
Per capire come andrà a finire occorrerà aspettare la pronuncia della Corte di Cassazione, ma intanto il caso dei 17 candidati a rischio in Lombardia fa tremare i polsi ai dirigenti del partito. Perché, in 15 di quei 17 collegi uninominali in cui la candidatura non è stata accompagnata da tutti i moduli necessati, la vittoria in base ai sondaggi è matematicamente certa. Si tratta cioè di collegi blindati.
Chi rischia
Se la Cassazione dovesse confermare l’orientamento della Corte d’appello sarebbero a rischio molti candidati di prima linea in Lombardia: si va dalla leader del movimento animalista Michela Vittoria Brambilla all’avvocatessa che ha curato la causa di separazione Berlusconi-Lario, Cristina Rossello, a uno dei big lombardi di Forza Italia, Andrea Mandelli. In bilico anche gli assessori lombardi Massimo Garavaglia (Lega) e Valentina Aprea (Fi). E poi ancora Andrea Crippa, Paola Frassinetti, Jari Colla, Luca Squeri, Guido Della Frera, Alessandro Morelli, Igor Iezzi, Laura Molteni, Federica Zanella e Graziano Musella.
Una perdita pesante
Di questi 17 collegi adesso a rischio, 15 sono considerati certi per il centrodestra e due - quello di Milano-Sesto San Giovanni e quello di Milano 2 - appartengono alla categoria dei “contendibili”, cioè dove la vittoria è incerta ma possibile. Se si pensa che, dei 232 collegi uninominali della Camera, 115 (stando ai sondaggi) sono già certi per il centrodestra e che la partita per avere la maggioranza alla Camera si gioca negli altri 87 collegi uninominali (bsterebbe conquistarne 57), appare allora chiaro quanto i 17 collegi della Lombardia siano centrali per poter continuare a sperare in una vittoria netta alle elezioni .
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