Dolore per l’attentato ai cristiani al Cairo, per le baby-kamikaze in Nigeria, per le bombe in Turchia, per la guerra in Siria che non trova tregua. Papa Francesco ha chiesto nuovamente di «rifiutare la violenza», basta con l'odio e la guerra che è «un cumulo di falsità». Papa Francesco ha espresso il suo dolore per l’attentato alla Cattedrale Copta del Cairo e per quelli che da sabato hanno insanguinato altri Paesi, come le stragi di Istanbul, in Turchia, e gli altri attacchi in Somalia e Nigeria.
Unica la violenza, unica la risposta della fede
Ha parlato della gente di Aleppo: «Non dobbiamo dimenticare che Aleppo - ha detto il Papa - è una città, che lì c'è della gente: famiglie, bambini, anziani, persone malate... Purtroppo ci siamo ormai abituati alla guerra, alla distruzione, ma non dobbiamo dimenticare che la Siria è un Paese pieno di storia, di cultura, di fede. Non possiamo accettare che questo sia negato dalla guerra che è un cumulo di soprusi e di falsità. Faccio appello all'impegno di tutti, perché si faccia una scelta di civiltà: no alla distruzione, sì alla pace, sì alla gente di Aleppo e della Siria», ha detto papa Francesco.
“Unica è la violenza che semina morte e distruzione. Così come unica è la risposta: unità nei valori umani e civili”
Papa Francesco
Pregare per le vittime degli attentati
Papa Francesco ha esortato a «pregare per le vittime di alcuni efferati attentati terroristici che nelle ultime ore hanno colpito diversi luoghi». Per il Papa, dunque «unica è la violenza che semina morte e distruzione. Così come unica è la risposta: unità nei valori umani e civili». «L'Avvento sia un tempo di speranza. Andiamo incontro al Signore che viene incontro a noi», ha scritto Papa Francesco in un tweet.
L’Avvento sia un tempo di speranza. Andiamo incontro al Signore che viene incontro a noi.
– Papa Francesco(Pontifex_it)
Benedizione dei bambinelli a san Pietro
Al termine dell'Angelus, come fa sempre nella seconda domenica di Avvento, Papa Francesco ha rivolto un saluto ai bambini e ragazzi di Roma, venuti per la tradizionale benedizione dei “Bambinelli”, organizzata dagli Oratori parrocchiali e dalle Scuole cattoliche romane. A tutti ha augurato buona domenica. «E non dimenticatevi di pregare per me», ha chiesto, dopo che i ragazzi hanno intonato su suo suggerimento un canto natalizio.
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