Un sorta di “Italicum bis”, ossia l’estensione al Senato della legge elettorale della Camera così come modificata dalla Consulta. È questo il testo base della legge elettorale depositato dal relatore nonché presidente della commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti. Il sistema estende al Senato il premio di maggioranza alla lista che abbia il 40%. Alla Camera i collegi plurinominali restano 100, al Senato saranno 50, sempre con capilista bloccati e preferenza. Resta anche a Palazzo Madama - ma su base regionale - la soglia del 3% mentre viene estesa all'intero Parlamento la disciplina per l’equilibrio di genere. Il testo base prevede, infine, la sostituzione del criterio del sorteggio in caso di elezione in più collegi, con la regola per la quale il candidato risulta eletto nel collegio in cui la lista ha ottenuto la percentuale più bassa.
Legge elettorale, Rosato: non scontato voto Pd
Cauta la reazione del Pd, che in giornata aveva proposto una legge elettorale di stampo tedesco che prevede l'elezione maggioritaria del 50% dei parlamentari (in collegi uninominali, vince chi ha più voti secondo la regola del “”first past the post” ) e quella proporzionale del restante 50% con una soglia di sbarramento del 5%. «Fermo restando il grazie al relatore, non è scontato il nostro voto, lo decideremo dopo aver consultato l’ufficio di presidenza del gruppo come è corretto fare di fronte ad una scelta così importante». Questo il commento del capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato dopo la presentazione del testo base sulla legge elettorale. «Noi avevamo un'altra proposta - ha ribadito - che aveva un valore diverso con una quota maggioritaria che introduce un modello di coalizione che poteva esser accettato da tutti e garantiva meglio la governabilità».
M5S: ok testo base, si parte da Legalicum
Positiva la prima reazione al testo base in casa M5s. «Bene Mazziotti: si parte dal #Legalicum. Il Pd scarichi Verdini e voti legge condivisa. Siamo disposti anche a correttivi di governabilità» ha scritto, in un tweet, il responsabile riforme del M5S Danilo Toninelli. Nel pomeriggio Toninelli aveva criticato invece la proposta dem di modello tedesco, accusando il Pd di buttare la palla in tribuna con un sistema confusionario, in tutto simile alla proposta fatta a suo tempo da Denis Verdini. Il Carroccio si era detto favorevole alla proposta Pd di un sistema misto proporzionale e maggioritario. Mentre Berlusconi aveva avvertito: «No a maggioritario e no alle preferenze». Il percorso della legge elettorale si annuncia comunque tutt’altro che in discesa. Anche chi infatti si è detto disponibile a partire dall'estensione dell'Italicum al Senato come Mdp, mette già le mani avanti: «Non s'azzardino a tenere i capilista bloccati», ha tuonato Pier Luigi Bersani.
Renzi: la vogliono a parole, perdono tempo
Non a caso, il segretario del Pd Matteo Renzi, senza nascondere la sua irritazione ha scritto su Facebook: «Continuano le grandi manovre parlamentari di chi chiede a parole una nuova legge elettorale ma in pratica non la vuole, e perde tempo».
Mazziotti: ora si deve avviare discussione
«L’unica cosa da fare ora è avviare la discussione con un testo base: siamo in una situazione in cui occorre trovare una posizione ragionevole e poi esaminare gli
emendamenti» ha detto il presidente della commissione Affari costituzionali e relatore alla legge elettorale Andrea Mazziotti parlando del testo base depositato in serata. Per quanto riguarda il Pd, Mazziotti ha spiegato come sia chiaro «che il Pd abbia presentato una proposta rispetto alla quale la maggior parte degli altri partiti non ha mostrato flessibilità. Però il Pd ha anche detto che non ostacolerà il percorso, basta che ci sia una porzione di maggioritario».
Berlusconi: no a correttivi maggioritari e preferenze
Forza Italia ieri alla Camera aveva lanciato la proposta di partire da un testo base che preveda l’estensione dell’Italicum al Senato raccogliendo l'adesione del M5s, di Ap e di Mdp. Oggi l’ultima parola la ha detta Berlusconi, che al termine dell'incontro a palazzo Grazioli con lo stato maggiore del partito, ha bocciato ogni ipotesi di sistema maggioritario in stile Italicum, e sposando un sistema proporzionale. «Occorre una legge elettorale che consenta un’effettiva corrispondenza fra il voto espresso dagli italiani e la rappresentanza in Parlamento, evitando correttivi maggioritari» ha scritto Berlusconi in una nota, spiegando che «Forza Italia considera necessario che il rapporto fra elettori ed eletti sia garantito attraverso strumenti chiari e realmente efficaci, evitando in ogni caso il ricorso al voto di preferenza». Lo ha detto ribadendo la necessità di «leggi elettorali organiche, omogenee e fra loro coerenti tra Camera e Senato».
Di Maio: ok dialogo, premio lista caposaldo
«Noi oggi, se ci sarà l’occasione e spero di sì, voteremo il testo unificato della legge della Camera così com'è. Poi siamo disponibili a tutte le modifiche ma
il caposaldo è che non creiamo grandi ammucchiate» ha affermato a Skytg24 il vice presidente della Camera M5S Luigi Di Maio puntando ad una legge elettorale «che sia approvata entro l'estate». I principi di partenza sono «premio alla lista e principio (ossia premio, ndr) di governabilità».
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