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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2010 alle ore 17:43.
L'ultima modifica è del 13 maggio 2010 alle ore 12:13.
Al Ctia Wireless 2010 è nata, ufficialmente l'era dei cellulari di quarta generazione. L'iPhone questa volta non c'entra, nel senso che lo smartphone di Apple può sin d'ora operare sulle reti WiMax 4G di Sprint ma solo in virtù di un particolare accessorio - l'Overdrive 3G/4G Mobile Hotspot prodotto da Sierra Wireless - che potenzia le capacità di connettività dei dispositivi di terza generazione dotati di modulo Wi-Fi. A Las Vegas, infatti, lo stesso operatore mobile americano ha tolto i veli all'Htc Evo 4G, il primo smartphone a piattaforma Android (la versione installata è la 2.1 Eclair) a poter integrare connettività a banda larga WiMax per offrire connessioni su reti senza fili a velocità 10 volte superiori alle prestazioni garantite dagli attuali network 3,5G Hspa.
L'era dei terminali 4G è quindi decollata e quello in questione è a tutti gli effetti un telefonino tecnologicamente molto avanzato. Oltre alla connettività WiMax, infatti, si fa notare per lo schermo con interfaccia multitouch Sense da 4.3 pollici e la presenza a bordo di una doppia fotocamera (una con sensore da 8.0 megapixel per scattare foto e registrare video in alta definizione a 720p e l'altra da 1,3 Megapixel per le videochiamate), di ricevitore Gps e bussola digitale e di una porta Hdmi per collegarsi a monitor e Tv Hd ready. Senza dimenticare ovviamente le capacità di elaborazione garantite dal processore Snapdragon di Qualcomm da 1 GHz. L'unico difetto evidente, se di difetto si può parlare, della nuova creatura 4G di Htc è il mancato supporto della tecnologia Gsm (è stato concepito infatti in modo esclusivo per le reti 3G-Cdma, Evdo e WiMax di Sprint), un limite che al momento ne preclude di fatto lo sbarco in Europa. Dove le reti WiMax, in Italia soprattutto, stentano per varie ragioni (e non solo di ordine tecnico) a decollare.
Negli Stati Uniti, invece, Sprint ha puntato forte sulla tecnologia wireless a lunga distanza, ne ha fatto il cavallo di battaglia della sua strategia 4G (in attesa delle nuove reti Lte, Long Term Evolution) e ha costruito un network che copre attualmente una trentina di città americane, fra cui New York, Boston, Washington. Quando sarà cablata, entro fine anno, anche la "bay area" di San Francisco l'operatore potrà raggiungere con i servizi di quarta generazione circa 120 milioni di persone.
I cellulari (e i servizi) di quarta generazione pronti al decollo
Nel corso dell'ultimo Mobile World Congress si era visto all'opera, grazie a Huawei, il primo telefonino basato sul sistema operativo di Google capace di supportare le reti mobili Hspa+, e cioè capace di assicurare collegamenti in download fino alla velocità massima (teorica) di 14 Megabit per secondo. Un terminale, il modello U8800 del produttore cinese, salutato solo un mese fa come il segno tangibile dell'inizio di una nuova era della telefonia mobile. Un'era votata al fattore broadband, all'insegna (nel caso specifico) della piattaforma Android versione 2.1 e di display ampi quanto basta (3,8 pollici) per godere degnamente di servizi e contenuti multimediali. L'attesa è per la fine dell'estate, quando la società ha confermato che ne avvierà la commercializzazione sul mercato europeo con diverse compagnie telefoniche. Per i primi terminali 4G, basati su tecnologia Lte, gli utenti del Vecchio Continente – svedesi e norvegesi forse esclusi, dove i network mobili ad altissima velocità sono in fase avanzata di sperimentazione - dovranno pazientare ancora parecchio. Lg ha già svelato le sue primizie in tal senso (il super smartphone GW990 con processore Intel Moorestown) ma inizialmente vedrà il solo mercato giapponese, dove l'operatore Ntt DoCoMo lancerà i servizi commerciali 4G entro fine 2010.