«Il codice di comportamento di M5s (votato ieri da 37mila iscritti) rappresenta una svolta garantista? Falso. È un’altra bufala di giornali e tv». Lo si legge sul blog di Grillo, in un post in cui si assicura che il M5s «garantisce ai cittadini che chi tra i suoi eletti non rispetta i principi a cui ha aderito come portavoce viene messo fuori dalla porta. Non aspettiamo il terzo grado di giudizio». «Già al primo grado - si spiega - si prevede l’espulsione. Se nel Pd si applicasse lo stesso nostro Codice, non resterebbe quasi più nessuno». Nessun riferimento al passaggio, contenuto nel codice, nel quale si spiega esplicitamente che la ricezione di un avviso di garanzia «non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti» e non comporta pertanto, ad esempio, un obbligo di dimissioni.
Grillo a Mentana: solo denuncia politica
Grillo prova anche a fare pace con il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana che ha annunciato una querela per diffamazione dopo il post pubblicato sul blog del fondatore del M5s in cui i giornali e i Tg sono definiti collettivamente «i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene». Lo fa in un post scriptum al comunicato in cui smentisce la «svolta garantista».
Mentana: non lo querelo più
«Ieri Mentana si è risentito per il fatto che il logo del suo Tg fosse presente nell’immagine del post che denunciava le bufale dei media italiani. Non se la prenda direttore, è stato fatto per “par condicio” per non far sfigurare troppo i suoi colleghi» si legge sul blog di Beppe Grillo . «E inoltre - prosegue il post con tono conciliante - si trattava di una denuncia politica per criticare il sistema mediatico nel suo complesso. Le auguriamo di continuare a fare informazione che sia rispettosa della verità e dei cittadini ancora a lungo». Pace fatta, dunue, dal momento che a stretto giro Mentana annuncia sul suo profilo Facebook che non querelerà più Grillo. «La rettifica (chiamiamola così) del M5s - spiega - fa obiettivamente venir meno gli estremi per un passo giudiziario». Ma conferma: «Fuori dalla querelle legale resta un giudizio da parte mia duramente critico per l’idea delle giurie popolari» rilanciata da Grillo per determinare la veridicità delle notizie pubblicate dai media.
Pizzarotti: blog Grillo è primo che distorce notizie
Intanto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso dal M5s per un avviso di garanzia non comunicato tempestivamente, torna a criticare l’idea rilanciata di Grillo di una giuria popolare per i media, definendola una sorta di distrazione di massa. «Se noi guardiamo il contesto, in realtà il blog di Grillo è il primo che, come dire, distorce spesso le notizie», afferma Pizzarotti, ospite, in mattinata, della trasmissione 'Omnibus' di La7. «Penso - aggiunge - che la frase di ieri sia grave, penso che anche solo il concetto di avere una giuria popolare, che non si sa sulla base di cosa giudichi, sia di per se assurda e anche un po' preoccupante».
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