominale (previsto al 2,3%) e strutturale (in salita dall’1,2% all’1,6%) sono lontanto dagli impegni comunitari.

“La nostra proposta di rimettere in discussione il bilancio Ue e la politica economica sia portata avanti anche dagli altri partiti”

Matteo Renzi, presidente del Consiglio 

Ma il premier Renzi ha dichiarato oggi che a suo avviso «non è decisivo lo 0,1% sul deficit» per le spese straordinarie per terremoto e migranti nella discussione sull’Europa, perché il «vero elemento di discussione con l’Ue è il bilancio europeo dei prossimi anni». Poi ha spiegato: «Oggi l’Italia dà 20 miliardi di euro all'Ue, noi diciamo: almeno possiamo iniziare a far sì che quelli che prendono soldi prendono anche i migranti?». La conclusione è che «purtroppo in Ue ragionano solo con i rapporti di forza. Un’Italia forte, un’Italia che ha fatto le riforme in casa propria è più autorevole in Europa».

Opposizioni ci aiutino sul Fiscal Compact
Renzi aveva anticipato di considerare la vittoria del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre come «il punto di partenza per chiedere in Europa riforme strutturali». Oggi è tornato sul tema auspicando che «la nostra proposta di rimettere in discussione il bilancio Ue e la politica economica, sia portata avanti anche dagli altri partiti». Renzi vuole dunque la revisione di alcuni trattati. Lo ha detto spiegando che in vista di Roma 2017 «discuteremo di Fiscal compact, del futuro dell'Unione. Il Fiscal compact nel 2012 fu votato da Monti, Berlusconi e Bersani, e nel 2017 arriva alla prova dei fatti, c'è da decidere se inserirlo nei Trattati», ha aggiunto Renzi, ricordando la contrarietà del suo governo a questa prospettiva e concludendo: «Mi piacerebbe che anche le opposizioni votassero a favore».

Renzi: ddl Bilancio a Camera entro la settimana
Dopo la firma da parte del Quirinale del decreto fiscale, (prima gamba della manovra) con l’addio a Equitalia, la rottamazione delle cartelle e la nuova stretta sull’Iva, è atteso la prossima settimana l’inizio in Commissione alla Camera dell’iter parlamentare del ddl bilancio, dove confluiranno le norme sulle semplificazioni fiscali, a partire dal superamento degli studi di settore . Alle contestazioni sul ritardo nella presentazione della legge di Bilancio (previsto il 20 ottobre) Renzi ha replicato che «c’è un termine che non è perentorio, siamo assolutamente in regola. L'anno scorso l'abbiamo mandata 10 giorni dopo, quest'anno la manderemo - ha assicurato Renzi - entro questa settimana».

Costi politica, Renzi: indennità su base presenze Aula
Sulla riduzione dei costi della politica Renzi ha assicurato che «il Pd studierà» il ddl del M5s sul dimezzamento degli stipendi dei parlamentari, ma ha aggiunto che a suo avviso «il problema è come si taglieranno questi costi». Di qui l’accusa al M5S di «buttarla in corner quando è in difficoltà», perché «la loro proposta nel merito rischia di non funzionare». Di qui un abbozzo di controproposta: «Perché ai parlamentari anziché dare l’indennità piena non la diamo per le presenza in Aula?». Con tanto di esempio a mo’ di stoccata polemica. «Di Maio, ad esempio ha il 37% delle presenze in Aula e allora diamogli il 37% delle indennità». E la chiosa al vetriolo: «I 5 Stelle giocano a fare i puri ma poi sono come gli altri».

Boldrini: tutelare il Parlamento, Governo trasmetta subito manovra
Lo slittamento dei tempi d’esame della manovra da parte del Parlamento preoccupa la presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, che in una intervista a “Repubblica” evidenzia le responsabilità del governo per il ritardo e le possibili ripercussioni sulla qualità della legislazione. «Tanto più - sottolinea - perchè siamo davanti a una nuova legge di bilancio di cui è nuovo anche l'iter. L'auspicio è che il provvedimento arrivi quanto prima anche perchè a rendere più complessa l'organizzazione dei lavori c'è l'arrivo concomitante del decreto fiscale che anch'esso comincerà il suo cammino parlamentare dalla Camera». «È essenziale», conclude, «che la Camera abbia a disposizione tempo sufficiente per poter analizzare, discutere e votare» la manovra.

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