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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2013 alle ore 12:06.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2013 alle ore 19:36.

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Ciao Sara, amica fragile e forte.
Un colpo al cuore, un male allo stomaco che nn mi lascia da domenica mattina. Mi chiedo il perché, ma so che un senso le cose spesso non ce l'hanno o io non sono in grado di vederlo. Subito mi vengono in mente quei giorni di gennaio, era il 2001, tante facce impaurite ma vivaci davanti ad un direttore che dal nulla doveva organizzare una tv all news. Cercavo un volto amico, un appiglio in quel mondo milanese per me nuovo e sconosciuto. Siamo diventate subito amiche, e mi stupivo che tu, così bella e fiera, piena di stile e innatamente elegante, potessi essere proprio amica mia. Che potessimo insieme affrontare le paure di una nuova avventura lavorativa. Tu forte e intelligente, io ingenua e disorientata. Ero orgogliosa, nei mesi e negli anni a venire, di essere tua amica, persino dell'invidia che suscitavi negli altri. Eri la più bella e la più brava. Con il tuo fare pacato e la tua disponibilità. Avevamo entusiasmo per tutto, tu mi raccontavi delle tue passioni e delle tue paure, avevi tanta voglia di fare questo mestiere per bene. E sapevi infondere negli altri un senso di stabilità e sicurezza. Ricordo i giri in auto la sera per Milano, le 5 del mattino con le occhiaie e la diretta che incombeva, le giacche messe al volo perché c'era una breaking news da affrontare. E tu eri sempre pronta e sorridente. Ricordo il fascino che emanavi, come muovevi la penna in video o come gestivi un ospite in studio. Su di te si poteva sempre contare, mai una sbavatura, mai un'incertezza. E io ti guardavo pensando che il video era fatto apposta per te. Ricordo la tua fragilità, perché dietro la serietà e la riservatezza non c'era spocchia. Ricordo come ti davi agli altri, totalmente. Se eri convinta di una scelta, di una causa, la sposavi e combattevi con tenacia ammirevole. Mi hai aiutato in tanti modi e ti devo tanto, anche quando non ci siamo frequentate più. Mi piace pensare che ora sei in un posto da dove, magari assieme al nostro amico Ezio, chiacchieri davanti ad una macchinetta del caffè, e ci guardi sorridendo, noi così piccoli e inconsapevoli della vita, tu così splendida. Ciao Sara, amica fragile e forte, ti porterò sempre nel cuore. - Katy Mandurino

La scomparsa di Sara, ingiusta e crudele, ci lascia un profondo senso di smarrimento e ci costringe a litigare persino col Padreterno. A chiedergli com'è possibile "congedare" così presto una vita vissuta con spirito cristano e all'insegna dell'assoluto rispetto degli altri. Una vita spesa in modo consapevole e solidale, che arricchiva quanti avevano la fortuna di incontrarla nel loro cammino. Una vita che aveva ancora tanto da dire e da dare. Mancherà ai suoi familiari, ai suoi amici, ai suoi colleghi. E mancherà tanto anche ai suoi lettori. Che perdono – come noi tutti – una voce forte, chiara e importante. Ciao Sara.
Stefano

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