Dalla Valle d’Aosta, dove prosegue il percorso autonomo della Lega rispetto al centrodestra. Fino alla Puglia, dove nei comuni di Lecce e Nardò è in procinto di costituirsi per la prima volta il gruppo del Carroccio. Passando per le amministrazioni comunali e regionali in Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Abruzzo e Sicilia. Dopo il boom alle politiche (anche, a sorpresa, in regioni del Centro e del Sud) il movimento di Matteo Salvini ha iniziato a muovere le pedine per conquistare anche sul territorio l’egemonia del centrodestra.
Lega da sola in Valle d’Aosta al voto il 20 maggio
Nonostante Forza Italia e Fratelli d’Italia abbiano chiamato la Lega per una alleanza in vista delle regionali in Valle d’Aosta del prossimo 20 maggio, il Carroccio ha declinato ogni offerta. Forte anche dei risultati alle politiche del 4 marzo, dove il partito di Salvini ha ottenuto alla Camera il 17,5%, più del doppio dei voti incassati dalla lista Fi-FdI ( 8,3%). La Lega Valle d’Aosta, ha scritto il movimento in un comunicato, vuole rappresentare un progetto «alternativo».
Lombardia, Friuli e l’asse leghista con il Veneto
La Lega è passata all’incasso anche in Lombardia e Friuli, pronta a costituire un asse del Nord-Est che comprenda anche il Veneto di Zaia. Il neogovernatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, ha creato una giunta a immagine del Carroccio, che ha portato a casa 8 assessori su 16, uno in più di quanto si era parlato in un primo momento (a scapito di Forza Italia). In Friuli Venezia Giulia il candidato governatore sembrava destinato ai forzisti, poi l’ha spuntata un altro fedelissimo di Salvini: Massimiliano Fedriga. Come pure per le comunali di Udine a spuntarla è stato un altro candidato leghista, Pietro Fontanini.
Il Carroccio punta i piedi in Umbria e Toscana
Dopo aver preso quasi il doppio dei voti di Fi e trainato la coalizione a sorpresa al primo posto, la Lega ora punta i piedi in Umbria, e ha fatto capire agli alleati che spetterà al Carroccio presentare un proprio uomo come candidato sindaco del centrodestra nel comune capoluogo di Terni, al voto il prossimo 10 giugno. C’è poi la tensione tra Fi e Lega a Cascina, comune di 45mila abitanti in provincia di Pisa, che con la sindaca Susanna Ceccardi, vicina a Salvini, nel 2016 ha rappresentato uno dei primi tentativi leghisti riusciti di espansione nelle Regioni rosse. Ceccardi ha ritirato la delega all’assessore all’urbanistica di Fi e ha chiesto agli azzurri «un confronto rapido per sapere se il partito vuole restare in maggioranza».
Tentativo di nuovi equilibri al Sud
Dopo aver contribuito l’anno scorso alla conquista del Comune dell’Aquila da parte del centrodestra, la Lega alle politiche è arrivata a un soffio dal superare Fi. In vista del voto del 2019, «il prossimo candidato della Regione Abruzzo sarà leghista», ha tuonato il coordinatore regionale del Carroccio Giuseppe Bellachioma. In Puglia, nei Comuni di Lecce e Nardò (sempre in provincia di Lecce), dove il partito di Salvini ha superato il 6% il 4 marzo, è in procinto la nascita, per la prima volta, di un gruppo leghista. Anche in Sicilia, dopo il 5% superato alle politiche, è partito il pressing sul governatore di centrodestra Nello Musumeci, affinché in giunta sia fatto posto a un esponente del Carroccio.
© Riproduzione riservata