Governo in ordine sparso sul caso, sollevato dalla procura di Catania, dei possibili rapporti tra scafisti e alcune Ong impegnate con loro imbarcazioni nei salvataggi di migranti nel Mar Mediterraneo. Con tanto di lite tra i ministri Alfano e Orlando. Il premier Paolo Gentiloni, intervenuto sulla vicenda a margine del vertice Ue straordinario sulla Brexit è cauto: «Se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle, ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l’attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta». Ma il ministro degli Esteri Angelino Alfano, si schiera senza mezzi termini in difesa del procuratore di Catania («gli do ragione al 100% perché ha posto una questione vera») collocandosi di fatto sulla stessa lunghezza d’onde del vicepresidente della Camera Luigi di Maio, e del leader del M5s Beppe Grillo che giovedì avevano espresso sostegno e solidarietà al procuratore.
Una presa di posizione, quella di Alfano, che suscita la reazione del Guardasigilli Andrea Orlando: «C’è da chiedersi perché non se ne è accorto quando faceva il ministro dell’Interni. Probabilmente è una distrazione di Alfano». E controreplica di Alfano: «Ho fatto la dichiarazione che avrebbe dovuto fare il Guardasigilli Orlando se non fosse assente da via Arenula». Mentre una bacchettata a Zuccaro arriva dal presidente del Senato Piero Grasso per il quale «bisogna parlare delle indagini quando sono concluse, non quando sono in corso». Sicché «pare un po' fuori dall’ordinamento che un magistrato, un procuratore, si possa pronunciare ancora prima che si facciano le indagini».
Alfano: pm Zuccaro ha ragione al 100%
«Io do cento per cento di ragione al procuratore Zuccaro, perché ha posto una questione vera». Questa la dichiarazione odierna, senza mezzi termini, del ministro degli Esteri, Angelino Alfano, a Taormina (Messina), a margine di una serie di incontri e sopralluoghi in vista del G7. Alfano ha aggiunto: «Questo rischio c'è. Sono degli ipocriti e dei sepolcri un po' imbiancati tutti quelli che si indignano a comando. Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora i magistrati possono parlare; se dicono cose che a loro non piacciono, i magistrati devono stare zitti». Non solo. Per Alfano il procuratore Zuccaro si è comportato correttamente perché non ha sparato genericamente su tutte le ong». Di qui la necessità «di andare fino in fondo», cercando di «capire come fanno alcune Ong a spendere tutti questi soldi solo con i finanziamenti dei sostenitori». L’auspicio è che «non sia solo la procura di Catania a occuparsi della vicenda».
Orlando: forse Alfano agli Interni era distratto
Parole che non sono piaciute affatto al ministro della giustizia Andrea Orlando, che ha apostrofato così il suo collega: «Se Alfano è convinto che abbia ragione nel descrivere quel quadro di insieme che il procuratore di Catania indica, e che io non sono in grado di confutare, non essendomi occupato del tema, c'è da chiedersi perché non se n'è accordo quando faceva il ministro degli interni» ha dichiarato il Guardasigilli. Con chiosa velenosa: «Probabilmente è una distrazione di Alfano». E controreplica del titolare della Farnesina: «il Guardasigilli, ormai, è in campagna elettorale permanente ed è assente da via
Arenula. Dunque, non ricorda che un ministro dell'Interno non parla delle inchieste dei magistrati».
Gentiloni: Ong preziose, magistratura vada avanti
Cauta la presa di posizione del premier Paolo Gentiloni che, arrivando al vertice Ue straordinario sulla Brexit, ha puntualizzato: «L'attività delle Ong è preziosa e benvenuta». Ci sono traffici? «La magistratura indagherà. Se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle». Ma occorre distinguere questo «dal fatto che per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta».
Renzi contro Lega e M5S
Nel mirino di Matteo Renzi, candidato in pole position per la segreteria Pd, ci sono soprattutto M5s e Lega. «È un mese - ha detto Renzi - che il presidente della Commissione del Senato Latorre ha aperto una indagine su eventuali abusi, e anche il ministro Minniti ha detto la stessa cosa, e cioè che verificheremo.Noi siamo costantemente dalla parte della legalità; se ci sono indagini, bene, vadano avanti. La nostra solidarietà va ai giudici, anche al procuratore di Catania. Ma da qualche giorno, Salvini e Di Maio, che sono sulle stesse posizioni sull'immigrazione, hanno cominciato ad attaccare i volontari delle ONG». Di qui la conclusione: «Se una Ong fa cose che non vanno, si blocca quella Ong, non si spara nel mucchio per prendere voti. Loro vogliono prendere voti, noi invece vogliamo bloccare scafisti».
Di Maio: attaccano Zuccaro perché indaga su Cara Mineo
Sulla vicenda è tornato oggi Luigi di Maio, che aveva acceso la polemica sulle Ong che fanno da «taxi del Mediterraneo». «Perché la politica sta attaccando Zuccaro? Forse perché sta indagando sul Cara di Mineo (il centro di accoglienza per richiedenti asilo al centro di un’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, ndr), il serbatoio di voti dei partiti siciliani e non solo» ha scritto Di Maio su Facebook. E ha accusato il governo di «aver iniziato una crociata contro Zuccaro e di aver chiesto di farsi spalleggiare dai due Presidenti delle Camere che dovrebbero essere due cariche al di sopra delle parti e che invece hanno deciso di prendere parte alla fiera dell'ipocrisia sulle Ong. Da queste persone non accetto lezioncine sulla responsabilità delle cariche istituzionali».
Grasso a Di Maio: quante lacune, impara
Stizzita la reazione di Grasso alle parole Di Maio. «Caro Luigi, sei giovane, ma faresti bene a ricordarti che a tutte le età si può e deve imparare. Hai già dimostrato più volte di avere grosse lacune in storia, geografia e diritto: qualche lezione ti sarebbe utile. Nessuno, il Governo, un blog o una impresa privata, ha mai nemmeno provato a suggerirmi cosa pensare o dire» ha dichiarato Grasso sulla sua pagina Facebook. Controreplica Di Maio: «Caro Grasso, io non smetto mai di imparare nella vita, ma dal suo partito che prendeva soldi dal
business degli immigrati non ho proprio nulla da apprendere».
Le ipotesi della procura di Catania
La procura di Catania sospetta che alcune navi di Ong entrino nelle acque territoriali libiche anche in mancanza di una reale situazione di pericolo da sventare e che per questa ragione spengano i “trasponder” per evitare di essere individuate dai radar. Così faciliterebbero la vita ai trafficanti, prendendo a bordo i migranti, a poche miglia dalle coste libiche, consentendo ai libici non solo di recuperare i motori delle imbarcazioni ma anche di non utilizzare scafisti. Gli inquirenti al momento non hanno prove processuali utilizzabili. Ma hanno notizia di conversazioni in arabo tra libici sulla terraferma che annuncerebbero la partenza di migranti sui gommoni e persone a bordo di navi che si direbbero pronte a recuperarle. «A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, e so di contatti» ha dichiarato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha parlato di «ipotesi di lavoro, che non sono al momento suffragate da prove».
Oss. Romano: sospetti non infondati. Il caso al Csm
Dopo le polemiche, che non si placano, sulle parole del Procuratore capo di Catania, anche il Csm ha acceso un 'faro' sulla questione. Il caso sarà portato all’esame del Comitato di presidenza alla prima seduta utile, il 3 maggio. Mentre al Csm il consigliere laico di Forza Italia Zanettin ha chiesto anche che venga aperta una pratica «a tutela» del procuratore, oggetto di «attacchi» della politica. Ed anche il Vaticano è sceso in campo, con un articolo dell'Osservatore Romano in cui viene definito «non privo di fondamento il sospetto» di una «manipolazione a fini economici e politici» dei soccorsi. Con una chiosa: «La paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non deve portare a semplificare il problema negandone l’esistenza».
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