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Dossier Cinque cocktail classici da riscoprire nel 2019

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    Dossier | N. 47 articoliSpirits

    Cinque cocktail classici da riscoprire nel 2019

    Il 2019, per gli amanti del genere, sarà l'anno del centenario del Negroni, un cocktail che sembra non conoscere cedimenti nelle preferenze dei consumatori. Tuttavia altri grandi classici della mixology condividono il suo fortunato percorso, il Martini su tutti, o hanno conosciuto recentemente un ritorno in auge a volte grazie a fortunati e ripetuti passaggi televisivi, il caso del Cosmopolitan sdoganato da Sex & the City, a volte su input degli stessi barman, il Daiquiri classico, il Boulevardier, l'Aviation.

    Restano comunque ancora impolverate dal passare degli anni diverse ricette storiche che invece meriterebbero di essere incontrate, probabilmente per la prima volta, dalle schiere sempre più numerose di giovani e nuovi amanti del bere miscelato. Una di queste è ad esempio il Clover Club, drink nato nei primi anni del 1900 a Filadelfia. Il nome è quello di uno storico locale aperto solo agli uomini, ma il drink una volta eliminato il retaggio maschilista incontrò immediatamente anche i favori del pubblico femminile. Gradevolmente sour con gin, sciroppo di lampone e di limone, ha nell'albume d'uovo montato nello shaker un tocco di morbidezza invitante.

    Decisamente più impegnativo il Rusty Nail, un robusto dopocena a base di scotch whisky e Drambuie, le cui origini storiche sono un po' confuse ma certamente collocabili a cavallo tra gli Anni Quaranta e i Cinquanta del secolo scorso. Omaggio alla prima “fidanzatina d'America” è invece il Mary Pickford, che prende il nome dell'attrice amica e collega di Charlie Chaplin e talmente famosa da avere un cocktail con il suo nome: a base di rum, maraschino, granatina e succo d'ananas. In vista della prossima estate e delle conseguenti temperature sarebbe invece gratificante trovare più facilmente il Ramos Gin Fizz che vide la luce nella New Orleans del lontano 1888. Gin ovviamente, succo di lime e di limone, ma anche crema e albume d'uovo. Impone una shakerata abbastanza lunga (la leggenda vorrebbe addirittura 12 minuti), ma il risultato è eclatante. Meglio di qualsiasi sorbetto al limone si possa aver mai assaggiato.

    Nato sembra a Parigi durante la Prima Guerra Mondiale, il Sidecar ha preso il suo nome dall'omonimo mezzo di trasporto. Abbastanza raro da trovare nella drink list di un cocktail bar contemporaneo, è invece semplice quanto affidabile. Una base di cognac, profumata da del triple sec e del succo di limone fresco.

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