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A Palermo 102 interdittive in 3 anni

Sarà anche uno strumento vecchio e obsoleto (non a caso tutti gli esperti concordano sulla necessità di riformarlo) ma, fintanto che c'è, l'interdittiva antimafia, spesso, funziona.

Proprio mentre la sentenza n.258/2013 del Tar di Reggio Calabria rischia di provocare un effetto valanga in tutt'Italia (a partire dal Sud), visto che ha reputato illegittima l'informativa antimafia rilasciata per contratti di appalto inferiori a 154.937,07 euro e, di conseguenza, l'obbligo inserito nel protocollo di legalità firmato tra la Prefettura e Provincia (si veda il Sole-24 Ore dell'8 marzo), il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo il 3 marzo ha consegnato una lunga relazione alla Commissione parlamentare antimafia nella quale si prega di cambiare sì in meglio ma di non tornare indietro. Gli effetti, positivi, nella provincia di Palermo ci sono eccome.

A pagina 22 della relazione consegnata nelle mani di Rosi Bindi scrive che «l'impegno scaturente dai protocolli è molto oneroso ma alla luce dei risultati ottenuti si ritiene sia determinante. Occorre sicuramente procedere nella strada intrapresa ed ampliare la collaborazione interistituzionale anche per ottimizzare le risorse disponibili». E così indica la strada: per far fronte al rilascio di migliaia di comunicazioni antimafia riversate sulla prefettura di Palermo, il 21 gennaio è stato raggiunto un accordo per utilizzare, a costo zero, personale dell'ente camerale e la banca dati che consente l'incrocio delle complesse relazioni esistenti tra imprese e/o persone fisiche titolari di cariche.

Il codice antimafia, entrato in vigore da circa un anno ha abolito le cosiddette certificazioni atipiche ma il prefetto di Palermo non cede e scrive che «si registra sovente che le risultanze dell'approfondita attività istruttoria evidenziano indizi circa la sussistenza di infiltrazioni mafiose, indizi non "spendibili" nelle informative. E allora, nella logica dell'impegno comune e unitario, dette risultanze vengono sottoposte in sede di Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza cui prendono parte oltre alle Forze dell'ordine e alla Dia, anche la Procura della Repubblica e la sezione delle misure di prevenzione presso il Tribunale di Palermo. L'iniziativa del confronto tra tutte le componenti istituzionali impegnate in questa provincia nella lotta contro la mafia si traduce così in un'attenta attività interistituzionale di prevenzione del fenomeno affaristico-mafioso anche laddove non ricorrono tutti i presupposti previsti dalla legge per l'adozione della certificazione antimafia interdittiva».

Il prefetto Cannizzo per farsi capire meglio sulla necessità inderogabile di andare a ficcare il naso anche nei sub-contratti di importi inferiori, nella sua relazione ha elencato una dopo l'altra le 102 interdittive emesse, a vario titolo e da una platea crescente di soggetti istituzionali, nel triennio 2010/2012 a Palermo e provincia nei principali lavori pubblici.
Per il raddoppio elettrificato della linea ferroviaria Palermo centrale-Carini, sono state emesse, dal 2001, 14 interdittive. Nel 2011, per i lavori per la realizzazione del sistema tram città di Palermo sono state sette, lo stesso numero che ha colpito i lavori aeroportuali nello scalo internazionale Falcone-Borsellino, sempre nel 2011.

Anche l'Autorità portuale, nel biennio 2001/2012, ha fatto la sua parte, con otto interdittive emesse per le concessioni demaniali, appalti di lavori e servizi e lo stesso ha fatto l'Anas, che però nello stesso biennio ne ha emesse quattro.
La parte del leone la fanno però i Comuni. Nella provincia di Palermo, da Carini a Monreale, da Camporeale a Misilmeri, da Altofonte a Bagheria, da Cefalù a Corleone, da Ficarazzi a Ustica, da San Cipirello a San Giuseppe Jato, nel triennio 2010/2012 sono state complessivamente disposte 26 interdittive su una gamma vastissima di lavori (da quelli stradali a quelli sportivi). Il solo Comune di Palermo ne ha emesse, nello stesso periodo, una in più: 27.

Anche la Regione Sicilia ne ha emesse: nove per il triennio 2010/2012 e alle solite tipologie si aggiungono lem interdittive nell'erogazione dei contributi agricoli e finanziamenti europei.

L'allarme è tanto più forte, si legge nella relazione, nel momento in cui l'isola ha cantieri in corso per grandi lavori (il raddoppio elettrificato della tratta ferroviaria Fiumetorto- Cefalù Ogliastrillo; i lavori di valorizzazione dei monumenti del centro storico di Palermo) e si accinge ad aprirne di nuovi (la progettazione e realizzazione della prima fase funzionale della chiusura dell'anello ferroviario di Palermo; l'ammodernamento del tratto stradale Palermo-Lercara Friddi; la realizzazione dell'interporto di Termini Imerese).

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