Il giallo della card per il reddito di cittadinanza: nonostante le dichiarazioni che si sono incrociate negli ultimi giorni non sono state stampate. Tutto inizia la sera del 22 novembre, quando il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ospite a Piazza pulita, su La7, dichiara di «aver dato mandato di stampare la carta di cittadinanza». Ogni beneficiario, spiega al pubblico, riceverà «una tessera a casa e una serie di impegni da prendere». Poi l’annuncio: «Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche». E ricordando il cavallo di battaglia pentastellato afferma che il reddito di cittadinanza sarà «il più grande investimento sul capitale umano».
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Cosa è stato mandato in stampa?
Dopo queste dichiarazioni molti si interrogano: cosa è stato mandato alle stampe? Il supporto plastificato? Perché di fatto
le norme non sono ancora definite nei dettagli. E dunque agire sulla parte tecnologica della carta è impossibile. Dov’è il
decreto con le specifiche di stampa? Sulla Gazzetta Ufficiale non è stato pubblicato. E chi le ha stampate? «Avrete tutti
i parametri a breve», taglia corto Di Maio.
L’interrogazione parlamentare di Zangrillo
Chiede conto della stampa delle card con un'interrogazione parlamentare (la 5-01005) in commissione Lavoro alla Camera il
deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo. Risponde il 28 novembre - senza entrare nel dettaglio - il sottosegretario Claudio Durigon: la loro realizzazione, spiega, è la «logica conseguenza» della volontà del governo di attuare la misura «in tempi più celeri
possibili». Precisa che sarà una «misura di politica attiva del lavoro, e non già di mero assistenzialismo così come impropriamente
sostenuto dai detrattori». Non chiarisce il capitolo stampa delle card.
Castelli glissa a Otto e mezzo
Il giallo continua: chi sta stampando le tessere? A Otto e mezzo (La7) la sottosegretaria Laura Castelli sul chi sta stampando glissa: «Eh, quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi e tutti i dettagli».
Ma conferma che sarebbero già in stampa in una non precisata tipografia milioni e milioni di tessere per l'erogazione del
reddito di cittadinanza. Partono nuove interrogazioni da Fratelli d’Italia.
L’opposizione insorge
La polemica sulle card fantasma impazza anche in occasione dell'esame della manovra in commissione Bilancio alla Camera. Le
opposizioni, Pd in testa, chiedono chiarimenti per la mancanza di una norma nella legge di bilancio che introduca la misura
bandiera del M5S sottolineando come sia di una «gravità inaudita che si dia mandato a un soggetto pubblico o privato di stampare»
le tessere relative al reddito di cittadinanza «che è un intervento che non è ancora stato presentato». In campo di nuovo
la sottosegretaria Laura Castelli che rispondendo in seduta ha ricordato la presenza dei due fondi «comunicanti» per finanziare
il reddito e le pensioni e ha anche sottolineato come «la commissione sarà in grado di leggere il reddito quando la misura
sarà presentata».
Pd: «Danno erariale o bufala?»
Parole che non sono bastate al Pd e a Forza Italia. «Per garantire un prosieguo ordinato di questo provvedimento - dice Luigi Marattin (Pd) - bisogna sanare questa profonda anomalia: è di una gravità inaudita che fuori si dia notizia di un affidamento senza
bando e qui parliate di vasi comunicanti». «Sono state stampate le tessere per il reddito di cittadinanza? A questo punto
pretendiamo una risposta pubblica dal Presidente del Consiglio. Siamo di fronte a un danno erariale o all'ennesima bufala?
Siamo pronti a denunciare Di Maio e Laura Castelli», affermano le senatrici Pd Caterina Bini e Simona Malpezzi. Le due senatrici ricordano che il «reddito di cittadinanza non è una legge. Chi ha dato ordine di stampa? È stata fatta
una gara pubblica o un affidamento alla Sogei? Prima di andare a denunciare Di Maio e la Castelli, attendiamo la risposta
di Conte».
Di Maio: «Poste stamperà le tessere»
Il 29 novembre da Bruxelles riscende in campo il vicepremier Di Maio: «Già due settimane fa ho dato ordine al mio staff di
lavorare con Poste Italiane per avviare il progetto sul reddito di cittadinanza che include anche la stampa delle tessere,
dunque non c'è alcun giallo».
Esposto all’Anac del Codacons
La questione della stampa delle tessere elettroniche per erogare il reddito di cittadinanza affidata a Poste è ora al vaglio
dell'Autorità Anticorruzione. Il Codacons ha infatti rpesentato un esposto all'Anac finalizzato a ottenere chiarezza sull'affidamento
della stampa delle card: su iter, procedimento per individuare la ditta cui affidare la stampa. L'Anac dovrà verificare «il
processo che ha portato alla scelta di Poste Italiane, se sia stata indetta una gara o altra procedura a norma di legge».
In caso di irregolarità o di mancato rispetto della normativa vigente il Codacons annuncia un ricorso al Tar del Lazio «per
impugnare i provvedimenti dell'esecutivo». Ammesso che ci siano provvedimenti da impugnare. Le tessere, a questo punto, è
chiaro che non sono ancora state stampate. Come invece era stato annunciato.
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