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Il football europeo vale 30 miliardi

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verso la finale di champions

Il football europeo vale 30 miliardi

Il valore d’impresa delle 32 principali potenze calcistiche europee sfiora i 30 miliardi di euro.

L’analisi di Kpmg premia il Manchester United, a dispetto di un ulteriore anno senza Champions League (ma con la vittoria dell’Europa League, che riporterà i Red Devils nella massima competizione continentale quest’estate): gli inglesi sono infatti i primi a superare la soglia dei tre miliardi come valore d’impresa, calcolato per mezzo di un algoritmo che tiene conto di redditività, popolarità, potenziale sportivo, diritti tv e proprietà dello stadio.

In campo come fuori, la Juventus è costretta a inseguire il Real Madrid. Spostando la sfida di Cardiff sul piano del valore d’impresa, i madrileni sono secondi in Europa a quota 2,9 miliardi, mentre i bianconeri rappresentano l’unico club italiano in top 10: nono posto con un valore di 1,2 miliardi. Meno delle metà, sulla carta, rispetto ai contendenti della Champions League 2017. Le due finaliste, insieme a Barcellona (terzo con un valore di 2,7 miliardi) e Bayern Monaco (quarto, valore di 2,4 miliardi) sono le uniche società non appartenenti alla Premier League a figurare nella top 10 della graduatoria.

A fare compagnia al Manchester United, tra le squadre inglesi, troviamo in ordine di classifica i concittadini del City, Arsena, Chelsea, Liverpool e Tottenham. I vice campioni d’Inghilterra precedono di poco il Paris Saint-Germain, primo club escluso dalla top 10 e primo a non raggiungere la soglia del miliardo di euro per valore d’impresa.

Le italiane, che in top 10 portano solamente la Juve grazie a un incremento del proprio valore del 24% rispetto al 2016, perdono un club nella classifica globale. Oltre ai campioni d’Italia in carica troviamo Milan (15° con un valore di 547 milioni), Roma (18°, 453 milioni), Inter (19°, 429 milioni), Napoli (20°, 409 milioni) e Lazio (29°, 227 milioni). Fuori dalle prime 32 la Fiorentina, presente invece nel 2016.

Evidente la presenza dominante dei club inglesi, che da sette passano a otto con una variazione del 17% del loro valore aggregato. Sei società in classifica per Italia e Spagna (che aggiunge l’Athletic Bilbao tra le sue squadre), seguite da Germania, Francia e Turchia con tre club a testa. Proprio i club turchi sono quelli con la maggiore variazione di valore, aumentato del 97% nel giro di un anno. Oltre a Galatasaray e Fenerbahce, capaci di recuperare appeal dopo le sanzioni dovute al mancato rispetto del fair play finanziario, la Turchia vede entrare in lista anche il Besiktas.

I vincitori della Super Lig 2016 hanno registrato la variazione di valore più elevata per singolo club, con un aumento dell’85%, seguito dal +82,8% che ha portato il Galatasaray a diventare il primo club turco, nonché il ventunesimo in Europa. Segnali di uno sviluppo che già da anni vede la Turchia, sia pure tra luci e ombre legate all’indebitamento, come una delle piazze in maggiore espansione nel mondo del calcio.

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