«Purtroppo sta avvenendo ciò che avevamo pronosticato»: Matteo Renzi torna a farsi sentire per dire la sua sull’attuale situazione politica. Secondo l’ex segretario del Pd «tutto il caos di questi 85 giorni nasce dal 4 dicembre 2016, dal No al Referendum Costituzionale». La crisi coinciderebbe, quindi, con la sua sconfitta, anche se lui non la mette certo in questi termini ma ne fa una questione costituzionale: «Occorre un sistema più semplice - scrive Renzi -, che garantisca la sera stessa di sapere chi ha vinto. Come per i sindaci, ma il ballottaggio funziona solo se è previsto per una sola Camera. Spero che finalmente ci sia l’onestà intellettuale di riconoscere che quella riforma non serviva a me: serviva all’Italia».
La sua ultima newsletter si compone di 10 punti che riassumono quanto accaduto nelle ultime settimane. Gli attacchi sono tutti per Salvini e Di Maio: «È facile promettere la luna in campagna elettorale, ma quando arriva la responsabilità di governare è più comodo scappare», «Alle elezioni del 4 marzo nessuno aveva proposto l’uscita dall’Euro. Chi vuole uscire dall'Euro lo deve dire prima delle elezioni, non dopo», «La Costituzione va almeno letta», «Salvini ha usato questa vicenda come alibi perché preferisce fare campagna elettorale sulla pelle degli italiani, ma non vuole governare», «Più che la Terza Repubblica, questi due sembrano in Terza Media».
Una frecciatina è rivolta anche all’ex premier incaricato da Mattarella, il professor Giuseppe Conte: «Cinque Stelle e Lega hanno passato la scorsa legislatura a inveire contro i premier non eletti. E hanno proposto un premier che non era mai stato eletto in Parlamento, in Regione, in Comune, in Europa. Mai eletto da nessuna parte, nemmeno nel consiglio pastorale (se fosse stato eletto lì, lo avrebbe sicuramente messo nel curriculum alla voce “rilevanti esperienze ecclesiastiche”)».
Ma il messaggio è anche agli elettori del Partito democratico: «Il Pd non deve perdere neanche un secondo a litigare, ma offrire un’alternativa credibile. Repubblicana», scrive Renzi sottolineando che «se gli estremisti vinceranno l’imminente sfida elettorale il conto lo pagheranno le famiglie, i piccoli imprenditori, i giovani, i pensionati, il popolo». Dunque, l’invito: «Da oggi deve partire il coinvolgimento di tante persone che vedono il rischio che l’uscita dalla casa comune europea distrugga il futuro dei nostri figli. Casa per casa, porta a porta, piazza per piazza».
Se il futuro del Pd è quello di tornare subito in campagna elettorale, niente si dice esplicitamente sul futuro dell’ex segretario che però lancia un «Rimettiamoci in gioco, tutti insieme. E salviamo l’Italia, i suoi risparmi, i suoi valori. Il suo futuro», che lascia intravedere diversi scenari, che forse nei prossimi giorni prenderanno forma.
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