Notizie ItaliaArriva il decalogo per la sicurezza di Expo 2015
Arriva il decalogo per la sicurezza di Expo 2015
di Roberto Galullo | 30 gennaio 2014
Un decalogo per la sicurezza.
Potremmo definirli anche così i 10 impegni assunti dal ministero dell'Interno per la sicurezza, la legalità e la trasparenza dell'Expo Milano 2015. I dieci punti si muovono sul «binario della prevenzione e del contrasto», come hanno sottolineato tutti i protagonisti di questo patto.
Oltre al potenziamento della presenza delle forze dell'ordine, grazie a nuove assunzioni rese possibili dallo sblocco del 55% del turn over e allo stanziamento nella legge finanziaria di circa 126 milioni in due anni da destinare alla logistica all'accoglienza e ai mezzi, il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica «si riunirà ogni due mesi in prefettura a Milano» ha annunciato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, «per monitorare l'organizzazione e l'andamento delle attività dello Stato contro l'antistato».
Altro punto centrale, il quarto, è il ruolo della Direzione investigativa antimafia (Dia), «che gestirà le attività info-investigative, ovvero monitoraggio dei flussi finanziari, white list e gestione informazioni», il cui controllo - siamo al quinto punto - dovrà essere più veloce ed efficace, anche ai fini del rilascio delle certificazioni antimafia agli imprenditori. Inoltre, dovranno essere «più incisivi gli accertamenti che portano a decisioni prefettizie» e, passando al settimo impegno, sarà «favorita la circolarità informativa tra soggetti istituzionali, grazie ad applicativi informatici già approntati», ha detto il ministro.
Si lavorerà poi per «incrementare l'accesso ai cantieri e i controlli», per rafforzare «la cooperazione internazionale delle forze di polizia, perché al crimine che si fa internazionale si deve dare una risposta attraverso la collaborazione tra Paesi» e, infine, per favorire i controlli e le attività della polizia locale nei «territori dell'Expo».
Con il Piano d'azione, dunque, concepito per rafforzare il contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli interventi legati alla realizzazione dell'evento, «per Expo si schiera una squadra forte e unita che si chiama Milano, che si chiama Italia, che si chiama Stato e si gioca tutti con la stessa bandiera, quella del nostro Paese», ha dichiarato ancora Alfano al momento della presentazione del decalogo.
Quanto ai fondi, i 38 milioni per la logistica e gli altri 88 per «esigenze straordinarie connesse» al potenziamento delle Forze dell'ordine, sono stati stanziati per «un incremento della presenza delle forze dell'ordine che sia davvero percepibile, significativo e ragguardevole» ha spiegato il titolare del Viminale. Ricordiamo che questi fondi sono frutto dell'emendamento presentato il 16 dicembre 2013 dal Governo alla legge di stabilità.