«La realizzazione del nostro programma elettorale costerà solo 110 miliardi». Lo ha detto il leader di Fi Silvio Berlusconi ospite su Rai 1 a Che Tempo che fa, precisando che i conti sono stati fatti da una «ventina di economisti». Lo stesso programma, poi, potrebbe generare «230 miliardi di nuove entrate grazie all'introduzione della flat tax al 23% e alla “razionalizzazione” degli sconti fiscali, al potenziamento della lotta all'evasione (40 miliardi l'obiettivo annuo), alla chiusura delle liti fiscali pendenti (interessati – ha detto – sono 21 milioni di contribuenti) e alla regolarizzazione degli abusi edilizi di “necessità”».
Sul Governo che verrà e il botta e risposta con Salvini: «Non posso fare il ministro di Salvini, sono incandidabile. Comunque accetteremmo serenamente che fosse premier Salvini se avesse un punto più di noi, ma vinceremo noi». Premier Tajani? «Non lo confermo perché non ho ancora l'autorizzazione per poterlo dire. Non ho l'autorizzazione degli altri componenti della coalizione, e anche dallo stesso», ha detto Berlusconi: «Per inciso è il primo italiano alla presidenza dell'assemblea europea. L'unico organismo eletto. E viene considerato come il migliore presidente di sempre». E serve, perché «noi italiani non siamo considerati in Europa. Non contiamo niente in Europa e nel mondo».
Berlusconi ha confermato che in caso di stallo dopo il voto «si tornerebbe sicuramente a votare con questa legge elettorale perché non ci sono le condizioni per una grande coalizione. Ma gli italiani sono intelligenti e andranno ai seggi per dare al Paese un governo stabile per 5 anni».
Infine una promessa: «Abbiamo finito stamattina i conti e posso annunciare una buona notizia per i 400mila militari e personale delle forze dell'ordine. Nel primo consiglio dei ministri daremo il via al completamento degli organici e provvederemo a espanderli, a dare un consistente aumento degli stipendi e a dare il via alle promozioni. «Si tratta di una buona notizia - ha detto - per queste persone che tengono alto prestigio della patria», dopo un blocco durato a
lungo.
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