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Renzi: l'Iva non si tocca e non si toccherà. Su Consip decide…

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Renzi: l'Iva non si tocca e non si toccherà. Su Consip decide giudice, non un blog

(Ansa)
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«L'iva non si tocca e non si toccherà perché tutti gli anni si è presentata un'ipotesi analoga e tutti gli anni l'abbiamo bloccata riducendo le tasse. L'ultima volta che è aumentata è stato nel 2013, io ho sempre detto no, l'Iva la pagano tutti dal pensionato al disoccupato, non piace l'idea di buttare la croce a chi non ce la fa». Lo ha detto l'ex premier Matteo Renzi intervistato a Matrix. Renzi ha anche parlato del caso Consip, avvertendo che «sul colpevole decide il giudice, non un blog», di legge elettorale e del caso vaccini-Report. E ha fatto gli auguri di «buon lavoro» al premier Gentiloni, volato a Washington per una serie di impegni ufficiali.

«Consip: su colpevole decide giudice»
«Io sono uno di quelli che quando è arrivato l'avviso di garanzia a mio padre h o detto che doveva pagare doppio» ha detto Renzi parlando del caso Consip. «Se uno è colpevole deve pagare - ha continuato - dopodichè chi è colpevole o chi no non lo decidiamo noi, non lo decide il super blog, ma la magistratura italiana. Io non grido al complotto e non faccio polemica».
E ha aggiunto: «Mi possono dire che non sono capace ma non possono permettersi di mettere in discussione la mia onestà. Non esiste che ci siano stati organi dello Stato ad intervenire. Su questo tema io mi affiderò ad un avvocato e
voglio capire chi ha mentito».

«Non chiedo chiusura Report, ma di vaccinare figli»
«M5S è strano sui vaccini, sulla parte politica ognuno ha le sue idee però c'è un punto qualificante: quando si gioca sulla salute dei figli non si scherza, si smetta questa indecorosa campagna che viene fatta» ha detto Renzi. L'ex premier ha spiegato che «il punto non è Report, io non ho mai chiuso una trasmissione» e che «io non sto chiedendo di chiudere Report ma vaccinare i figli», i Cinquestelle «fanno una polemica incomprensibile».

«Se cittadini mi votano torno, altrimenti no»
«A differenza di altri io mi sono dimesso davvero, sono un privato cittadino. Se torno è perchè mi votano i cittadini altrimenti non torno» ha detto Renzi. Che ha spiegato: «Io credo che il referendum era una cosa giusta ma se gli italiani dicono di no non è che fischiettando fai finta di nulla, io sono andato a casa come giusto che fosse, senza vitalizi, né immunità, campo con il mio stipendio, ho scritto un libro, ho contratti di natura privata ma non ho nulla di soldi pubblici». «È evidente che dopo il referendum siamo alla prima Repubblica» ha continuato l'ex segretario Dem, « ma invece che la Dc abbiamo a che fare con un movimento che crede alle scie chimiche e al fatto che non si è andati sulla luna» ha aggiunto riferendosi a MS5.

Matteo Renzi durante la registrazione del programma "Matrix", condotto da Nicola Porro (ANSA)

«Legge elettorale, ok a proposta Grillo o Italicum al Senato»
Parlando poi di legge elettorale, Renzi ha detto: «Se ho perso il referendum non è che posso avere la colpa di quello che non hanno fatto gli altri, nel momento in cui abbiamo perso il referendum io ne ho preso atto, quelli del no avevano detto che in sei mesi avrebbero fatto una legge». «Quando il Pd ha provato ad eleggere il presidente della prima commissione al Senato -ha aggiunto l'ex premier- a scrutinio segreto hanno votato un altro per darci una 'botta', a questi grandi statisti gli chiedo cosa fare. A me va bene la legge che dice Grillo io la firmo domani mattina, mi va bene anche Italicum al Senato, sono per il Mattarellum, a parte il sorteggio mi va bene tutto, ma bisogna essere onesti: chi ha vinto il referendum non può solo dire di no».

«Padoan-Calenda? Talvolta non siamo d'accordo, non è lesa maestà»
Risponendo a una domanda sui ministri Padoan e Calenda, Renzi ha detto che «sono due persone perbene che ho scelto io e sono felice di averle scelte, talvolta non siamo d'accordo non è lesa maestà». «Con Padoan tante volte abbiamo
discusso - ha aggiunto - però abbiamo sempre lavorato insieme e gli sono grato perchè quando non eravamo d'accordo discutevamo ma poi all'esterno dicevamo sempre la stessa cose, avevamo la stessa linea».

«Io europeista, ma non sottovalutare Ue»
«C'è una crescita più alta del previsto e ci sono spazi di iniziative come quella su Equitalia che sta funzionando molto bene» ha detto poi l'ex premier, spiegando che «noi dobbiamo piano piano ridurre le tasse e andare in Europa un po' a gomiti larghi, Gentiloni è consapevole di questo, ma penso che lo debba fare l'Italia intera: dobbiamo dire che le regole Ue devono essere più centrate sulle aziende, l'Ue non può avere figli e figliastri ed è per questo che io la campagna per le primarie la chiudo a Bruxelles». «I tedeschi e francesi fanno grandi discorsi sull'Europa - ha aggiunto - ma quando si parla delle loro aziende vanno in Europa, noi ci siamo andati, non va sottovalutata l'Europa perché li ci fregano. Io sono europeista ma non così».

«Buon lavoro a Gentiloni, tifiamo Italia»
L'ex segretario ha poi fatto gli auguri di «buon lavoro a Gentiloni che ora è in America dove vedrà Trump, poi Trudeau». «Io faccio il tifo per l'Italia e quando il premier, qualunque esso sia, rappresenta l'Italia noi siamo sempre dalla parte del presidente consiglio» ha aggiunto Renzi.

«Buco di bilancio? Ho lasciato tesoretto da 47 miliardi»
«Le fake news un po' fanno male, su di me hanno detto cose inaudite come l'aereo di Stato che lo avevo comprato per me e sono l'unico a non esserci mai salito» ha detto poi Renzi, precisando che «è un aereo preso perché con le missioni con centinaia di imprenditori ci vuole un mezzo più grande». «Hanno detto per mesi che c'era il buco di bilancio lasciato da me, noi abbiamo lasciato un tesoretto, 47 miliardi di fondo investimenti che Gentiloni firmerà nelle prossime ore. Hanno detto che aumentava la benzina, l'Iva, la tassa sullo zucchero: la fake news significa far paura» ha concluso.


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