«Una squadra come la nostra dovrebbe sempre essere in Champions. Ad Agnelli dico che a uno scudetto preferisco tre partecipazioni di fila nell’Europa dei big». Il presidente del Milan Paolo Scaroni non ha dubbi: il valore, non solo economico, della Champions League è talmente grande che meglio parteciparvi tre volte consecutive che vincere uno scudetto. Beh, presidente, da tifoso a tifoso, come direbbe il filosofo Catalano di Quelli della Notte: è meglio vincere sette scudetti consecutivi e partecipare sette volte alla Champions League che arrivare tre volte secondi, terzi o quarti e partecipare alla Champions League.
Agli occhi del tifoso, il suo messaggio al presidente della Juventus Andrea Agnelli ricorda un po’ la volpe e l’uva. Quello
scudetto che in casa Milan manca dal 2011 è un tantino acerbo. E sei anni senza partecipazione alla Champions League devono
essere una crisi d’astinenza troppo lunga per la terza squadra al mondo con più trofei internazionali (chapeau!).
Ci creda presidente Scaroni, i tifosi juventini, avrebbero rosicato di più se avesse detto che vincere sette tra Coppe dei
Campioni e Champions League è meglio che vincerne solo due e perdere otto finali. Ma anche gli ultimi anni della Juventus,
con due finali di Champions (purtroppo vince solo uno…) e molte grandi sfortunate partite in Europa, sono stati meglio che
guardare in tv le partite degli altri.
Assieme ad altre piccole e grandi cose - lo stadio, il marketing, Cristiano Ronaldo, che come lei stesso ammette hanno fatto
della Juventus un modello - hanno triplicato il fatturato e continuano a dare ai bianconeri altre occasioni di vittorie. In
Italia e anche in Champions dove per trionfare bisogna prima partecipare, ha pienamente ragione.
Per il bene del calcio italiano, auguriamo al Milan - come lei presidente Scaroni auspica - moltissime partecipazioni in Champions
senza vittorie di scudetti. Alla Juventus, invece, auguriamo moltissime altre vittorie di scudetti e, come diceva Manfredi,
fusse che fusse la vorta bbona, di alzare qualche coppa dalle grandi orecchie. Per avvicinarsi un po’ alle sette del Milan.
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