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Pensioni, per Ape volontaria rata fino a 5,5% per ogni anno anticipo

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bilancio e pensioni

Pensioni, per Ape volontaria rata fino a 5,5% per ogni anno anticipo

La rata per l'Ape volontaria potrà variare tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo a seconda della percentuale dell'assegno chiesta. È quanto si legge nelle tabelle della presentazione degli interventi sulla previdenza in legge di bilancio pubblicata sul sito del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Se si chiederà l’85% della pensione netta maturata al momento dell’uscita con l'Ape volontaria la rata media sulla pensione al momento del pensionamento sarà in media del 4,7% per ogni anno di anticipo.

Per Ape fino 5,5% rata per anno anticipo
Il documento elaborato da Nannicini contiene molte tavole e anche esempi pratici degli effetti delle norme su singoli casi, portando ad esempio il caso ipotetico di Marco con una pensione lorda di 1.000 euro e quello di Martina con un assegno lordo di 1.615 euro.

Nel primo caso la pensione netta sarebbe 865 euro e chiedendo un anticipo dell'85% l’«assegno» che si riceverebbe mensilmente sarebbe di 736 euro per 3 anni e quando scatterà la pensione vera e propria prenderà 725 euro con un «costo» per vent'anni del 4,6% per ogni anno d'anticipo. Nel secondo caso invece Martina, a fronte di una pensione certificata di 1.286 euro e un anticipo richiesto dell’85% a 1.093 euro, prenderebbe dopo tre anni 1.078 euro con un «costo» del 4,7% per anno d'anticipo.

Le condizioni per accedere a Ape volontaria
L’Ape volontaria, ovvero quella che si chiede per scelta mentre in caso di condizioni di bisogno c'è l’Ape social - si spiega nelle tabelle - può essere chiesta da dipendenti pubblici, privati e autonomi con 63 anni di età e a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia se si hanno almeno 20 anni di contributi. Si chiede
la certificazione della pensione futura all’Inps e si sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell’Ape. Dopo le opportune verifiche il prestito viene erogato in rate mensili fino all’età di vecchiaia. A quel punto il lavoratore va in pensione e riceve la pensione al netto della rata di ammortamento inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione. In caso di premorienza l’assicurazione paga il debito residuo e l'eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni. Non ci sono garanzie reali sul prestito. Il prestito viene restituito in 20 anni e nel caso di una rata del 4,7% media (per un prestito per un anno di anticipo pari all’85% della pensione netta certificata) varierà dal 5,4% per il primo anno di restituzione al 4,1% dell’assegno per l’ultimo anno.

Platea da 415mila per Ape volontaria nel 2017-18
Secondo i calcoli del governo i lavoratori dipendenti e autonomi con almeno 63 anni di età che potranno accedere all’Ape volontaria saranno 300.000 nel 2017 e 115.000 nel 2018. Dalle tabelle sugli interventi sulla flessibilità in uscita nel prossimo biennio si evince che le platee potenziali saranno di 55.000 persone per l’Ape social (35.0000 nel 2017, 20.000 nel 2018) e di 50.000 per i lavoratori precoci (25.000 l'anno). Per i lavoratori usuranti la platea è di 6.000 persone ogni anno. I lavoratori salvaguardati rispetto alle regole della riforma Fornero che potranno uscire entro il 2020 sono 28.000.

Spesa totale pensioni da 24,3 mld fino al 2026
Sempre dalle tabelle sugli interventi in materia previdenziale si evince che la spesa per gli interventi in materia previdenziale programmati dal governo sarà di 6,8 miliardi tra il 2017 e il 2019 ma raggiungerà fino al 2026 in totale 24,3 miliardi di euro. Il dato tiene conto dell'ottava salvaguardia e della chiusura del fondo sugli esodati inglobandone i risparmi Solo per la quattordicesima si stima una spesa annuale di 800 milioni di euro.

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