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Manovra, Padoan alla Ue: spese straordinarie per sisma e migranti

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legge di bilancio

Manovra, Padoan alla Ue: spese straordinarie per sisma e migranti

«Al di fuori delle considerazioni sul ciclo economico, il cambiamento nel target sul 2017 rispetto al programma di stabilità del 2016 è largamente spiegato dalle
spese straordinarie legate ai rischi sull’immigrazione e sismici». È quanto si legge nella risposta del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan indirizzata ai commissari Ue Dombrovskis e Moscovici. Il ministro ha spiegato che
l’economia italiana sta ancora vivendo condizioni cicliche di difficoltà e questo suggerisce «un più graduale aggiustamento verso l’obiettivo di medio
termine che rimane il pareggio strutturale di bilancio al 2019». Quanto all’impatto sull’economia del prossimo referendum costituzionale, «può essere significativo».

L’Italia non farà dunque passi indietro e risponde ai rilievi di Bruxelles sulla legge di Bilancio facendo leva sugli ingenti sforzi sostenuti per fronteggiare la questione migranti e l’emergenza terremoto, aggravata dai tragici eventi delle ultime ore. La posizione del governo è che è legittimo escludere dai vincoli del deficit strutturale le spese sostenute per terremoto e migranti e che la deviazione del saldo strutturale rispetto agli impegni assunti in primavera coincide proprio con tali costi.

Padoan: fino a 7 miliardi per migranti e sisma
Padoan ha spiegato che la spesa per affrontare il fenomeno dei migranti potrebbe arrivare fino a 4,2 miliardi di euro il prossimo anno. Mentre i costi legati al sisma ammontano a 2,8 miliardi di euro per un totale di 7 miliardi di euro. Il ministro dell'Economia ha sostenuto che le spese per le operazioni di salvataggio dei migranti, prima assistenza e cure sanitarie, protezione ed educazione per oltre 20mila minori non accompagnati sono stimate in 3,3 miliardi di euro nel 2016 (al netto dei contributi Ue) ed a 3,8 miliardi (0,22% del Pil) nel 2017 in uno scenario stabile.E paventa che la spesa possa salire fino all'0,24% del Pil e cioè a 4,2 miliardi. Non solo. L’Italia nel 2017 incorrerà «in notevoli spese per l'assistenza e la ricostruzione legate al terremoto, per un totale di 2,8 miliardi di euro». Serviranno, ad esempio, per mettere in sicurezza «42.000 scuole, il 30% delle quali hanno bisogno di riparazioni strutturali o di essere completamente ricostruite».

“Le condizioni cicliche di difficoltà suggeriscono un più graduale aggiustamento verso l’obiettivo di medio
termine che resta il pareggio strutturale di bilancio al 2019”

Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia 

I dubbi di Bruxelles
I dubbi dell'Europa si concentrano sulla dinamica del saldo strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum. A fronte di una richiesta di correzione dello 0,6% da parte dell’esecutivo Ue, l’Italia registra un peggioramento dello 0,4%: si passa così dall’1,2% nel 2016 all’1,6% nel 2017. Uno scostamento considerato troppo rilevante dalla Commissione che si sarebbe accontentata anche di uno sforzo dello 0,1%. Allo stesso tempo, nella lettera inviata martedì scorso, Bruxelles contestava al nostro Paese l’utilizzo di soldi per interventi non legati strettamente all’emergenza, come la messa in sicurezza di edifici pubblici e scuole.

La risposta del Tesoro
Al netto delle voci migranti e sisma che, nei calcoli del
governo, valgono lo 0,4% del Pil, il deficit nominale si fermerebbe infatti all’1,9% del Pil, mezzo punto sotto il dato di quest’anno e sostanzialmente in linea con le richieste europee. Le stesse spese extra influiscono peraltro anche sul deficit strutturale, il vero parametro che interessa Bruxelles e che rappresenta l’oggetto del contendere del dialogo tra le parti. Nella missiva di risposta che il Tesoro ha messo a punto, il governo ha cercato dunque di spiegare perché il deficit strutturale peggiora e di specificare meglio perché ritiene che vadano scorporate dal saldo strutturale le spese per migranti e terremoto dal deficit.

Ddl bilancio lunedì a Montecitorio
A mancare ancora è però il testo definitivo della legge di bilancio. Il provvedimento è alle battute finali al Ministero dell'Economia. Entro il fine settimana dovrebbe passare al Quirinale per il nulla osta del presidente della Repubblica, per poi essere trasmesso alle Camere. Non è escluso che tutto l’iter possa concludersi proprio entro il weekend, ma a Montecitorio c'è chi non se lo aspetta prima di lunedì.

Calenda: strumenti che valgono 20,4 miliardi
Il ministro per lo Sviluppo economico, parlando della legge di bilancio a margine di una iniziativa sulle ragioni del sì al referendum, ha ricordato che nella legge di bilancio «ci sono strumenti che valgono circa 20,4 miliardi di euro». E che «la legge contiene incentivi automatici, quindi non soggetti a bandi, autorizzazioni o bolli né cose complicate» Sono misure, ha proseguito, «che richiedono all'investitore una cosa molto semplice: la decisione di investire con un
particolare premio per chi investe in tecnologie avanzate relative alla manifattura e lo fa nel 2017». «Quindi - ha concluso - bisogna muoversi molto rapidamente».

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