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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

Lega-M5S, convergenze su pensioni e vaccini ma distanze su fisco e migranti

Luigi Di Maio e Matteo Salvini (Ansa)
Luigi Di Maio e Matteo Salvini (Ansa)

La possibile alleanza post-voto tra Lega e Cinque stelle scompare e riaffiora come un fiume carsico in questi giorni convulsi di campagna elettorale. Ma quali sono i punti programatici intorno a cui potrebbe costruirsi quest’asse? Lo stop alla legge Fornero è sicuramente uno di questi. Così come la “freddezza” nei confronti di Europa e fiscal compact. Ma anche il tema vaccini da “liberare” dall’obbligo. Convergenze che però devono fare i conti con alcuni punti programmatici che vedono le due forze politiche parecchio distanti tra loro. A cominciare da fisco e immigrazione.

Pensioni, Europa e vaccini
È questa la triade tematica intorno alla quale leghisti e pentastellati potrebbero tentare un eventuale dialogo post voto. Sia il programma M5S, sia quello del centrodestra, al capitolo previdenza parlano di superamento della legge Fornero. Anche se i grillini indicano la via futura nella “quota 41” per tutti, mentre il centrodestra si tiene sul vago parlando di una “nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile”. Altro item su cui le due forze politiche potrebbe stringere un accordo è il comune atteggiamento di sfiducia nei confronti dell’Europa e dei suoi trattati. Nel programma del centrodestra c’è un apposito capitolo intitolato “Meno vincoli dall’Europa”. Un punto, con ogni probabilità, imposto dal Carroccio viste le frenate sul tema da parte di Forza Italia. Quanto ai Cinque stelle, il tema Europa è stato tenuto fuori dalle 20 priorità programmatiche presentate alla recente kermesse di Pescara . Nel programma esteso è tuttavia chiarito il nuovo corso: resta l’ostilità al Fiscal Compact, ma la retorica no-euro è sparita. Altro punto di possibile intesa è quello che riguarda i vaccini: sia Di Maio che Salvini si sono schierati contro l’obbligatorietà dei 10 vaccini imposto dalla legge Lorenzin, preferendo imporne solo 4 e lasciare libertà di azione alle famiglie sugli altri sei.

Fisco e migranti
Abbastanza distanti, invece, le posizioni su fisco e migranti. Il piano flat tax, punto qualificante del programma economico del centrodestra, non è condiviso dai Cinque stelle che invece puntano a una riforma fiscale basata sulla riduzione delle aliquote Irpef, l’ampliamento della no tax area fino a 10mila euro e la riduzione del cuneo fiscale e dell’Irap. Strade diverse anche sul fronte immigrazione. Mentre il centrodestra annuncia il rimpatrio di tutti i clandestini, i Cinque stelle - almeno a giudicare dal programma - sembrano orientati a una linea più soft. Propongono infatti una cooperazione internazionale finalizzata anche alla stipula di trattati per i rimpatri e promettono 10.000 nuove assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare, in un mese, come negli altri paesi europei, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no.

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