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IL NODO IMMIGRAZIONE

Dall’approdo nel porto di Catania all’esame dell’autorizzazione a procedere, le tappe del caso Diciotti

La sfida tutta politica che si apre oggi in giunta al Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, e leader della Lega Matteo Salvini, è solo l’ultimo capitolo di una vicenda che inizia l’estate scorsa. È il 20 agosto quando la nave Diciotti, un pattugliatore della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 migranti tratti in salvo il 16 agosto al largo di Lampedusa, arriva nel porto di Catania. Nessuno ha il permesso di scendere: Malta si è rifiutata di accoglierli e l’Italia decide di non farli sbarcare. Prima, è la posizione del responsabile del Viminale, serve un accordo dell’Unione europea sulla ripartizione dei profughi.

Dopo cinque giorni a bordo del pattugliatore i migranti sbarcano
Il 25 agosto, dopo cinque giorni trascorsi sul pattugliatore della guardia costiera ormeggiato nel molo di Levante del porto di Catania, i migranti sbarcano. Dopo l’identificazione vengono trasferiti nell'hot-spot di Messina in attesa della successiva distribuzione tra Chiesa italiana, Albania e Irlanda.

Salvini indagato per sequestro di persona
Intanto però si è mossa la magistratura. Salvini è indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale. Indagato anche il capo di Gabinetto del Viminale. Secondo i magistrati, avrebbero privato illegalmente della libertà personale i profughi soccorsi dalla nave Diciotti a cui per giorni è stato vietato di scendere dall’imbarcazione ormeggiata nel porto di Catania. «Indagano un ministro che difende i confini del Paese. È una vergogna ma non ci fermeranno», tuona il vicepremier, parlando dalla festa della Lega di Pinzolo.

La procura di Catania chiede l’archiviazione
Il primo novembre Salvini comunica in diretta Facebook che la Procura di Catania ha chiesto «l’archiviazione delle accuse contro di me». La procura, si legge nel documento firmato dal procuratore Carmelo Zuccaro, letto da Salvini, «ha trasmesso al collegio per i reati ministeriali presso il tribunale di Catania gli atti relativi al procedimento penale» per il reato di sequestro di persona relativo alla vicenda Diciotti e ai fatti avvenuti tra il 20 e il 25 agosto. Il collegio ha dichiarato la propria «incompetenza per territorio» e ha disposto la trasmissione degli atti alla procura di Catania «per il tramite di quella di Palermo». Nel trasmettere gli atti Zuccaro ha «formulato richiesta motivata di archiviazione».

Arriva la richiesta del tribunale dei ministri per l’autorizzazione a procedere
Il 24 gennaio il tribunale dei ministri di Catania chiede al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per la vicenda della nave Diciotti. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania. «L’obbligo di salvare la vita in mare - scrive il tribunale - costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare».Lui così commenta: «Ci riprovano, torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire sì o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione».

La giunta avvia l’esame della richiesta
Oggi, 30 gennaio, la Giunta delle elezioni e delle immunità di Palazzo Madama avvia l’esame della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Salvini. I Cinquestelle sono a un bivio: se sostengono l’alleato e negano l’autorizzazione scoppia una protesta all’interno del Movimento; se invece votano a favore mettono a rischio la stabilità dell’estecutivo. Intanto il premier Conte si è assunto la responsabilità politica della gestione dello sbarco.

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