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Voto con il Mattarellum, sì della Lega a proposta Pd. Chiude il M5s

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Voto con il Mattarellum, sì della Lega a proposta Pd. Chiude il M5s

La proposta di Matteo Renzi di ripartire dal Mattarellum per tentare di dare una svolta al dibattito sulla legge elettorale e andare subito al voto divide i partiti. L’idea ha incassato il sì di quasi tutto il Pd, con i dubbi però del ministro Andrea Orlando e dei “giovani turchi”, mentre dagli altri partiti è arrivato il sì di Lega e Fdi, e un “niet” da Forza Italia , con Renato Brunetta che ha chiuso proprio all'idea del dialogo con “Renzi il baro”. Anche se oggi il governatore della Liguria Giovanni Toti non ha chiuso completamente la porta al dialogo sul Mattarellum, rifiutando però gli aut aut del Pd. Netta la contrarietà dei 5 stelle che guardano al voto subito con una legge che esca dal responso della Consulta. Anche Ncd ha fatto sentire la sua contrarietà.

I dubbi dei “giovani turchi”
Il sistema elettorale che porta il nome dell’attuale Capo dello Stato prevedeva l’assegnazione del 75% dei seggi della Camera (475) in collegi uninominali a turno unico; il restante 25% (155 seggi) veniva assegnato su base proporzionale ai partiti che superavano il 25%. Per questa parte proporzionale alla Camera c’erano dei listini bloccati di quattro nomi su base regionale, mentre per il Senato si recuperavano i migliori perdenti dei collegi uninominali. Questo modello è stato utilizzato quando l'organizzazione era bipolare. E il dubbio, sollevato nel Pd da Andrea Orlando ma anche da Francesco Boccia, è che con l’attuale tripolarismo possa dare risultati imprevedibili: o due maggioranze assai diverse tra Camera e Senato (dove votano gli over 25) oppure uno dei tre poli che potrebbe essere premiato in maniera eccessiva.

Centristi a favore del proporzionale
In tal senso l’area vicino al ministro Orlando, i “giovani turchi”, ha già depositato alla Camera e al Senato una proposta che prevede un proporzionale con un “premio di governabilità” di 90 seggi al partito più votato. Una identica proposta è stata presentata anche da Ap, che infatti con Maurizio Lupi e Dore Misuraca ha detto no al Mattarellum.

M5s: pronti a “Vietnam” contro Anticinquestellum
Sulle barricate il M5s, che rifiuta ogni dialogo sulla legge elettorale, puntando al sistema che scaturirà dalla sentenza della Consulta sull’Italicum prevista il 24 gennaio. «Siamo pronti al Vietnam parlamentare per contrastare la legge elettorale che il Pd vuole approvare contro il Movimento Cinque Stelle» hanno scritto in una nota i deputati M5S della commissione Affari costituzionali. Nel mirino l’ex premier Matteo Renzi che «dopo aver bloccato il Parlamento con l'Italicum, definendola la legge più bella del mondo, legge che probabilmente sarà bocciata dalla Consulta, ora torna in campo e la butta via perché consapevole che potrebbe vincere il Movimento Cinque Stelle».

Salvini: pronti a firmare per Mattarellum
Il Mattarellum, dove nei collegi si vince con un voto più dell’avversario, invita a formare coalizioni. Un buon motivo per cui Lega e Fdi, con Salvini e Giorgia Meloni, hanno ribadito il loro appoggio. Il Mattarellum è stato rilanciato oggi dal leader del Carroccio Matteo Salvini che si era espresso a favore del vecchio sistema elettorale una settimana fa. «Siamo per il Mattarellum: tutelerebbe sia la rappresentanza sia la governabilità e soprattutto non ti devi inventare niente perché è già stata usata e quindi se vuoi in 15 giorni la riapprovi - ha sostenuto Salvini-. Anche prima del parere della Consulta potrebbe arrivare una nuova legge e quindi si potrebbe votare anche in primavera». A Salvini ha fatto eco la leader di Fdi Giorgia Meloni.( «Fratelli d'Italia ha detto e ribadito che qualunque sistema elettorale va bene purchè si torni a votare subito»).

Toti (Forza Italia): pronti al dialogo, ma no aut aut
Fredda invece Forza Italia, al momento più propensa per un modello che le consenta di tenersi le mani libere dopo le elezioni. Quindi un proporzionale sarebbe più adatto a questo obiettivo. Ma gli azzurri non chiudono completamente la porta, rifiutando però gli aut aut del Pd. «Il presidente Berlusconi ha detto di essere pronto a collaborare su una legge elettorale condivisa ma ora il Partito democratico non può dirci: 'prendere o lasciare'n il Mattarellum» ha detto al Corriere della Sera il governatore della Liguria Giovanni Toti . «Se si apre subito, in Parlamento e alla luce del sole, una discussione seria che parta dal Mattarellum o da altre proposte presentate dai partiti, noi siamo pronti a sederci al tavolo», ha sottolineato Toti, per il quale «il Mattarellum può essere una base di discussione». Ma «resta da chiedersi, però, se un sistema nato per uno schema bipolare possa considerarsi efficiente anche in un sistema compiutamente tripolare».

Pisapia: ok Mattarellum, ma con correzioni
«Mi sembra una prospettiva positiva perché permette ai cittadini di scegliere i loro parlamentari». Così l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a Bologna per partecipare ad un'iniziativa per il rilancio del centrosinistra, a proposito dell'ipotesi di tornare al Mattarellum. «Può essere un passo avanti - ha continuato Pisapia - anche se è una legge elettorale che risale a molti anni fa e quindi ha bisogno di alcune correzioni». Tra queste, conclude, «i collegi
devono essere ancora più stretti in modo che ognuno possa scegliere il parlamentare che conosce».


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