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Nuovo stadio, Milan e Inter dicono sì e cercano «casa» insieme

Un impianto da 100 milioni di euro di ricavi. Per ciascuna squadra. A questo puntano Inter e Milan quando parlano di uno stadio all’avanguardia. Un San Siro extralarge che sia modernamente ristrutturato e che estenda le sue pertinenze alle zone limitrofe, inclusa l’area del trotto per i servizi di hospitality, parcheggi e ristorazione, che abbia delle cucine (oggi a San Siro non è possibile farlo sul posto a differenza dello Juventus Stadium) e non solo. Musei moderni, sale per convegni e ricevimenti, negozi di abbigliamento sportivo, bar, e luoghi di ritrovo per le famiglie.

Il progetto a cui si lavorerà nei prossimi mesi è questo in estrema sintesi e ha per obiettivo finale una struttura in grado di generare più profitti dal cosiddetto matchday (60 a stagione per club) e dagli eventi collaterali. Nella stagione 2017/18 il Milan ha incassato 35 milioni e l’Inter 34. Introiti che è necessario triplicare per reggere il passo dei grandi club europei come Barcellona, Real Madrid, Arsenal e Manchester United che incassano dallo stadio più di 100 milioni all’anno.

Dopo anni di incertezze dovute anche ai cambiamenti societari Inter e Milan hanno dunque rotto gli indugi ed esplicitato al sindaco Sala la volontà di investire insieme in una casa comune, con San Siro ovviamente come prima scelta. È anche stato precisato infatti che se non dovessero esserci le condizioni i due club milanesi potrebbe optare per un impianto nuovo di zecca. Dal punto di vista giuridico l’impianto resterà di proprietà comunale con una concessione del diritto di superficie di 99 anni come avvenuto nel caso dell’Udinese.

L’Inter nel 2015 aveva preparato un suo progetto per uno stadio da 65mila posti senza più terzo anello, per lasciare spazio ad esercizi commerciali di vario tipo. Ma nella nuova progettazione è più probabile che si riparta da zero.
Il gruppo di lavoro di nuovo attivato avrà il compito da qui a fine anno di ipotizzare un percorso di rinnovamento che tenga insieme i bisogni di tutte le parti in causa, il Comune che da San Siro incassa canoni per oltre 8 milioni all’anno, il fondo Elliott e Suning.

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L’investimento potrebbe costare, a seconda di quel che il gruppo di lavoro concorderà, dai 100 ai 200 milioni complessivi da suddividere tra tutte le componenti interessate con un arco temporale per realizzare i lavori edilizi di non più di 4 anni (se tutto andrà bene).

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