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Pd, Renzi: candideremo Paolo Siani e Carla Cantone, deroga per…

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direzione dem al nazareno

Pd, Renzi: candideremo Paolo Siani e Carla Cantone, deroga per Gentiloni e ministri

«Ho scelto di iniziare con il primo nome per il Parlamento con un uomo che vive in una delle realtà in cui abbiamo fatto più fatica, in un'area culturale alla quale siamo orgogliosamente affini e che lavora in prima linea tutti i santi giorni: Paolo Siani è il nostro primo candidato» Lo ha annunciato il segretario del pd, Matteo Renzi, a quanto si apprende, nella direzione del partito in corso al Nazareno. «Già nelle prossime ore annunceremo altre personalità: abbiamo chiesto a una personalità della Cgil, Carla Cantone, e lei ha accettato».

Deroga per Gentiloni e ministri
«Da oggi stesso concediamo la deroga per il presidente del Consiglio e per i suoi ministri», ha annunciato poi Renzi. «È- ha spiegato - una valutazione politica. Il presidente del Consiglio farà il presidente del Consiglio, ma se lui e i ministri saranno in campo, come credo, sarà positivo per rafforzare non solo il lavoro di squadra ma anche un team più credibile degli altri».

Ok al regolamento per le candidature
La direzione ha approvato all'unanimità il regolamento per le candidature alle prossime elezioni. Le deroghe al limite dei tre mandati parlamentari, previste dallo statuto del Pd, saranno decise nella prossima direzione, che approverà le liste elettorali. Lo prevede il Regolamento delle candidature approvato oggi dalla Direzione del Pd. Il Regolamento esclude gli eletti uscenti che non sono in regola con il pagamento delle quote al partito e stabilisce che Renzi «promuova un confronto con i segretari Regionali». A quel punto, «valutate le proposte» dei segretari, Renzi proporrà alla direzione i candidati nei collegi uninominali e nei listini proporzionali.

I requisiti per candidarsi
Sono candidabili gli iscritti al Pd e gli elettori Dem, in regola con i requisiti di legge e con il Codice Etico del partito. Nell'accettare la candidatura, dice il regolamento, ciascun candidato sottoscrive un impegno a partecipare in modo attivo alla campagna elettorale e a contribuire economicamente «secondo quanto stabilito dalla tesoreria nazionale». Non sono candidabili quanti non hanno contribuito al finanziamento del partito o hanno superato il limite dei tre mandati parlamentari, salvo quelli che saranno inseriti nelle liste in deroga. Liste e candidature saranno approvate dalla Direzione «in un'unica votazione a maggioranza assoluta». I ricorsi potranno essere presentati nelle 12 ore successive alla commissione elettorale di Garanzia che sarà eletta dalla Direzione: essa sarà composta da 11 iscritti che sono incandidabili.

Ha posto sicuro chi prende voto in collegio
«La garanzia dei posti in Parlamento non c'è senza un quadro che ora manca» ha aggiunto poi Renzi, spiegando che «ha un posto sicuro solo chi si prende il voto sul collegio, dobbiamo essere chiari. L'idea che esistono posti intoccabili non è vera, se c'è una squadra coesa molto, se non tutto, è contendibile». «Un terzo dei seggi - spiega - viene attribuito alla coalizione, che mette insieme tutto il contrario di tutto. E così nei collegi il centrodestra che non è competitivo su base nazionale, lo è». «Gli spazi si riducono, deputati e senatori uscenti non saranno tutti riportati nel Parlamento - ha detto poi - anche perché un partito non si può riproporre con gli stessi volti».

Più vicino accordo con +Europa-Insieme-Popolari
A quanto si apprende, poi, Renzi assicura che l'accordo con i radicali è più vicino. «Il lavoro generoso di Fassino - ha detto l'ex premier - sta portando alla chiusura di una coalizione per la quale abbiamo aperto», oltre a Svp e Patt, «ad altri tre soggetti politici, la lista Civica e popolare di Lorenzin, la lista Insieme, che include i Verdi e chi aveva iniziato con Pisapia, e la lista +Europa con Emma Bonino». Sulla coalizione «non allarghiamo il ragionamento troppo», ha spiegato, «abbiamo due terzi dei seggi su base proporzionale, abbiamo la possibilità di fare un grande risultato. Il Pd è in lotta con il M5s per il primo posto, puntiamo lì, ad essere il primo partito d'Italia. La battaglia va fatta con il simbolo Pd». Per Renzi «la nostra coalizione è in grado di avere un buon risultato non solo nelle regioni centrali».

Stop discussioni sul dopo, ora si va casa per casa
«La discussione interna al partito sul dopo propongo di farla dopo le elezioni: in questi 46 giorni, si va casa per casa, il messaggio al Pd è basta discussioni e polemiche, ora a testa alta in campagna elettorale» ha detto ancora Renzi in direzione nazionale, dove è arrivato insieme al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. La riunione al Nazareno si è aperta con un pensiero, affidato a Barbara Pollastrini, per le famiglie delle vittime dell'incidente sul lavoro di ieri a Milano.

Sostegno a governo Gentiloni anche in questa fase
«Continuiamo a sostenere il lavoro del governo guidato da Paolo» Gentiloni »anche in questa fase di scioglimento delle Camere, ci saranno anche importanti appuntamenti internazionali» ha detto Renzi. Che ha ironizzato sull'attenzione alta nel partito per la formazione delle liste: «La presenza così ampia dimostra che quando si parla di clima e ambiente la partecipazione è massiccia...», ha scherzato.

Primo punto programma è più politica in Europa
Renzi ha poi spiegato che «il giorno zero della campagna elettorale sarà sabato a Milano. Credo sia cruciale insistere su questo argomento: l'Europa come punto di riferimento, senza le fughe dei 'boh euro' o 'no euro' che mettano in discussione l'appartenenza a questa grande storia».«L'Europa - aggiunge - sarà il primo punto della campagna elettorale. Il primo punto è più politica in Europa che significa rifiutare l'impostazione tecnocratica, andare verso l'elezione diretta del presidente della Commissione, l'accorpamento in una stessa figura del ruolo del presidente della Commissione e del presidente del Consiglio». «Intanto, conclude, «lavoriamo su un programma che raccolga tutte le considerazioni dei dipartimenti, tutte le espressioni della conferenza programmatica di Napoli. Il lavoro di Nannicini, ancora in itinere, è di grandissimo livello e sta recuperando una connessione rispetto alle varie sensibilità del partito».

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