Che il caffè stia diventando l'erede del vino? Questa la provocazione lanciata da Ludovic Rossignol-Isanovic, co-fondatore
del Coffee Festival insieme a Jeffrey Young, alla vigilia della prima edizione italiana dell'evento. Dal 30 novembre al 2 dicembre allo Spazio Pelota di via Palermo, a Milano, si terrà la prima edizione dell'evento internazionale che celebra il caffè in
tutte le sue declinazioni.
Degustazioni gratuite, workshop interattivi, performance di baristi, torrefattori e mixologist alle prese con una rivisitazione
del classico aperitivo milanese tra cocktail d'autore e dj-set. Il tutto all'insegna di un comune denominatore: il caffè artigianale
nelle sue molteplici declinazioni. “Il nostro progetto – afferma Ludovic Rossignol-Isanovic – è nato 10 anni fa quando il
mio partner, Jeffrey, ha avuto l'incredibile idea di lanciare un festival del caffè a Londra. Sebbene l'idea nasca dal desiderio
di celebrare il caffè, il The Milan Coffe Festival non è un semplice evento. Vogliamo raccontare l'emergente e brulicante panorama del caffè e tutte le subculture che lo circondano:
food, musica, arte, moda e design”.
E' indubbio che caffè si sia ormai trasformato in un'arte raffinata, in una scienza con i suoi cultori, in un ingrediente
apprezzato in cucina da una comunità numerosa di intenditori e appassionati. “E Milano – prosegue Rossignol – è sempre stata
una città modello e un punto di riferimento per l'arte, il design, l'architettura, la moda e la cucina. È la patria dell'espresso, dei primi bar e del celebre aperitivo”. La cultura del caffè tipicamente italiana ha poi preso subito piede anche all'estero, non limitandosi semplicemente a un
cappuccino sorseggiato a colazione o a un espresso bevuto velocemente al banco. Nel nuovo millennio, però, la cultura del
caffè oltreconfine ha cambiato volto e subito una trasformazione radicale. La comparsa di nuove caffetterie nelle vie principali delle grandi città ha messo in moto una rivoluzione globale che ha avuto un impatto profondo su alcune
delle metropoli più innovative e progressiste del mondo.
La cultura del caffè in Italia rimane, invece, ancora legata per lo più alla tradizione. Le recenti aperture milanesi di specialty
coffee shop e la diffusione di micro torrefazioni artigianali in tutta la Penisola testimoniano tuttavia quanto questa nuova
cultura del caffè si stia facendo strada nella patria stessa dell'espresso, dove tutto ha avuto inizio. “Questa nuova generazione
di torrefattori artigianali e specialty coffee shop, uniti alla tradizione dell'espresso, rappresentano appunto il cuore pulsante
di The Milan Coffee Festival che punta a colmare la distanza tra queste due realtà”, sottolinea Rossignol.
Spazio alla mixology
Anziché essere circoscritto solo a questi nuovi impulsi, comunque, l'evento vuole celebrare il caffè in ogni sua declinazione
e sfaccettatura, dando voce a tutti i protagonisti della scena e colmando il divario fra gli specialty coffee artigianali
e la straordinaria tradizione dell'espresso.
Spazio quindi a esperienze e attività in cui potranno cimentarsi i visitatori nelle varie aree espositive, con dimostrazioni, workshop, degustazioni, conferenze e dibattiti live su svariati argomenti. Grande attenzione sarà dedicata anche alla mixology e, in particolare, ai drink a base di caffè creati dalle mani esperte dei migliori barman in circolazione. Il 10% del ricavato della vendita dei biglietti verrà devoluto alla Onlus Project Waterfall a sostegno delle sue attività volte a garantire l'approvvigionamento di acqua pulita ai paesi produttori di caffè.
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