Domenica 24 marzo urne aperte dalle 7 alle 23 (con spoglio subito dopo la chiusura dei seggi) in Basilicata per l’elezione
del presidente della Giunta e per il rinnovo del Consiglio regionale. Circa 500mila i lucani chiamati al voto. Il test servirà
a dare un segnale al Governo, anche in vista delle Europee del 26 maggio. Non a caso tutti i leader politici da Salvini a
Berlusconi, da Zingaretti a Di Maio, sono scesi in Basilicata per la campagna elettorale. In particolare il leader del Carroccio
ha battuto la regione in lungo e largo, riempiendo le piazze e sfidando le (non poche) contestazioni. Del resto la Lega,
al 6,3% alle elezioni politiche del 2018 in Basilicata, è accreditata dai sondaggi tra il 15 e il 20%. E il centrodestra sente
l’odore della vittoria, dal momento che gli ultimi sondaggi lo davano in vantaggio sul centrosinistra, mentre il M5s sarebbe
indietro.
GUARDA IL VIDEO /Regionali in Basilicata, come si vota e gli errori da evitare
Centrodestra compatto su Bardi
Il centrodestra si è ricompattato sul generale (in pensione) della Guardia di Finanza Vito Bardi. Classe 1951, ha nel curriculum
quattro lauree. In una regione governata dal 1995 dal centrosinistra Bardi ha dichiarato che «il cambiamento è fondamentale».
Quattro i punti forti del suo programma. Prima di tutto «non ci può essere futuro senza infrastrutture materiali e immateriali».
Di qui la necessità di costruire strade e ferrovie e di evitare la fuga dei cervelli, incentivando le multinazionali a insediarsi
in Basilicata sul modello della Apple Developer Academy di Napoli, con posti disponibili per giovani imprenditori e futuri sviluppatori lucani.
Dalle infrastrutture alle royalties sul petrolio
Non solo. Dal momento che le royalties sul petrolio sono in scadenza e vanno rinegoziate, Bardi punta su queste ultime per
finanziare il suo programma di infrastrutture e di incentivi alle imprese. Il tutto «senza dimenticare la tutela dell’ambiente»
e facendo della Regione una «casa di vetro trasparente». La Regione Basilicata dell’era Pittella «ha chiuso il bilancio non
parificato - ha ricordato Bardi - con rilievi della Corte dei Conti. Tutto questo è inammissile, bisogna assicurare a
tutti trasparenza e legalità». Per risolvere i problemi della sanità lucana il candidato di centrodestra ha poi assicurato
di volersi rivolegere a manager che abbiano dato prova di buone capacità gestionali in altre regioni italiane. Sostengono
Bardi cinque liste, oltre Fi: Fratelli d’Italia, Lega, Bardi Presidente-Basilicata positiva, Idea-Un'Altra Basilicata.
Centrosinistra in campo con il farmacista Trerotola
Il farmacista potentino Carlo Trerotola, classe 1957, è il candidato governatore del centrosinistra, scelto in extremis dopo
il passo indietro di Marcello Pittella, indagato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Matera sulla sanità lucana e
dimessosi lo scorso 24 gennaio. Trerotola, esponente della società civile, considerato molto vicino allo stesso Pittella,
sostenuto da sette liste, si è reso protagonista di alcune gaffe come quando ha dichiarato: «Non ho mai fatto politica, non
sono mai andato ai comizi se non a quelli di Giorgio Almirante. Ogni tanto lo ascolto anche adesso, ma non è una scelta politica».
Suo padre è stato il fondatore del MSI in Basilicata e sindaco missino a Balvano, nonché amico personale di Giorgio Almirante,
mentre il fratello ha proseguito l’impegno politico del padre, candidandosi a sindaco del piccolo comune di Balvano con una
lista di centrodestra. Trerotola ha però smentito l’autenticità della tessera di iscrizione al Msi-Dn, anno 1978, firmata
da Almirante, che è stata pubblicata dal ‘Secolo d'Italia' e che è circolata in rete.
Lavoro al centro
Quanto al programma, «il lavoro è forse la questione più importante. Penso - ha spiegato Trerotola - che la tecnologia non
debba portare alla perdita di posti di lavoro». Riguardo alle estrazioni petrolifere ha spiegato: «Quello del petrolio è un
settore importantissimo per l'economia lucana ma la tutela dell'ambiente è imprescindibile». Tra le propopste avanzate, quella
di una Zona Speciale (Zes) per connettere Porto di Taranto e Val Basento e rendere prioritaria la piattaforma logistica dell’agroalimentare
a Ferrandina.
Nel M5S punta su Antonio Mattia
Le sorti del Movimento (primo partito alle politiche con un “plebiscitario” 44,4%) sono nelle mani di Antonio Mattia. Originario
di Potenza, 47 anni, laurea in giurisprudenza, piccolo imprenditore, ha fondato “Play Planet”, un franchising specializzato
nel tempo libero delle famiglie e nella organizzazione di feste di compleanno: 12mila metri quadrati nella periferia di Potenza
in zona Bucaletto. L'8 agosto ha vinto a sorpresa le regionarie con 332 voti. I favoriti erano i due consiglieri regionali
M5s Giovanni Perrino (secondo con 317 voti) e Gianni Leggieri (terzo con 255 voti). Mattia l’ha spuntata anche grazie al sostegno
dell’europarlamentare Piernicola Pedicini, ricercatore universitario, uno dei fondatori di uno dei MeetUp M5S di Rionero in
Vulture, nonché candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Italia meridionale.
60mila posti di lavoro in 10 anni
Tra le priorità di Mattia, un «piano di infrastrutture per fare della Regione il retroporto di Taranto, con un aeroporto
cargo di stampo internazionale nella valle del Basento che faccia della Basilicata il baricentro logistico del Sud Italia».
Un piano infrastrutture, comprensivo dell’alta velocità Napoli-Taranto, capace di creare «60mila posti di lavoro in 10 anni»
soprattutto «nell’automotive, nell’agricoltura di qualità, nell’enogastronomia, nella cultura e nel turismo», utilizzando
«fondi Ue, fondi regionali e fondi privati».
L’outsider Valerio Tramutoli
Da registrare l’outsider Valerio Tramutoli, classe 1957, docente di fisica all'Università della Basilicata, candidato presidente
alla guida della lista civica “La Basilicata Possibile”. «In dieci anni vogliamo fare della Basilicata la prima regione 'carbon
free' d'Europa, oltre a trasformarla in un posto dove i giovani possano restare» è uno dei punti del programma presentato
da Tramutoli, che ha indicato nella “rivoluzione tecnologica” uno dei traguardi da raggiungere per la Basilicata, e ha definito
la sua lista «civica, ambientalista, ispirata ai valori antifascisti della Costituzione». Forte la spinta verso l’elettrificazione
dei trasporti e l’incentivo alle fonti rinnovabili. Tutte cose in grado di ridare «un forte impulso all'occupazione». Il leader
Europeo di DiEM25 Yanis Varoufakis, ha diffuso un video di supporto a Tramutoli ricordando che «la Basilicata è la più grande
riserva petrolifera d'Italia dove si estraggono il 70,6% del petrolio e il 14% del gas italiani. «Leggendo il programma di
Tramutoli per questa regione - ha detto Varoufakis -ho riconosciuto gran parte del nostro Green New Deal».
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