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Def, Padoan: governo esclude aumento Iva. Per Bankitalia ipotesi…

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«manovrina oggi alle camere»

Def, Padoan: governo esclude aumento Iva. Per Bankitalia ipotesi possibile

«L’intendimento del Governo nell’impostazione della prossima Legge di bilancio prevede di escludere» l’aumento dell’Iva nel 2018 previsto dalle clausole di salvaguardia, «attuando una manovra alternativa, da definire nei prossimi mesi». Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell’audizione sul Def (Documento economia e finanze), davanti alle commissioni Bilancio riunite al Senato. Per Padoan, resta «confermata la volontà del Governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale», nonché «la necessità di finanziare tale riduzione in modo permanente, così che i tagli siano credibili ed esprimano integralmente il loro potenziale beneficio nel consolidare la crescita dell’economia». Poi in serata all’assemblea dei senatori Pd, ha ribadito che «l’Italia è su un sentiero stretto,
non ci sono scorciatoie, non esistono soluzioni facili».

Bankitalia: non escludere revisione Iva
Diversa la posizione di Bankitalia sulle clausole di salvaguardia. «Una riconsiderazione dell’ampio ventaglio delle aliquote Iva non dovrebbe a questo stadio essere esclusa, così come è opportuno valutare la possibilità di razionalizzare e contenere le tax expenditures» ha detto il vicedirettore generale di Bankitalia Luigi Signorini in audizione sul Def , spiegando che contrasto dell’evasione fiscale e razionalizzazione della spesa sono «obiettivi condivisibili e da considerare strategici» ma «la possibilità di reperire in questo modo risorse tanto ingenti e in così breve tempo non è sicura». Per Signorini «lo scambio Iva-cuneo è una questione complessa, che merita di essere discussa e approfondita»

Padoan: manovrina arriva domani alle Camere
Al ministero dell’Economia lo scambio fra un aumento parziale dell’Iva e un taglio deciso al cuneo fiscale ha continuato nei giorni scorsi a essere fra i dossier in gioco. Lo stesso ministro Padoan ha definita questa ipotesi «un’opzione sostenuta da buone ragioni» in un’intervista al Messaggero di domenica scorsa. Ma la misura è stata sempre vista come fumo negli occhi da Matteo Renzi. Concetto ribadito in serata a Matrix dall’ex premier.

Renzi: Iva non si tocca e non si toccherà
«L’Iva non si tocca e non si toccherà perché tutti gli anni si è presentata un’ipotesi analoga e tutti gli anni l’abbiamo bloccata riducendo le tasse - ha detto Renzi -. L’ultima volta che è aumentata è stato nel 2013, io ho sempre detto no, l'Iva la pagano tutti dal pensionato al disoccupato, non piace l’idea di buttare la croce a chi non ce la fa». Nell’audizione odierna anche il ministro Padoan ha escluso l’ipotsi, aggiungendo che il decreto di correzione e di crescita, la cosiddetta “manovrina” (in attesa di pubblicazione in Gazzetta) «dovrebbe arrivare domani» alle Camere. Padoan ha parlato di «decreto piuttosto corposo». E si è scusato per il ritardo.

Padoan: stop clausole con tagli e altre entrate
«Il governo si è impegnato a intervenire con la prossima legge di bilancio per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre
misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate» ha spiegato il ministro dell’Economia in audizione, a proposito delle clausole di salvaguardia (ossia degli aumenti di Iva e accise per oltre 19,5 miliardi, che scatterebbero nel 2018 in assenza di misure alternative). Padoan ha ricordato che la manovrina «sterilizza una parte di questo aumento, che quindi resta contemplato a legislazione vigente per un valore di poco inferiore allo 0,9%» del Pil (circa 15 miliardi). Ma «l’intendimento del Governo prevede di escludere tale aumento attuando una manovra alternativa. Non sono in grado di dire quali misure» si useranno per rimuovere le clausole, ha detto il ministro in audizione, derubricando a mera ipotesi l’aumento parziale dell’Iva per avere risorse per il taglio del cuneo. «Io posso avere le mie preferenze ma alcune sono state amplificate in modo distorto, traducendo in mia preferenza una delle tante ipotesi», ha spiegato Padoan.

«Crescita non basta, ma possibile rialzo stime»
Il 2017 sarà il quarto anno di crescita consecutiva, tuttavia «il livello di crescita raggiunto non ci entusiasma, non ci possiamo dire soddisfatti» ha
detto il ministro dell’Economia, in audizione sul Def (che prevede per quest’anno una crescita del Pil all’1,1%). Anche il tasso di disoccupazione «è inaccetabilmente elevato, specialmente tra i giovani», ha aggiunto Padoan.
Le prospettive però sembrano ottimistiche. Il miglioramento dei dati economici e delle aspettative nelle economie avanzate, Italia compresa, infatti, «potrebbe giustificare una significativa revisione al rialzo del Pil per i prossimi anni». Le stime di crescita riportate nel Def «devono pertanto essere lette come prudenziali», ha aggiunto il ministro.

«Calo deficit graduale o colpisce ripresa»
A tal proposito Padoan ha spiegato che «se accelerassimo la contrazione del deficit oltre il ragionevole, rischieremmo di colpire la ripresa». Di qui la necessità di «un aggiustamento di bilancio graduale», ricordando che «il Paese deve affrontare un sentiero stretto» visti i limiti strutturali da affrontare con le riforme e l’alto debito. Al tempo stesso però, non bisogna abbassare la guardia sui conti pubblici, perché «una inversione della politica di consolidamento sarebbe controproducente». Di più: sarebbe «una scelta rovinosa per il Paese di cui pagherebbero le conseguenze soprattutto i ceti più deboli». Ecco perché gli interventi per la crescita devono essere perseguiti «in un contesto di debito che deve calare con decisione, invece di continuare a crescere come è avvenuto in passato».

Bankitalia: possibile lieve rialzo stime Pil
Anche Bankitalia non esclude un lieve rialzo delle stime del Pil. «Nelle nostre ultime proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di metà gennaio, stimavamo una crescita del Pil dello 0,9 per cento quest'anno e dell’1,1 mnel biennio successivo. Sulla base degli ultimi dati, le prospettive a breve termine potrebbero essere marginalmente migliorate» ha affermato Luigi Federico Signorini, in audizione sul Def. E ha aggiunto che «portare a termine le riforme resta un percorso obbligato per tornare su un sentiero di crescita stabile e sostenuta». Quanto al tema privatizzazioni, per Bankitalia «l’intento di prevedere per i prossimi anni programmi di privatizzazione più prudenti rispetto al passato è condivisibile, nella misura in cui rende più credibile l'impegno del Governo a realizzarli» ma il Def «non fornisce dettagli sulle privatizzazioni previste».

Padoan: Ddl concorrenza obiettivo da perseguire con celerità
Sul tema delle poliche economiche Padoan ha spiegato che «è necessario aprire maggiormente al mercato diversi settori, con l’obiettivo di apportare benefici apprezzabili dai cittadini in termini di maggiore offerta, investimenti, produttività e crescita». In tal senso - ha aggiunto - la legge annuale per la concorrenza «è un obiettivo da perseguire con celerità, insieme all'immediata definizione di un appropriato strumento legislativo a cui affidare i prossimi passi in materia di liberalizzazioni». Padoan ha poi confermato l’impegno del governo a favore di un rilancio degli investimenti pubblici e di un miglioramento della capacità competitiva del Paese.

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