«Messaggio alle folle: noi non aumenteremo l'Iva né nel 2018 né nel 2019». Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando del suo programma fiscale ed elencando tutte le tasse che il centrodestra promette di abbassare o abolire dal palco del teatro Manzoni di Milano gremito di sostenitori. L'ex premier ha spiegato di aver voluto tornare in campo «per evitare che vada al governo non il Pd, ma una setta, dove c'è quel signore pluricondannato di Genova che dà ordini a persone senza arte né parte». Nel pomeriggio dell'ultima domenica di campagna elettorale prima del voto Berlusconi ha fatto poi tappa al programma tv di Barbara D’Urso (Domenica Live) per annunciare la presentazione, «appena saremo al governo» di un referendum «perché è venuto il momento che noi italiani possiamo scegliere, votandolo, il presidente della Repubblica». I referendum di Forza Italia saranno tre, «anche contro i cambi di casacca in Parlamento e per impedire i ricorsi dopo una assoluzione in primo grado».
L’accusa di essere un mafioso «è un’infamia»
Il nuovo attacco di Berlusconi al Movimento 5 Stelle arriva dopo le accuse di collusione con la mafia e di aver pagato i mafiosi per motivi elettorali arrivate più volte negli ultimi giorni, anche sui social, da diversi esponenti di primo piano dei pentastellati. «Scrivono che io sono mafioso? Un'accusa di questo genere è un'infamia. Io sono al contrario una vittima della mafia, lo siamo stati io, i miei figli e le mie aziende», ha sottolineato l'ex Cavaliere dalla ribalta del teatro Manzoni , prendendo di mira in particolare ”Il Fatto Quotidiano”, definito «il falso quotidiano». «Mi fa star male il “falso quotidiano” - ha detto Berlusconi - che in questi giorni mi accusa di aver pagato la mafia». Dal palco Berlusconi ha dunque fatto una sua ricostruzione dei rapporti con Vittorio Mangano e ha sostenuto che tutte le accuse nei suoi confronti sono finite archiviate dalla magistratura. E ha ricordato i tempi in cui dovette «assumere una polizia privata» a sua tutela e dei figli.
Di Battista: «Pagando Berlusconi ha rafforzato Cosa Nostra»
A stretto giro, al contrattacco di Berlusconi segue la replica del pentastellato Alessandro Di Battista: «Pagando Cosa Nostra, Berlusconi ha contribuito a rafforzare Cosa Nostra, l'organizzazione criminale che ha ucciso Falcone, Borsellino, tanti altri servitori dello Stato e cittadini. A dirlo è la sentenza al processo Dell'Utri, passata in via definitiva. Qualunque sua affermazione contraria rispetto a questa verità è solo spazzatura». L'intervento di Berlusconi al teatro Manzoni è durato due ore e un quarto, senza interruzioni. Ad ascoltarlo in prima fila, la compagna Francesca Pascale, la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini, il capogruppo al Senato Paolo Romani e l'ex ad del Milan Adriano Galliani, candidato al Senato, oltre al candidato presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana.
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