I proprietari della storica pista inglese di Silverstone pensano di uscire dal Mondiale di Formula 1 a causa dei costi eccessivi che oramai da tempo provocano perdite milionarie. Il British Racing Drivers Club, proprietario del circuito nato durante la seconda guerra mondiale come pista della Raf e poi trasformato in tempio della velocità, ha infatti attivato la clausola di uscita inserita nel contratto a partire dal 2019. «Le perdite sono troppe, abbiamo raggiunto il punto limite», ha detto il presidente John Grant.
A differenza di altre sedi del mondiale F1, Silverstone non riceve alcun sostegno da parte del governo. Secondo la Bbc, la decisione della BRDC non vuol dire necessariamente che la Gran Bretagna perda la sua tappa del Mondiale. Chase Carey, nuovo presidente della Formula 1, ha detto nei giorni scorsi alla Bbc che la sua priorità è Silverstone, ma «altre location hanno manifestato il loro interesse ad ospitare il Gp di Gran Bretagna».
«Non possiamo più consentire che la nostra passione per lo sport prevalga sulla ragione: abbiamo sotenuto perdite per 2,8 milioni di sterline nel 2015 e 4,8 lo
scorso anno. Quest’anno ci aspettiamo una perdita simile», spiega però Grant.
Come per tutte le trattative del circus, i margini di un ripensamento stanno tutti nella ridiscussione del contratto e soprattutto della sua parte economica. «La nostra speranza è che un accordo possa ancora essere raggiunto, per poter garantire un futuro finanziariamente sostenibile».
Nel 2009 Silverstone firmò con Ecclestone un contratto di 17 anni, pagando 12 milioni di sterline che si rivalutavano del 5 per cento l’anno. La clausola di uscita, inserita nel contratto, doveva essere attivata entro il Gp del 2017, e così è stato.
Tra le voci di possibili sedi alternative, sempre secondo la Bbc, c’è addirittura quella di una gara per le strade di East London. «La storia di Silverstone non può essere buttata via - ha detto l’ex pilota inglese Nigel Mansell, che su quel circuito ha vinto tre volte (1987, 1991 e 1992) - sarebbe un giorno molto triste quello in cui dovesse abbandonare il Mondiale». Ora la BRDC e Casey hanno due anni
di tempo per trattare e trovare una soluzione.
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