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Berlusconi: mio erede non c'è, unico leader politico ora…

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centrodestra diviso

Berlusconi: mio erede non c'è, unico leader politico ora è Renzi

Un erede di Silvio Berlusconi «spero che ci sia, fino adesso questa scelta non mi si è presentata. Avevo puntato molto su qualcuno che poi addirittura è passata dall'altra parte. Altri personaggi hanno deluso. Di leader veri nella politica ce ne è uno solo, si chiama Matteo Renzi. Fuori dalla politica forse ce ne è qualcuno, ma dalla politica è stato buttato fuori...». Lo ha detto lo stesso Silvio Berlusconi, ospite di Rtl 102.5, non nascondendo la propria delusione per non aver trovato un suo 'erede' politico. Una dichiarazione, quella dell’ex Cavaliere, arrivata il giorno dopo la presa di distanza da Stefano Parisi. Il leader di Forza Italia, che a Mr Chili aveva affidato il ruolo di ricompattare il centrodestra aveva infatti detto che «Parisi sta cercando di avere un ruolo all’interno del centrodestra ma avendo questa situazione di contrasto con Salvini credo che questo ruolo non possa averlo».

“Avevo puntato molto su qualcuno che poi addirittura è passata dall'altra parte. Altri mi hanno deluso. Di leader veri nella politica ce ne è uno solo, si chiama Matteo Renzi”

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia 

Berlusconi: Parisi non scelto per leadership
Oggi l’ex Cavaliere è tornato sul punto spiegando che Parisi «non aveva scelto per se stesso» il ruolo di leader del centrodestra ma quello «di raccogliere risorse, energie nuove nella società civile. Parisi ha sempre affermato di non considerarsi di Forza Italia, mi auguro che vada avanti in questo lavoro e che alla fine ci si possa ritrovare insieme. Dobbiamo rinnovarci senza rottamarci e Stefano Parisi può darci una mano nella ricerca di persone nuove». E ha aggiunto: «In una coalizione i toni troppo accesi non servono, le polemiche non sono utili, i personalismi sono addirittura deleteri, da qualsiasi parte provengano. È evidente che nessuno, si tratti di Parisi o di chiunque altro, può pensare di avere la guida o comunque un ruolo importante in una coalizione se gli altri membri della stessa coalizione non lo accettano».

Parisi: vado avanti anche senza sostegno del Cav
Ma Parisi tira dritto. E annuncia l’intenzione di andare avanti anche senza il sostegno del ledaer azzurro. «Berlusconi considera Renzi unico leader della politica? “Beh, sicuramente Renzi è un leader, ma non l'unico...» ha detto Parisi, a Omnibus, su La7. E ha aggiunto: «Forza Italia e il Pdl hanno perso 10 milioni di voti in questi 6 o 7 anni. Il rischio vero in questo momento è che se Renzi entra in crisi, cosa non impossibile in vista del referendum, abbiamo Grillo come alternativa. E la cosa mi preoccupa, così come preoccupa molti italiani e chi ci osserva dall’estero» Parisi ha poi ribadito la volontà di andare avanti anche senza il sostegno di Berlusconi: «Certo che vado avanti - ha detto - perché mi sono assunto la responsabilità di costruire una alternativa seria al centrosinistra e avere un governo liberale e popolare». E questa alternativa, ha osservato, si costruisce prima di tutto «con le persone», e non con gli accordi di palazzo. «L’effetto di queste coalizioni fatte a tavolino - ha concluso Parisi - l’hanno già pagato tutti i governi precedenti».

Cav: diritto di Renzi mandare lettera a elettori
Berlusconi su Rtl 102.5 è poi tornato ad attaccare la riforma costituzionale e a ribadire il no di Forza Italia al referendum del 4 dicembre. «Questa riforma non risolve i problemi, non assicura più efficienza ed è pericolosa per la democrazia, può aprire a una deriva autoritaria» ha affermato l’ex Cavaliere, aggiungendo che «Renzi ha trasformato questo passaggio in un referendum su di lui, per avere quella legittimazione popolare che gli manca». A proposito delle polemiche legate alle lettera inviata da Renzi agli italiani all’estero, invitandoli a votare sì, il leader azzurro ha però riconosciuto al premier il «diritto» di «comunicare agli elettori italiani all’estero», non accodandosi alle aspre critiche delle altre forze di opposizioni e di ampi settori del suo stesso partito.

«Poco in comune con Trump, ma giudicare su fatti»
Giudizio sospeso sul nuovo presidente Usa, Donald Trump. Berlusconi ha negato un “parallelismo” tra lui e Donald Trump. «Il Presidente Trump in maniera molto gentile ha detto di aver studiato il modello di comunicazione ed organizzazione politica che avevo messo in campo io, e la cosa mi fa naturalmente piacere, ma con Trump ho poche cose in comune», ha detto Berlusconi a Rtl 102.5. «È vero - ha ammesso - siamo entrambi imprenditori che hanno deciso, a un certo punto della loro vita, di lasciare le proprie aziende per mettersi al servizio del loro Paese, ma anche la sua storia come imprenditore è molto diversa dalla mia». «Comunque - ha proseguito il leader di Fi - direi che questo nuovo Presidente è stato capace di ascoltare le difficoltà di quel ceto medio che non fa politica, che non si riconosce nei partiti, che è più esposto di tutti alla crisi, alle tasse, alla disoccupazione, alla criminalità, e in questo posso dire che è affine a me, non parla il linguaggio dei politici, ma quello della gente comune. Sui contenuti Berlusconi ha detto di «apprezzare molto il drastico calo delle tasse». E di trovare «giustissimo il rafforzamento del controllo all'immigrazione clandestina». Ma, ha aggiunto «non mi piacciono, se saranno confermate, le tentazioni protezionistiche e le tentazioni isolazioniste».

«Malattia prova più difficile vita, ora sto bene»
Un riferimento anche all’operazione al cuore, che lo ha costretto a una lunga convalescenza. «Grazie a Dio sto bene, ho passato veramente una prova che è stata la più difficile della mia vita, ma poco a poco ho recuperato e mi sono rimesso anche nei muscoli, perché tutte le mattine faccio un'ora di ginnastica e di nuoto e per quanto riguarda il fisico, quindi, mi sento di poter dire che mi sento bene». E ha aggiunto: «In questo periodo sono stato circondato anche dall'amore dei miei figli, che non mi hanno mai lasciato solo, i miei nipotini con cui mi sono divertito molto. Da questo punto di vista quell'intervento, che è stato drammatico per certi versi, ha portato tutta la famiglia a raccogliersi intorno a me, e mi hanno fatto passare delle ore davvero serene», ha concluso

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