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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 16:57.
L'ultima modifica è del 30 gennaio 2014 alle ore 12:13.

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L'amministratore delegato di Electrolux Italia, Ernesto Ferrario (foto Ansa)L'amministratore delegato di Electrolux Italia, Ernesto Ferrario (foto Ansa)

L'Electrolux intende continuare a produrre elettrodomestici nel nostro Paese, ma conferma le difficoltà produttive dello stabilimento di Porcia a causa della «scarsa competitività del settore lavaggio» e soprattutto l'intenzione di andare avanti sulla riduzione del costo del lavoro, smentendo di aver proposto un taglio delle retribuzioni. A dirlo è l'ad di Electrolux per l'Italia, Ernesto Ferrario, al termine del tavolo di confronto di oggi convocato al Mise, con il ministro dello Sviluppo Zanonato, il sottosegretario Claudio De Vincenti, i sindacati confederali e di categoria, e i presidenti delle Regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lombardia.

Modello polacco? Se applicato dovremmo chiudere tutte le aziende italiane
Al termine della riunione, il ministro sottolinea invece le perplessità del Governo: «L'azienda ci ha presentato il piano, che non ci ha convinto», ma ha «accettato l'apertura di un tavolo negoziale». Per il Governo il confronto non deve avvenire «sul costo del lavoro, noi vogliamo un piano industriale». Riferendosi poi al "modello polacco" suggerito dall'azienda come termine di riferimento, al ribasso, per gli stipendi, Zanonato conferma ma chiarisce che « se dovessimo fare riferimento agli stipendi polacchi dovremmo chiudere tutte le aziende italiane».

Il volantino della concorrenza sbandierato dall'ad
Nel corso della riunione, dopo aver illustrato il piano presentato ai sindacati, il manager dell'azienda Ferrario avrebbe anche mostrato un volantino pubblicitario di un megastore che reclamizza lavatrici al prezzo di 199 euro, un modo per sottolineare la difficoltà dell'azienda a reggere la concorrenza. Al termine dell'incontro, Ferrario non commenta le perplessità sottolineate dal ministro - «Non ho sentito il suo commento» ma ribadisce la propria «disponibilità» ad un confronto con le parti.

Manca una proposta per stabilimento di Porcia, Governo preoccupato
«Il piano di Electrolux é impostato tutto sul costo del lavoro e non sul piano industriale come invece riteniamo che sia fatto. Enti locali e Governo - spiega poi Zanonato - sono d'accordo nel ritenere che l'attività dell'azienda in Italia vada salvaguardata nella sua integrità. Ci incontreremo con l'azienda già nei prossimi due-tre giorni e faremo anche un incontro con il presidente del Consiglio Letta, me ne occuperò personalmente. L'obiettivo é garantire l'occupazione, il reddito dei lavoratori e tutti gli insediamenti produttivi». Secondo Zanonato, il «principale punto di preoccupazione» é lo stabilimento di Porcia: «Per noi la soluzione non può prescindere da Porcia, oggi Electrolux non ha presentato una proposta su Porcia e questo ci allarma».

La nota Mise: Electrolux accetta il confronto sulle prospettive occupazionali
A ufficializzare i riusltati ci pensa in serata una nota ufficiale del Mise che sottolinea come l'azienda abbia accettato «un confronto aperto e senza pregiudiziali sul piano industriale e sulle prospettive occupazionali» per gli stabilimenti italiani, «su nessuno dei quali è stata presa alcuna decisione». Elecrolux accetta il confronto, dunque, e Governo e Regioni «incassano» anche, continua il comunicato, «la messa a punto di un percorso istituzioni-azienda-sindacati di verifica delle problematiche e delle criticità segnalate dalla multinazionale nonché di confronto sulle scelte strategiche di Electrolux e sulle misure più idonee a dare un futuro produttivo e occupazionale ai siti italiani».

Serracchiani (F. V. Giulia): trattativa sulla base di un piano industriale
Per la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani (Pd), il risultato «chiaro e netto» dell'incontro é che «la trattativa si fa sul piano industriale che riguarda tutti e quattro gli stabilimenti italiani». Al termine dell'incontro, conclude, all'azienda é stato messo un «paletto imprescindibile»: «deve parlare di strategia e piano industriale».

Landini (Fiom) scrive a Letta: il Governo intervenga nella vicenda
Nel pomeriggio, dalla Fiom arriva invece un appello al Governo perchè intervenga direttamente nella vertenza Electrolux: il segretario generale Maurizio Landini ha scritto infatti una lettera al premier Letta sollecitando un gesto concreto che risponda al piano taglia costi prospettato della multinazionale svedese. «Il suo intervento é necessario e urgente» - scrive Landini - perchè « la vertenza Electrolux travalica il normale confronto tra le parti e il ruolo che può svolgere lo stesso Mise». Sono a rischio, secondo Landini, «non solo i posti di lavoro e le condizioni dei lavoratori interessati ma la sopravvivenza e le condizioni di reddito e di lavoro di tutti i settori manifatturieri, esposti alla competitività e alla delocalizzazione».

Nello stabilimento di Forlì prosegue lo sciopero "a scacchiera"
Proseguono intanto gli scioperi "a scacchiera" presso lo stabilimento Electrolux di Forlì in cui lavorano un migliaio di dipendenti. I dipendenti chiedono il ritiro del piano annunciato dall'azienda incentrato sulla riduzione del personale e dei salari. Nella sede romagnola continuano i presidi davanti ai cancelli e alla portineria con scioperi a scacchiera di venti minuti. Ieri, invece, i lavoratori si erano fermati per un'ora e 45 minuti alla fine di tutti i turni.

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