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Sardegna, il centrodestra «pesca» da M5S e astenuti. Fi…

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risultati di lista e flussi elettorali

Sardegna, il centrodestra «pesca» da M5S e astenuti. Fi dimezza i voti, tiene il Pd

Il centrodestra passa dal 31,1% delle politiche al 47,8% delle regionali. E “pesca” voti tra gli astenuti e tra gli elettori M5s della precedente tornata elettorale. Un quarto dei voti del candidato del centrosinistra Massimo Zedda provengono dal bacino M5s. E il 41% dei sostenitori del partito di Di Maio hanno disertato le urne. È questo il quadro dei flussi di voto tra le politiche 2018 e le regionali sarde di domenica secondo l’istituto Swg.

GUARDA IL VIDEO: Elezioni regionali Sardegna: chi ha votato chi

Quanto ai risultati dei singoli partiti (a scrutinio quasi terminato), va bene la Lega e arretra Forza Italia. Tracolla il M5s, tiene il Pd. Il centrodestra vittorioso vede la Lega all’11,4%%. Un risultato solo in apparenza sovrapponibile al 10,8% registrato alle politiche del 2018. In quell’occasione infatti il Carroccio strinse un’alleanza con il Partito sardo d’azione e le due forze si presentarono sotto lo stesso simbolo. Questa volta sono scese in campo alleate, ma ognuna con la sua lista. E il Partito sardo d’azione è salito al 9,9%(rispetto al 4,7% delle regionali del 2014). Sicché, come in Abruzzo il 10 febbraio (dove il Carroccio ha corso da solo), Lega e PSd’Az in Sardegna raddoppiano i voti rispetto alle politiche. E va sottolineato che la Lega non si era presentata in Sardegna alle regionali del 2014. Tuttavia, il partito di Salvini aveva preventivato una vittoria ben più larga, con un risultato intorno al 20% ottenuto in proprio.

Sempre in casa centrodestra, Forza Italia si lecca le ferite. Gli azzurri sono all’8%. Un dimezzamento netto rispetto al 14,8% delle politiche e al 18,5% delle regionali del 2014. Bene invece i Fratelli d’Italia, che si attestano al 4,7%, in crescita sia rispetto alle politiche (4%) che alle regionali precedenti (2,8%).

Da registrare la tenuta del Pd, che si presentava a queste elezioni, a sostegno del candidato “arancione” Massimo Zedda, insieme ad altre sette liste. I dem sono intorno al 13,5%, comunque primo partito. Un risultato poco al di sotto del 14,1% delle politiche di un anno fa. Anche se si resta molto lontani dai fasti del 22,1% registrato alle regionali del 2014.

Quanto al M5s, assente alle scorse regionali, crolla attorno al 9,7% rispetto al 42,5% del 2018. Un risultato molto lontano da quel 20% indicato da Di Maio come la linea del Piave per evitare la disfatta.

I flussi elettorali elaborati da Swg dicono inoltre che il centrodestra ha raccolto molti voti da chi alle politiche dello scorso anno si era astenuto e da chi aveva votato Cinque stelle. In particolare, i voti presi domenica in Sardegna dal centrodestra venivano per il 56% dal suo stesso bacino elettorale, per il 20% da chi lo scorso anno si era astenuto e per il 19% dal M5S. In questo modo la coalizione di Solinas è passata dal 31,1% delle politiche al 43,7% delle regionali sarde.

Ancora: un quarto dei voti di Zedda, nel 2018 erano del M5S. Lo studio sui flussi di Swg evidenzia infatti che la coalizione di centrosinistra è passata dal 20,8% delle politiche 2018 al 32,9% delle regionali sarde. Il 23% dei voti raccolti domenica dal sindaco di Cagliari vengono dai Cinque stelle, mentre il 21% è costituito da voti prima dispersi nell’astensione.

Quanto ai Cinque stelle: tra le politiche e le regionali sarde hanno perso i tre quarti dei voti passando dal 42,5% all’11,2%. Come si sono comportati gli elettori pentastellati delle politiche? Solo il 20% è tornato a votare i Cinque stelle; il 41% non ha votato; il 18% ha votato Solinas (centrodestra) e il 15% Zedda (centrosinistra).

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