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Dossier | N. 51 articoliElezioni regionali siciliane 2017

Sicilia, Berlusconi: nel centrodestra tutti dimostrino di tenere all’unità

«In Sicilia occorre che tutti dimostrino di tenere all’unità del centro-destra. Ma soprattutto è necessario che tutti dimostrino di volere un candidato che sia in grado non solo di vincere ma di assicurare un buon governo alla Regione per i prossimi cinque anni. Questo è il senso delle elezioni regionali: non una prova generale in vista del confronto nazionale, ma una proposta seria agli elettori per il futuro della Sicilia. Questa è una responsabilità che non riguarda solo Forza Italia, che in Sicilia è di gran lunga il maggior partito del Centro-destra, e che ha fatto e sta facendo ogni sforzo per individuare una soluzione condivisa, qualificata, autorevole, inclusiva». Lo afferma il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in una nota, in vista delle regionali del 5 novembre.

Berlusconi temporeggia su scelta candidato
Resta ancora in stand by la decisione su chi sarà il candidato azzurro per la guida di palazzo d'Orleans. Berlusconi, dopo il vertice con il coordinatore regionale di Fi Gianfranco Miccichè, avrebbe deciso di rinviare la scelta. Le opzioni sul tavolo non sono molte: la corsa solitaria sostenendo il leader di Sicilia Nazione, Gaetano Armao (nome che piace al Cavaliere ed è sponsorizzato da Miccichè), che inizia domani il suo tour elettorale; convergere su Nello Musumeci, che può godere del sostegno di Meloni e Salvini; o tentare di lavorare ad una terza via e cioè quella di individuare un terzo nome (si parla di Salvo Pogliese, eurodeputato siciliano di Fi) che potrebbe incontrare il favore dei due alleati.

Il tempo a disposizione per il Cavaliere non è molto tenendo presente che entro il 20 settembre vanno presentate le liste. In più, il leader di Fi si trova a dover fare i conti con l'indisponibilità di Musumeci a fare passi indietro. E ha dato il via ufficiale alla sua campagna elettorale annunciando che da sabato i manifesti con il suo volto saranno affissi in tutte le province siciliane. Quello che molti dirigenti azzurri vogliono evitare è che la Sicilia diventi un nuovo 'caso Roma' dove il centrodestra si presentò diviso. Il fronte a sostegno dell'unità della coalizione vede schierati in prima linea, tra gli altri, Niccolò Ghedini, Paolo Romani e Giovanni Toti.

Alfano: in centrodestra emergono più veti che voti
«Stiamo ancora lavorando sul programma». Così al Meeting di Cl il leader di Ap Angelino Alfano ha risposto a chi gli chiedeva se il Pd sarà il futuro alleato per il suo partito in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia. Non è un mistero però che Ap sia vicina a chiudere una alleanza con il centrosinistra. «Sul piano delle coalizioni - ha infatti aggiunto Alfano - in Sicilia sembra sempre più emergere a destra una prevalenza più dei veti che dei voti di Salvini e Meloni; e questo è oggettivamente un problema per i moderati. Se anche in Sicilia che è una classica terra di moderati comandano gli estremisti, diventa tutto più complicato».

Ap, contesa come ago della bilancia da centrodestra e centrosinistra, alla fine, dopo la telefonata di disgelo tra Alfano e Renzi, è orientata dunque a scegliere il Pd dopo aver avuto garanzie su una “non belligeranza” sulla legge elettorale (con soglia di sbarramento che alla Camera dovrebbe restare al 3%) e un impegno a valutare un'alleanza elettorale al Senato.

Mdp e Si: no ad alleanza con Alfano
Ma le acque continuano ad essere agitate anche nel centrosinistra quando sembrava che un'intesa si stesse raggiungendo sul nome del rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari (candidato del sindaco di Palermo Leoluca Orlando), un nome che piace al Pd e che avrebbe il placet di Alfano. Ma nonostante a Palermo Orlando governi con uno schieramento largo la sinistra, prima SI e poi Mdp, finora al tavolo con il Pd, hanno decide di far saltare l'intesa con i Dem. «Non possiamo consentire che la Sicilia diventi merce di scambio e laboratorio politico del Partito della Nazione. Per questo ribadiamo il nostro No all'alleanza con Alfano e il no dei siciliani ad una politica che piega e mortifica le aspettative della Sicilia sull'altare degli equilibri nazionali» si legge in un documento politico di Mdp e Sinistra italiana. «La Sicilia di tutto ha bisogno fuorché di essere consegnata ai populisti a causa di divisioni incomprensibili», è l'appello del responsabile organizzazione del Pd Matteo Ricci per cercare di salvare l'alleanza.

Ma il coordinatore di Mdp Roberto Speranza, pare inamovibile. «Noi continuiamo a lavorare sempre e dappertutto per ricostruire il centrosinistra - ha dichiarato - È evidente che chi invece fa di Alfano il perno di un nuovo progetto politico sta scegliendo di seppellire il centrosinistra». A questo punto il Pd dà per persa l’intesa con la sinistra, convinto che, spiegano fonti dem, «l'unico obiettivo dei bersaniani è impedire la vittoria di Renzi prima delle politiche». Il nome di Micari resta in corsa anche perchè ha il pregio di mantenere l'appoggio del sindaco di Palermo e nonostante Alfano non si sbilanci, nel Pd si è convinti che alla fine Ap si convincerà sul rettore di Palermo.

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