Il tennis italiano torna di moda. Anche se in campo, soprattutto per quanto riguarda i maschi, i risultati di alto livello arrivano con il contagocce, il bilancio federale mostra il segno più su tutti i principali indicatori, dal numero dei tesserati ai tornei promossi. Con due fiori all’occhiello: gli Internazionali di Roma e «Supertennis» tv.
Risultati altalenanti
Nelle ultime stagioni la nazionale azzurra maschile è addiritura retrocessa dalla massima serie della Coppa Davis e dal 3 al 5 febbraio 2017 si giocherà in trasferta contro l’Argentina la permanenza nel World Group. I sudamericani, dopo aver eliminato proprio l’Italia ai quarti di finale lo scorso luglio per 3-1, sono impegnati a Zagabria nella finale 2016 contro la Croazia (oggi negli ultimi due singolari dovranno rimontare il 2 a 1 con cui i croati conducono dopo le prime due giornate).
I tennisti azzurri raramente sono apparsi nelle fasi finali dei tornei top. A differenza delle tenniste (Francesca Schiavone, Silvia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci) che hanno inanellato successi prestigiosi sia in Fed Cup che nel Grande Slam, contribuendo a riaccendere l’entusiamo degli appassionati italiani per la racchetta.
Gli Internazionali d’Italia
Di questi exploit ha beneficiato anche la Federazione che negli ultimi 15 anni ha registrato una crescita a tripla cifra di tesserati, tornei e partecipanti, nonché un incremento notevole del giro d’affari del suo prodotto di punta, gli Internazionali d’Italia.
Nel 2016 il fatturato del torneo disputato al Foro Italico è stato di 30 milioni, con 11 milioni di profitti. Nel 2006, prima che iniziasse la sinergia tra la Fit e Coni Servizi, il torneo aveva circa sei milioni di ricavi e sette di costi. Oggi, grazie a Coni Servizi che si occupa dello sviluppo della parte logistxca e commerciale dell’evento, dalla biglietteria derivano 12 milioni e gli spettatori paganti aumentano di anno in anno: si è passati dai 162mila del 2012 ai 205mila del 2016 (+27%). Nel tempo si è anche ampliato il novero dei partner commerciali, con gli ingressi, accanto al title sponsor Bnl, di realtà come Peugeot, Trenitalia, Levissima, Powerade official sport drink di Coca Cola. A queste somme vanno poi aggiunti 67 milioni di indotto legati alla competizione, tra alloggi (22,5 milioni), ristorazione (15,8 milioni), shopping (13,8), trasporto locale (7,8) e intrattenimento (7,3).
E dal 2017 al 2022 Milano ospiterà le Next Gen Atp Finals, il torneo riservato ai migliori sette giocatori al mondo Under 21 (più una wild-card). Il torneo si disputerà nel nuovo Polo Fieristico a Rho a novembre con un montepremi di 1,25 milioni di dollari. Milano ha sconfitto la concorrenza di Miami, Los Angeles e Città del Capo.
I conti della Federazione
Il bilancio della Fit è migliorato parallelamente a quello degli Internazionali. I contributi del Coni ammontano a 3,5 milioni per l’attività sportiva e sono stati confermati per il 2016. Il fatturato consolidato della Federazione, che nel 2012 era pari a 38,milioni, nel 2016 sfiorerà i 60. L’utile d’esercizio è salito dai 180mila euro del 2013 ai 5,1 milioni del 2016 e il patrimonio netto ha oggi un valore intorno ai 25 miloni.
I tesserati per il solo settore tennis sono stati 334.123 con una crescita del 25% nel quadriennio e di oltre il 150% dal 2001. In totale gli iscritti alla federazione (includendo anche Beach tennis e paddle, praticato con una racchetta a piatto solido) sono 342mila, con un saldo positivo dal 2012 di 54mila unità. Conseguentemente si è ampliato a 7.662 (quasi il 200% in più rispetto al 2000) il numero di tornei promossi e gestiti sotto l’egida della Fit. I tornei esclusivamente di tennis sono passati in quattro anni da 4.346 a 7.076 (+63%), con oltre 455mila partecipanti (+39% nel quadriennio 2012/16).
Il ritrovato interesse per il tennis, dopo il periodo d’oro negli anni Settanta di big come Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Corrado Barazzutti, è palese se si osserva il settore giovanile: i tesserati under 16 quest’anno potrebbero superare quota 150mila (erano 38mila scarsi nel 2001 e 115mila nel 2012). Negli ultimi cinque anni poi sono state aperte quasi 600 nuove Scuole tennis. Nella Penisola operano infatti 1800 strutture contro le 1200 del 2012 (con quasi 9mila insegnanti iscritti all’Albo). Una progressione clamorosa, dunque, che è stata accompagnata, forse non casualmente, dal ritorno del tennis su una tv non pay, «Super Tennis», fondata dalle stessa Fit. L’emittente interamente dedicata al tennis nel 2015 è diventata la tv sportiva che non trasmette calcio più vista in Italia. Dal 2012 al 2015 l’ascolto medio è cresciuto del 242 per cento.
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