Dopo i migranti e la chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius, la nuova uscita sul censimento dei rom, che ieri ha dominato le polemiche politiche. Una propaganda tambureggiante quella del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sta portando frutti in termini di consensi, se è vero il sorpasso sui 5 Stelle raccontato da un recente sondaggio Swg. E la competizione tra le due forze di governo aumenta. Con il malumore nel M5s sempre più diffuso per la sovraesposizione di Salvini.
Sui rom quest’ultimo ieri sera aveva aggiustato il tiro («Non è nostra intenzione schedare o prendere impronte, ma solo fare una ricognizione della situazione dei campi) con soddisfazione di Di Maio («Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura, se una cosa non è costituzionale non la si può fare»). Ma oggi ha rilanciato sui social media: «Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza».
"Censimento" dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è R… https://twitter.com/i/web/status/1009026006030614529
– Matteo Salvini(matteosalvinimi)
A sottolineare la fibrillazione nel M5s, vanno registrate anche le parole del presidente della Camera Fico (sempre più ala sinistra del grillismo) che, a poche ore dal vertice a Berlino tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel, ha evocato ieri sanzioni contro il premier ungherese Orban contrario alle quote per la ricollocazione dei richiedenti asilo, proprio nella direzione di frenare Salvini e il suo asse con il premier ungherese. Un ennesimo tentativo, soprattutto dell’ala sinistra del Movimento, di non farsi fagocitare dall'alleato leghista e di tenere distinta una sua identità.
Ma sul piatto ci sono altri nodi emersi nelle scorse settimane su cui rischia di incrinarsi l'alleanza di governo giallo-verde: dai migranti, alla giustizia all'uso dei contanti. Sui migranti una buona parte dei 5Stelle non si è riconosciuta nella gestione «ruvida» di Salvini, che con l'hastag #portichiusi ha lasciato in mezzo al mare centinaia di migranti tra cui minori non accompagnati e donne incinte. Ed è soprattutto l'ala ortodossa del Movimento a essere in disaccordo sulla stretta promossa da Salvini sui rimpatri per la quale servirebbero nuove risorse nonché sull'annunciata abolizione dei permessi umanitari, rilanciata nei giorni scorsi dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. La senatrice campana Paola Nugnes il 13 giugno, in pieno caso Aquarius, postava su Facebook la foto di un migrante con la scritta: «E se fosse l'Africa a chiudere i porti?». E lo stesso Fico sul tema migranti ha affermato: «Prima della sicurezza viene la salvezza».
Da ricordare poi la polemica a distanza sull’uso del contante. «Per me non ci dovrebbe essere nessun limite alla spesa per denaro contante», aveva detto Salvini nei giorni scorsi, con Di Maio lesto a ricordargli che «nel contratto questo punto non c'è». E il leader leghista costretto a precisare che trattasi di «posizione personale». Nonché le divergenze sul fronte giustizia. La proposta M5S di allungare i tempi della prescrizione fatica a sposarsi con l'esigenza ricordata anche da Matteo Salvini di tagliare i tempi dei processi. Cavallo di battaglia della Lega invece è la legge sulla legittima difesa. Ma la proposta di legge che estende la legittima difesa domiciliare, pur essendo stata inserita nel contratto di governo, continua a non convincere del tutto i 5 Stelle. Mentre Salvini non ha mai nascosto che un intervento sul conflitto di interessi, particolarmente caro al M5s « non è una delle sue priorità»
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