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Roma, ira di Raggi su Berdini: «Pensi a lavorare, la pazienza…

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Roma, ira di Raggi su Berdini: «Pensi a lavorare, la pazienza ha un limite»

«Berdini? Continuo a leggere interviste e dichiarazioni. Sinceramente non so dove trovi il tempo. C’è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi vi dico, la pazienza delle persone ha un limite...». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi arrivando in Campidoglio rispondendo alle domande sul 'caso' Berdini.

L’ira della Raggi
L’assessore all’Urbanistica, reo di aver espresso giudizi al vetriolo sulla Raggi sul piano politico («è impreparata strutturalmente») sembra ormai avere le ore contate. Dopo la pubblicazione dell’ultimo stralcio dell’audio del colloquio con La Stampa, anche i vertici pentastellati non darebbero più chance al professore. Dopo quell’«utilizzami come un anonimo che ti ha detto... Cioè questi (Raggi e l’ex capo della segreteria politica Salvatore Romeo, ndr) erano amanti», registrato dal cronista del quotidiano torinese, il segno è stato superato. Perde quota perciò anche l’ultimo tentativo di compromesso, quello di un assessore «sotto tutela», che avrebbe amministrato in tandem con un altro esperto, scelto con il placet di Beppe Grillo e soprattutto di Davide Casaleggio.

“Continuo a leggere interviste e dichiarazioni di Berdini. Sinceramente non so dove trovi il tempo. C’è da lavorare e da lavorare tanto”

Virginia Raggi, sindaca di Roma 

L’ultima parola spetterà alla sindaca, che pochi giorni fa aveva respinto le dimissioni, anche se con riserva, cercando di frenare il disappunto per quel colloquio finito sul quotidiano torinese in cui l’assessore la criticava per essersi «messa in mezzo a una corte dei miracoli». Durante la riunione della maggioranza M5s in Campidoglio si è svolta una votazione tra i consiglieri che ha deciso di affidare l'ultima parola sulla permanenza o meno in giunta di Berdini a una due diligence, già avviata, sul suo operato.

Berdini: macchina del fango a causa dello stadio
Oggi Berdini ha tentato un’ultima strenua resistenza, con un’autodifesa affidata a una lunga lettera pubblicata dal Fatto Quotidiano, nella quale ha parlato di «accanimento mediatico senza precedenti», motivato a suo avviso dalla «posta in gioco alta» rappresentata dallo «Stadio di Tor di Valle», insieme a una «complessiva azione di rientro nella legalità che la giunta Raggi, seppur tra incertezze e inadeguatezze, ha portato avanti finora». Stadio della Roma stroncato senza mezzi termini e definito «la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa».

Roma: sempre piu' difficile posizione Berdini

La teoria di Berdini è che «da quando abbiamo iniziato a lavorare per riportare il progetto nelle regole del Piano regolatore è iniziata una criminale macchina del fango». L’assessore ha definito lo stadio di Tor di Valle «il banco di prova per fermare blocchi di potere che da sempre difendono la speculazione fondiaria e finanziaria a scapito dei diritti dei cittadini». Quanto al colloquio con la Stampa, Berdini ha parlato di «trappola con una registrazione illegale».

Dai vertici M5s via libera allo stadio
Sullo stadio della Roma, il dossier che vede l’assessore ambientalista schierato per un drastico taglio di cubature, Di Maio è stato chiaro, sdoganando l’opera: «Noi in campagna elettorale abbiamo detto che andava fatto e questo è un nostro obiettivo. Su come va fatto ci sono delle trattative in corso per rispettare i valori del nostro programma». La sindaca da parte sua ha assicurato che entro il 3 marzo, come richiesto dalla conferenza dei servizi, si troverà la quadra nella trattativa sulle cubature, sempre «nel rispetto delle regole». E già oggi passi avanti potrebbero esser fatti nel previsto tavolo tecnico. A prevalere ormai sembra l’ala dialogante del M5s, favorevole ad un taglio di cubature più soft rispetto a quello prospettato da Berdini.

Slitta l’interrogatorio di Marra previsto per domani
È saltato intanto l’interrogatorio di Raffaele Marra, ex capo del personale del Campidoglio, fissato per domani mattina. Il manager, indagato per abuso d'ufficio in concorso con la sindaca per la promozione del fratello Renato alla Direzione Turismo, è detenuto dal 16 dicembre scorso in quanto accusato di corruzione in concorso con l’immobiliarista Sergio Scarpellini. Marra ha fatto comunicare agli inquirenti, secondo quanto si è appreso, che si sottoporrà a interrogatorio solo quando tutti gli atti dell’inchiesta saranno depositati, ossia in sede di chiusura delle indagini. In quell’occasione l'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi avrà la possibilità di constatare tutti gli addebiti configurati dalla procura nei suoi confronti.

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