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Ritorno a Pontida: i nove mesi dell’ascesa di Salvini

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IL RADUNO LEGHISTA

Ritorno a Pontida: i nove mesi dell’ascesa di Salvini

Il raduno leghista: domani a Pontida il tradizionale appuntamento del Carroccio
Il raduno leghista: domani a Pontida il tradizionale appuntamento del Carroccio

Non più verde ma blu. Non forza del Nord ma nazionale. E soprattutto, dopo una pausa di sette anni, al governo. Anche se con gli ex avversari pentastellati. Si ritroverà domenica con questi connotati la Lega per celebrare sul «sacro suolo» di Pontida la 32esima edizione del raduno inventato da Umberto Bossi negli anni ’90. «Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese: l’anno prossimo saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo» lo scorso settembre disse Matteo Salvini dal “pratone” (guarda il video: «Salvini scalda Pontida»).

Una profezia che si è avverata anche se con modalità diverse. Il segretario si presenta sì da membro del Governo, anche se non da premier come aveva pronosticato, e con un alleato estraneo alle forze del centrodestra. Ma con una posizione centrale nel panorama politico che costituisce la vera novità del 2018.

“L’anno prossimo saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo”

Matteo Salvini al raduno di Pontida (17 settembre 2017) 

Nove mesi fa Salvini aveva già lanciato la sua corsa alla guida di una coalizione a tre con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. «Sono contento che abbia consenso, i suoi voti mi servono per fare il premier» disse con tono di sfida al Cavaliere che non aveva intenzione di mollare lo scettro di capo del centrodestra. A segnare la nuova gerarchia sono stati i risultati delle politiche del 4 marzo con lo storico sorpasso leghista su Forza Italia (17,4% contro 14%), della quale Salvini ha anche adottato il colore: non più il verde padano ma l’azzurro nazionalista. Una svolta cromatica che è anche programmatica: «Una proposta non più per una parte del paese ma per tutti gli italiani», disse Salvini a fine anno dopo il consiglio federale (assente lo storico leader e fondatore Umberto Bossi) che eliminò dal simbolo la parola “Nord” e aggiunto la scritta “Salvini premier”. Ora il nome dei gruppi parlamentari è proprio Lega-Salvini premier, anche se l’indirizzo del sito continua a essere il “vecchio” Lega Nord.

Matteo Salvini a bordo dell'aereo militare che lo ha portato in Libia lo scorso 26 giugno (foto tratta dal profilo Twitter)

Al raduno di domani, «il più grande di sempre» secondo i numeri forniti dall’organizzazione del partito (duecento pullman, due voli charter e arrivi
da tutta Italia), il “capitano” - nome con cui hanno preso a chiamarlo i simpatizzanti, inventato dal
consulente della comunicazione social Luca Morisi - potrà ostentare i risultati della svolta nazionale di cui già parlava alla fine della scorsa estate dal «sacro suolo».
Il programma per l’Italia fatto di “ordine e pulizia” partiva da una posizione intransigente sull’immigrazione, tema cardine del suo esordio al Viminale e al centro del vertice europeo di queste ore. Se la Lega sarà al governo, era lo slogan usato dal futuro titolare del Viminale, «darà mano libera alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine per darci libertà e sicurezza».

Quello che è cambiata radicalmente è la geografia delle alleanze. Ai tempi dell’ultima Pontida gli avversari erano i Cinque Stelle che da poco avevano ufficializzato l’investitura di Luigi Di Maio a capo politico e candidato premier, di cui Salvini diceva: «Non mi fa paura, la vera alternativa siamo noi». Domani, davanti a militanti, dirigenti, membri leghisti del governo e presidenti di regione del centrodestra (l’alleanza continua a funzionare a livello locale) il segretario leghista si presenterà con il duplice ruolo di ministro dell’Interno e vicepremier di un governo con M5S.

“Luigi Di Maio? Non mi fa paura. La vera alternativa siamo noi”

Matteo Salvini al radunodi Pontida (17 settembre 2017) 

Ma potrà rivendicare un ruolo centrale (i sondaggi lo proiettano al 30%) che la Lega non aveva mai avuto prima d’ora. Neanche ai tempi migliori di Bossi che domani, come già accadde nel 2017, non salirà sul palco.

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