Lifestyle

Stasera Real-Liverpool vale la Champions. Seedorf: «Real…

  • Abbonati
  • Accedi
calcio

Stasera Real-Liverpool vale la Champions. Seedorf: «Real attento, i reds sono un osso duro»

Finale Champions con vista sul Pallone d’Oro. Sì perché quella che s’assegnerà stasera allo stadio Olympiynskiy di Kiev sarà una Coppa decisiva anche per l’assegnazione del trofeo al miglior giocatore europeo di quest'anno. Due i candidati sulla bocca di tutti, ovvio: Cristiano Ronaldo e Mohammed Salah, gli uomini cui Real e Liverpool devono gran parte della campagna europea che le ha portate all’ultimo atto sulle rive del fiume Dnipro.

Blancos di Spagna alla quarta finale in cinque anni e a caccia del 13esimo successo, il terzo di fila, mentre tra i Reds mai nessuno era arrivato fin qui. Ma i Rossi di Liverpool di Champions in bacheca ne hanno cinque, e sono stati gli ultimi, nel lontano 1981, a sconfiggere il Real in finale.

Che partita aspettarsi? Lo abbiamo chiesto a Clarence Seedorf, quattro Champions vinte tra Ajax, Real e Milan, ambassador della uefa Champions League per Unicredit, qui a Kiev per ripartire di slancio dopo la sfortunata esperienza alla guida del Deportivo La Coruna in Spagna.

Questa Coppa l’ha alzata talmente tante volte al cielo da venir soprannominato “Mister Champions”. stasera a sentire risuonare l’inno che emozione proverà?
«C’è ancora la voglia di giocarle, certe partite! Non dovrò neppure chiudere gli occhi, per immaginarmi in campo. Ora però i protagonisti sono altri, e ci regaleranno una finale molto tattica».

Real nettamente favorito, però...

«Non ne sarei così sicuro. Certo i bianchi di spagna hanno il favore del pronostico, ma il Liverpool ha lo spirito leggero di chi è qui per la prima volta, almeno con questa rosa, e pure ha anche la fiducia di chi questa Coppa la ha nel Dna, nella sua storia. Un cliente molto pericoloso».

Klopp ha fatto un grande lavoro, nell’esaltare le doti di una squadra tutto sommato normale...
«Normale sarà per voi! a me sembra semplicemente una squadra che ha un talento diverso da quello del Real, ma non meno efficace. Una squadra consapevole dei propri limiti e delle proprie debolezze. Klopp l’ho sempre ammirato, e ha fatto un lavoro straordinario, riuscendo stavolta ad arrivare fino in fondo. Gli manca un ultimo passo però, quello di stasera».

E Zidane? Comunque vada è nella leggenda del club più prestigioso al mondo non solo come calciatore, ma anche come allenatore.

«Nella vita ci vuole anche la fortuna di sapersi trovare al posto giusto nel momento giusto, ma si è dimostrato un ottimo allenatore, di fronte al quale bisogna togliersi il cappello, e un eccellente gestore del gruppo, che non ha mai fallito i momenti chiave della stagione, più in Champions che in Liga. Ma è normale, perché quell’inno a Madrid suona come l’inno del cuore, delle emozioni».

Due nomi di protagonisti a sorpresa?
«Non ne faccio. Dico solo che al Real non basterà l’esperienza, e questo i blancos lo sanno bene. Ci vorrà anche tanta tecnica e attenzione tattica, contro questo Liverpool».

A proposito di gente abituata a vincere la Champions: si aspettava la firma di Ancelotti col Napoli?

«No, mi ha sorpreso, ma è una situazione intrigante. Bravo De Laurentiis a mettere a segno questo colpo, ma è ovvio che per convincere Ancelotti non sono bastati i soldi. Evidentemente il progetto è concreto, e anche l’impegno sul mercato sarà conseguente. Faccio un grande in bocca al lupo al mister (con cui Seedorf ha vinto le Champions 2003 e 2007 al Milan, ndr), si merita di portare a Napoli lo scudetto tanto sognato da club e città».

E lei? Dopo l’esperienza nella Liga, già pronto per tornare ad allenare, magari in Italia?
«Nello sport e nella vita bisogna sempre essere pronti. Sono nato in Olanda, ma in Italia vivo da 20 anni, tanto che a volte mi sento più italiano che olandese! La serie A mi piace, vorrei tornarci, ma anche gli altri campionati europei sono stimolanti. Io sono pronto e fiducioso: il lavoro e l’impegno pagano sempre, ora che sono in panchina come quando sollevavo la Champions al cielo coi miei compagni di squadra».

© Riproduzione riservata