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Berlusconi e Salvini chiudono a ipotesi Maroni in prossimo governo

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dopo il forfait in regione lombardia

Berlusconi e Salvini chiudono a ipotesi Maroni in prossimo governo

Boccia l’ipotesi di Roberto Maroni come ministro di un governo targato centrodestra («Lo escludo nella maniera più assoluta»). Accredita il centrodestra al 40% nei sondaggi ma si dice convinto che possa «puntare al 45%». Esclude la possibilità di un governo di larghe intese tra centrodestra e Pd. E dice aver in mente «un super candidato» per la guida del prossimo governo di centrodestra, tenendo coperta la carta. È un Silvio Berlusconi a tutto campo quello che a Radio Capital spiega le sue strategie in vista del voto.

Berlusconi: Maroni nel governo? Lo escludo
Ma ripartiamo dalla rinuncia di Maroni a candidarsi di nuovo come governatore della Lombardia, rimpiazzato dall’ex sindaco di Varese Attilio Fontana. Nell’entourage del centrodestra nessuno nutre dubbi in proposito: Maroni punta a un ministero o comunque a un ruolo-chiave nel prossimo governo in caso di vittoria del centrodestra. E se il 4 marzo vincerà il centrodestra, Maroni diventerà una delle carte che il Cavaliere potrà giocare contro Salvini. Eppure Berlusconi, in via ufficiale, forse anche per non irritare l’alleato-“competitor” segretario del Carroccio, chiude a questa ipotesi. «Lo escludo nella maniera più assoluta: se ha questi motivi personali, queste ragioni famigliari che lo hanno spinto a scegliere di non candidarsi è impensabile che si possano ipotizzare per lui dei ruoli politici e tantomeno nel governo futuro» dichiara il leader di Forza Italia, assicurando che i “rumors” di un ruolo di Maroni in un prossimo governo, concordato con lo stesso Berlusconi, sono «una invenzione pura».

Salvini a Maroni: se lasci ruolo non puoi fare altro
Chiude le porte a Maroni anche il leader della Lega Matteo Salvini. «Se lasci il tuo incarico in Regione Lombardia che vale molto di più di tanti ministeri evidentemente in politica non puoi più fare altro» spiega il segretario del Carroccio ai microfoni di Radio 24 (nel corso della trasmissione 24 Mattino di Luca Telese e Oscar Giannino), commentando il passo indietro di Roberto Maroni. E rivendica la scelta di Attilio Fontana per sostituire Maroni come candidato alla presidenza della Lombardia. «Questi sono gli onori e gli oneri del segretario - argomenta -.Quando ti trovi dalla sera alla mattina a dover risolvere un problema, come in un'azienda, non puoi aspettare nemmeno tre ore. Ho valutato chi potesse avere quelle caratteristiche e ho chiamato Fontana».

Maroni: ora per me inizia una vita nuova
«È una decisione mia personale per la quale chiedo a tutti rispetto» ha dichiarato Maroni, che ha manifestato l’intenzione di lasciare la competizione lombarda ma non la politica. «Non mi ricandido alla presidenza della Lombardia ma resto a disposizione» ha spiegato ieri il governatore leghista, che oggi scrive: « Ora per me inizia una vita nuova». Una frase aperta a varie possibili interpretazioni.

Berlusconi: centrodestra è al 40%, punto più in alto
Tornando a Berlusconi, il leader di Forza Italia si dice anche «intimamente convinto» del successo del centrodestra alle prossime elezioni politiche. «Il centrodestra trainato da FI è in crescita continua e per alcuni ha raggiunto la quota del 40%. Ma io punto più in alto - spiega - mancano due mesi alle elezioni». E aggiunge: «Punto almeno a un 45% globale della coalizione», ribadendo che il partito che otterrà più voti sceglierà il premier.

«Un super candidato premier centrodestra»
E sul premier confida di avere una carta segreta, «un super candidato» per la guida del prossimo governo di centrodestra. Berlusconi (che pur non essendo candidabile per via della legge Severino ha fatto inserire il suo cognome nel nuovo logo di Forza Italia) non ne svela il nome, ribadendo di essere però certo che il centrodestra vincerà le prossime elezioni e assicurerà al Paese un governo «forte e stabile». Nessun accordo con il Pd dopo il voto, dunque. Almeno stando alle dichiarazioni ufficiali. «Non c'è mai stata e non ci sarà neanche in futuro» la possibilità di un governo di larghe intese tra centrodestra e Pd, assicura su Radio Capital. E a chi gli chiede se porterebbe il governatore della BceMario Draghi al ministero dell'Economia, risponde: «Magari, ma purtroppo non mi risulta che il governatore sia interessato a ruoli di governo in Italia».

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